Se non riesci ad immaginare un mondo senza cioccolato, sei fortunato a vivere nel terzo millennio. Se fossi vissuto qui circa cinquecento anni fa avresti avuto una triste esistenza a tavola, senza poter mangiare patatine fritte, pop corn, pasta al pomodoro e cioccolato: tutti questi cibi hanno in comune l’essere stati portati in Europa nel Cinquecento dopo la scoperta dell’America.

Ma non solo, sono tutte piante. La patata per la precisione è un tubero, il mais è un cereale, il pomodoro è in realtà un frutto che nasce, dopo il fiore, sulla pianta del pomodoro e il cacao cresce in fave dentro dei grossi frutti su piante alte anche quindici metri.

Amaro

I semi di cacao, mentre in Europa erano sconosciuti, in America Centrale venivano coltivati già dai Maya e poi dagli Atzechi. «Che fortuna potersi godere il cioccolato già tremila anni fa», penserai. Peccato che i semi di cacao non siano dolci ma….amarissimi!

Le cioccolate calde degli Atzechi non solo erano senza panna montata e non si gustavano nei freddi pomeriggi d’inverno per rilassarsi, ma erano vere e proprie zuppe con dentro i semi frantumati: amare e piccanti, perché aggiungevano peperoncino per renderle una sorta di energy drink, una bevanda antifatica per le battaglie.
Questo non vuol dire che fosse alla portata di tutti, anzi i semi di cacao erano molto preziosi, al punto che si utilizzavano come moneta: si potevano comprare cose pagando con le fave, un po’ come se oggi con le monete di cioccolato non solo potessi scambiare figurine con i tuoi amici ma anche fare la spesa, pagare le bollette…

Arrivano gli svizzeri

Quindi, alle barrette di cioccolato, come ci siamo arrivati? E soprattutto, se il cacao ha origine in quelle zone, perché non hai mai sentito parlare del famoso cioccolato Messicano ma solo di quello Svizzero?

Andiamo con ordine: nel 1519 le prime navi cariche di piante e prodotti del Nuovo Mondo arrivano in Spagna e sono guardati in maniera super sospettosa, ci vorranno anni e anni prima che gli europei si decidano a mangiare quelle diavolerie che erano patate e pomodori. Il cacao si diffonde subito, così amaro però veniva usato come medicina, finché qualcuno non ebbe l’intuizione di aggiungere zucchero o miele …et voilà, ecco che iniziamo a ragionare: nel Seicento finalmente si inizia a bere la cioccolata calda dolce. Si parla sempre e solo però, di una bevanda liquida ottenuta dalla macinazione dei semi, fino a quando nell’Ottocento un tale signor Casparus Van Houten ebbe un’idea.

Casparus era un pasticcere olandese che per primo riuscì con una pressa a separare la polvere di cacao dal burro di cacao: così ottenne che sciogliendo le due parti insieme e ricombinandole, si creassero le tavolette. Ed eccolo, il famoso cioccolato olandese. Ah no, è lo Svizzero quello famoso, giusto. Il nuovo cioccolato olandese, era sì in tavolette, ma granuloso e duro…insomma, non molto gradevole.

Furono proprio gli svizzeri, qualche decennio dopo, a mettere a punto due novità che li resero famosi come cioccolatieri in tutto il mondo.

La prima era una macchina addetta al concaggio, cioè al mescolamento lento e continuo del burro e della polvere di cacao prima divisi poi rimescolati, per dare la consistenza che tanto amiamo del cioccolato, quella liscia e setosa che lo scioglie delicatamente in bocca; la seconda l’aggiunta di latte in polvere nell’impasto. Lo stesso latte in polvere che il farmacista dottor Nestlè (ti dice niente questo nome?) aveva creato qualche anno prima.

La produzione industriale

Da qui in poi puoi immaginarti cosa succede: il cioccolato al latte in tavolette, inizia ad essere prodotto in scala industriale e a diffondersi nel mondo come leccornia per grandi e piccini. Certamente anche le vendite di cioccolato nel Novecento hanno avuto i loro alti e bassi, soprattutto nel secondo dopoguerra in Italia il cacao era molto costoso e difficile da trovare, quindi un’azienda del Piemonte decise di aggiungere al poco cacao che si trovava, una crema di nocciole e zucchero… è la crema dolce spalmabile più famosa del mondo, riesci ad indovinare qual è?

Oggi sono gli svizzeri i maggiori consumatori di cioccolato per persona al mondo e sono anche tra quelli che ne producono di più al mondo, arrivando ad esportarne all’estero circa il 70 per cento.

Adesso tocca a te: quale cioccolato preferisci?

La curiosità 

Lo sapevi che noi italiani siamo gli unici ad avere sia una versione maschile che una femminile del sostantivo “cioccolato”? Nella lingua corrente distinguiamo i due termini per parlare di cioccolato quando è solido e di cioccolata quando è liquido

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