Braccia tese, bandiere tricolori e il rito del «presente». È quanto accaduto anche quest’anno, come nei precedenti, nella serata di lunedì 29 aprile a Milano durante la commemorazione neofascista in ricordo di Sergio Ramelli, militante del Fronte della Gioventù aggredito sotto casa il 13 marzo 1975 da un gruppo di estremisti della sinistra parlamentare e morto 47 giorni dopo per le ferite subite.

Alla commemorazione hanno preso parte i militanti neofascisti appartenenti a diversi movimenti politici come CasaPound, Lealtà-Azione e il Movimento nazionale-La rete dei patrioti. In totale circa un migliaio di persone dietro uno striscione nero con scritto «Onore ai camerati caduti».

Oltre a Sergio Ramelli, sono stati ricordati anche Carlo Borsani, esponente della Repubblica sociale italiana ucciso nel 1945 dai partigiani in piazzale Susa, ed Enrico Pedenovi, consigliere provinciale Msi ucciso a un anno dalla morte di Ramelli da Prima Linea.

La collaboratrice di La Russa

Nei video circolati online si vede un gruppo di persone con il braccio teso rispondere alla chiamata del «presente». Alla commemorazione organizzata dai neofascisti era presente anche Roberta Capotosti, collaboratrice dello staff del presidente del Senato Ignazio La Russa.

Al rito del presente Capotosti ha urlato, senza però fare il saluto romano. Ai giornalisti presenti sul posto ha preferito non rilasciare dichiarazioni.

La commemorazione

«Contro odio e viltà Sergio simbolo di libertà», questo lo striscione esposto ieri nei pressi dell'Istituto Molinari, frequentato da Ramelli. Nel pomeriggio sono state deposte una serie di corone di fiori, anche sotto casa del militante neofascista ucciso, prima della tradizionale messa celebrata nella Basilica dei Santi Nereo e Achilleo.

Nella commemorazione istituzionale, invece, erano presenti il sindaco Beppe Sala, il presidente del Senato Ignazio La Russa e la ministra del Turismo, Daniela Santanché

«Quegli anni sono stati anni veramente terribili. In particolare l’omicidio di Ramelli era stato molto grave. Poi il tempo restituisce dimensioni e anche una visione corretta delle cose. In maniera bipartisan credo che la memoria di Ramelli sia stata ricordata. Mi tocca ripetere le parole che ho detto anche in altri anni. Io ci ho sempre tenuto a questo momento, non solo perché è giusto, ma anche perché tutte le nostre storie personali, di quelli della mia generazione, sono state attraversate da quei momenti. Io me li ricordo bene quegli anni e sono stati anni terribili», ha detto Sala, a margine della commemorazione del militante del Fronte della Gioventù.

Tensione a Cagliari

Diversa la situazione a Cagliari dove un centinaio di persone appartenenti a movimenti antifascisti ha provato a raggiungere la piazzetta di fronte al Tribunale dedicata allo stesso Ramelli – prima di essere fermati dalle forze dell’ordine in tenuta antisommossa – e dove era in corso una commemorazione.

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