Sono almeno cinque le vittime e 18 i feriti in una sparatoria avvenuta in un club Lgbtq di Colorado Springs. Un sospettato è stato arrestato dalle forze dell’ordine e portato in ospedale per le cure mediche. 

A riferirlo è la tenente Pamela Castro, addetta all’informazione del Dipartimento di Polizia locale che ha spiegato la dinamica dei fatti ma ha anche specificato che le indagini sono ancora all’inizio. Il rischio è che anche il numero delle vittime possa aumentare. I 18 feriti sono stati trasportati in diversi ospedali dell’area. Due sono in gravi condizioni, mentre una coppia è stata dismessa dopo poche ore. Secondo i medici non tutte le persone ricoverate hanno riportato ferite dovute alla sparatorie, alcune sono state causate dalla fuga dal locale.

Non è ancora chiaro il profilo del sospettato né il movente che lo ha spinto a compiere l’attacco. Sul caso sta indagando anche l’Fbi.

La nota del club

I gestori del Club Q, dove è avvenuta la sparatoria, hanno pubblicato un comunicato su Facebook dove si sono detti «devastati dall’attacco insensato alla nostra comunità». Nella nota il club ha aggiunto: «Ringraziamo la rapida reazione degli eroici clienti che hanno sottomesso l’uomo armato e posto fine a questo attacco di odio».

Secondo quanto riporta l’Associated Press Colorado Springs è da tempo un epicentro dell’evangelismo americano. In città nel novembre del 2015 un uomo ha ucciso tre persone e ferito altre otto all’interno di una clinica che praticava aborti.

Non è la prima volta che negli Stati Uniti vengono presi di mira locali Lgbt. Nel 2016 un uomo armato ha ucciso 49 persone e ferito altre 53 in un attacco terroristico di matrice jihadista a Orlando, in Florida.

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