Il nuovo dl prevede le compensazioni sulla base di quelle del decreto Rilancio: il 20 per cento del calo di fatturato con un tetto a 150 mila euro. Gli albergatori esclusi. Bocca (Federalberghi): «In 10 dei 14 giorni che vanno da Natale all'Epifania gli italiani dovranno restare in casa, mentre negli altri quattro sarà in ogni caso vietato uscire dal proprio comune. Presenze al minimo»
Il presidente del consiglio Giuseppe Conte presentando le nuove restrizioni per le festività di Natale e Capodanno ha detto che saranno compensati bar e ristoranti con un fondo apposito da 645 milioni, quello che non ha detto è che il governo ha deciso che riceveranno al massimo il 20 per cento di quanto hanno perso rispetto al 2019, e inoltre non sono previste compensazioni per gli alberghi.
Nel decreto legge pubblicato in Gazzetta Ufficiale si legge che «è riconosciuto un contributo a fondo perduto, nel limite massimo di 455 milioni di euro per l'anno 2020 e di 190 milioni di euro per l'anno 2021» a ristoranti, bar e mense che abbiano subito danni dalle norme anti Covid-19. «Il contributo a fondo perduto spetta esclusivamente ai soggetti che hanno già beneficiato del contributo disposto dal decreto rilancio e non può essere superiore a 150mila euro». La compensazione avrà inoltre la la stessa percentuale prevista dal decreto Rilancio. Il decreto legge prevede perciò un “ristoro” del 20 per cento del fatturato perso rispetto allo stesso mese dell’anno precedente per ricavi o compensi non superiori a 400mila; del 15 per cento per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 400mila euro e fino a 1 milione; del 10 per cento per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 1 milione di euro e fino a 5 milioni di euro nel periodo d’imposta 2019. Il decreto ristori invece prevedeva il 150 per cento della somma già erogata dal decreto rilancio.
Tra i codici Ateco considerati inoltre, non ci sono gli alberghi. Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, ha detto: «Le misure di contenimento varate ieri dal Consiglio dei ministri costituiscono l'ennesima mazzata sulla testa delle imprese - sottolinea -. In dieci dei quattordici giorni che vanno da Natale all'Epifania gli italiani dovranno restare in casa, mentre negli altri quattro sarà in ogni caso vietato uscire dal proprio comune».
Per Bocca loro sono stati ancora più colpiti dei ristoranti: «Lo schiaffo finale - aggiunge Bocca - viene dal decreto che stanzia 650 milioni di euro per tutelare, com'è giusto, i bar e i ristoranti, ma dimentica completamente gli alberghi, che hanno subito danni ancora maggiori». Il calo delle presenze turistiche rilevato dal centro studi di Federalberghi è stato del 60,9 per cento a ottobre, per poi schizzare -80,9 per cento a novembre. Per dicembre «Saremo fortunati se ci sarà il 10% delle presenze del 2019 - confessa Bocca -. Il nostro panettone ha un sapore ancora più amaro a causa della solitudine in cui ci troviamo ad operare».
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