«Una nota tecnica: siamo 100 mila! E un altro dato, la nostra manifestazione non finisce qui, ci vediamo il 10, 11 e 12 gennaio per una grande assemblea nazionale». All’annuncio inaspettato degli organizzatori della manifestazione contro il Ddl Sicurezza, il corteo ha risposto con boato di gioia: «Ora e sempre Resistenza».

«Siamo qui per chi è in lista d’attesa per le case popolari. Per chi non ha soldi per pagare l’affitto. Basta sfratti. Siamo qui per gli oltre 5 milioni persone in povertà assoluta in questo paese. Per chi rinuncia alle cure. Per chi non ha voce. Per i duemila morti nel Mediterraneo. Per 44mila morti a Gaza. Ma siamo qui anche per chi ancora non ha capito la gravità del ddl sicurezza. Per chi ancora non c’è ma ci sarà. Delmastro a calci nel sedere ti prendiamo noi«. Così, tra gli applausi dei manifestanti, Carlo Testini, di Arci Nazionale conclude così il suo intervento. «La mobilitazione di oggi è solo il punto di partenza» risponde la moltitudine di persone che riempie le vie del centro di Roma. 

Alcuni studenti pro Palestina hanno lanciato petardi contro la vetrina di un Carrefour di viale Regina Margherita e lasciato la scritta «Assassini».

«Free Gaza, free Palestine, Eni complice, assassini» è la scritta impressa sulla stazione di benzina Eni in largo Amilcare Ponchielli, mentre altri petardi sono stati lanciati verso l'ambasciata di Germania dai movimenti per il diritto all'abitare.

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«La manovra economica ci rende più poveri, precari, diseguali. Con il ddl sicurezza ci mettete in galera se protestiamo. E con autonomia differenziata e premierato mettete fine alla Repubblica. Ecco perché siamo in piazza oggi, per manifestare il nostro diritto ad avere diritti, per salvare la democrazia». 

Così spiega Giuseppe De Marzo della Rete dei numeri pari, tra le 250 realtà che hanno aderito alla manifestazione contro il ddl sicurezza indetta dalla rete no ddl- a pieno regime, in corso oggi a Roma.

«Siamo gli studenti di questo paese. Dalle università alle scuole alle piazze sono mesi che ci mobilitiamo per muovere una dura critica all’operato del governo Meloni che proprio il giorno del suo insediamento ha risposto con i manganelli alle proteste degli studenti. Di fronte ad attacchi così gravi alla democrazia non possiamo che rispondere costruendo un alternativa concreta.

Questo ddl è il manifesto ideologico di un governo che ragiona in termini autoritari», grida al microfono Eleonora, portavoce dello spezzone studentesco, arrivato da piazzale Aldo Moro, davanti dall’Università Sapienza, che contro il ddl sicurezza ieri sera hanno anche deciso di occupare la facoltà di lettere. 
«Non criminalizzare il blocco stradale». Un flash mob di Amnesty International ha bloccato per qualche minuto la strada all’altezza di piazza Galeno. Sui cartelli la scritta: «Sicurezza? No minacce
alla libertà di espressione».

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