R. viene salvato in mare dalla Life support, la nave di Emergency, lo scorso 5 aprile: 17 anni, riccioli neri e una faccia da bambino. Lascia l’Eritrea a 11 anni. «Sentivo che in tanti se ne andavano», dice, perciò pensa che forse dovrebbe farlo anche lui. Imbocca quei sentieri, che conosce molto bene perché ci porta a pascolare le capre, e passa il confine. Per molti anni lavora in Etiopia, nei negozi, nei bar, quello che capita. Poi arriva la guerra e deve scappare.

In Libia si mette d’accordo con il trafficante della comunità eritrea, ma la sua barca non parte mai e lui e altri tre alla fine vengono infilati su un altro barchino, con siriani e bengalesi.

«State sotto coperta», gli dicono, «se i trafficanti vi vedono rischiate la pelle». R. è una delle migliaia di minori che ogni anno arrivano in Europa, 40mila solo nel 2023 secondo la commissaria Ue agli Affari Interni Ylva Johansson. 17.319 di loro, dice Unicef, vengono dal mare. Scappano per sfuggire alla fame, alla guerra, per sostenere la famiglia, per un futuro migliore o perché vittime di traffico di esseri umani.

Ogni giorno 50 minori stranieri scappano

Ma il viaggio non finisce in Europa. Lo raccontano i nuovi dati di Lost in Europe, gruppo di giornalismo investigativo e collaborativo europeo, pubblicati in tutta Europa. A un certo punto questi minori semplicemente spariscono. Almeno 50 al giorno: se ne vanno dai centri di accoglienza europei per minori e fanno perdere le tracce. In 51.439 dal 2021 al 2023.

Con richieste di dati a 30 paesi europei - 27 Ue insieme a Regno Unito, Svizzera e Norvegia - dal 2021 al 2023 - il gruppo di reporter ha provato ad avere i dati sulle sparizioni o, come vengono chiamati in Italia, gli “allontanamenti”, dai centri di accoglienza. Un’inchiesta analoga nel 2021 aveva rivelato che erano stati 18mila i Msna (minori stranieri non accompagnati) scomparsi tra il 2018 e il 2020 in tutta Europa. Tre anni dopo i numeri sono quasi triplicati. Anche quest’anno l'Italia è “prima” con 22.899 allontanamenti in tre anni, 10.100 solo nel 2023.

Al secondo posto l'Austria con oltre 20mila minori scomparsi in totale. I ragazzi e le ragazze che scompaiono vengono principalmente da Afghanistan, Siria, Tunisia, Egitto e Marocco. E spariscono soprattutto da due paesi: da Austria e Italia fuggono l’80 per cento dei Msna. Seguono Belgio (2241), Germania (2005), Svizzera (1226), Slovenia (1037).

I numeri

«Solo 13 paesi hanno risposto», racconta Emma van den Hof, data analyst di Lost in Europe. «Per due, tra cui l’Italia, abbiamo trovato dei report. 9 paesi, tra cui la Grecia, non hanno potuto darci i dati per mancanza di registrazione, e 7 non hanno risposto». Tra questi ultimi ci sono tra gli altri Gran Bretagna, Francia e Spagna. Nel 2021 solo 10 paesi avevano risposto alle richieste di Lost in Europe.

«Abbiamo un sistema migratorio “rotto” che stiamo risanando col nuovo patto europeo Asilo e migrazioni», dice a Lost in Europe Ylva Johansson, commissaria europea per gli Affari Interni. «Stiamo rafforzando la protezione dei bambini, in particolare dei minori non accompagnati, ma anche la registrazione». L’Ue, secondo Johansson, deve «contrastare i movimenti secondari di minori nei confini europei: li mettono a rischio di diventare vittime di trafficanti, specialmente quelli non accompagnati».

«I minori stranieri che si allontanano sono spesso preda della malavita o di sfruttatori», spiega Carla Garlatti, garante nazionale dell’Infanzia. Ricorda quello che le hanno raccontato in una recente visita in un centro per sole ragazze minorenni straniere sole, a Marsala. «Ogni notte una o due giovani spariscono.E spesso delle macchine si appostano all'esterno con persone che offrono lavoro alle ragazze».

Cosa succede quando un minore scompare

Ma che succede quando un minore straniero scompare? «Abbiamo l’obbligo di denunciare la scomparsa alle forze dell’ordine esattamente come faremmo per un italiano», spiega Isabella Mancini presidente di Nosotras, ong che dal 2017 gestisce due appartamenti per l’autonomia dei Msna a Firenze. «Da quel momento ci dovrebbe essere una ricerca attiva». Quando vanno via «cerchiamo di seguirli via telefono per sapere come stanno, poi a un certo punto il telefono non funziona più e pensiamo che siano arrivati dove dovevano arrivare».

Molti hanno il mito del nord Europa o hanno famiglia altrove, «e i ricongiungimenti hanno tempi troppo lunghi», dice Garlatti. «Un ragazzo di 16 anni non aspetta. Scappa». Ma c’è anche un’altra questione. «Arrivano da noi da centri del Sud dove raccontano di posti affollati, in promiscuità con gli adulti», spiega Mancini. I pericoli che corrono? «I minori egiziani hanno viaggi organizzati che mirano spesso allo sfruttamento lavorativo nella propria comunità, molto ampia in Italia», continua la presidente di Nosotras. I coetanei tunisini «non hanno comunità di riferimento e possono diventare manovalanza per piccolo spaccio di sostanze stupefacenti, di cui sono in genere anche già dipendenti».

Il silenzio dei ministeri

Sotto al cappello del ministero del Lavoro e delle politiche sociali, che raccoglie i dati di arrivi, allontanamenti e presenze, ricade buona parte del percorso degli Msna in Italia. Ma gli uffici della ministra Marina Elvira Calderone non hanno commentato i dati di Lost in Europe rimandando al ministero dell’Interno, gestore delle prime e delle seconde accoglienze per Msna. Anche in questo caso nessuna risposta.

«Tra gli allontanamenti volontari del 2023, coloro che hanno fatto ingresso nel corso dello stesso anno sono 8.788, pari all’87 per cento del totale dei casi di allontanamento», si legge però nel report del ministero del Lavoro sui dati del 2023, i più alti di tutti.

Nell’anno di Caivano e dei decreti Cutro, i minori sembrano attraversare l’Italia senza voler restare. «Non ci sono correlazioni con le politiche del governo, che non hanno toccato nulla nel sistema di accoglienza», assicura la responsabile immigrazione FdI Sara Kelany.

«Hanno regolamentato semplicemente l’ingresso per contrastare il fenomeno dei ‘falsi minori’». Dati nazionali sullo “spauracchio” dei falsi minori, agitati fin dall’estate scorsa come causa di tutti i mali del sistema di accoglienza, sembrano non facilmente reperibili. Mentre i ‘veri minori’ - dicono i dati - fuggono di massa dai centri di accoglienza. Italiani e del continente.

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