La campagna di solidarietà vuole sostenere le persone in fuga da quattro scenari di conflitto – Libano, Ucraina, Sudan e Gaza – e fornire qualsiasi aiuto utile al miglioramento delle condizioni delle popolazioni colpite
Nel 2024 oltre 122 milioni di persone sono fuggite da violenze e persecuzioni, e il numero rischia di raggiungere i 130 milioni, entro la fine dell’anno. Dal rapporto Global Peace Index, a cura dell’Institute for Economics and Peace, i conflitti in corso sono 56, in contesti in cui giungono sempre più armi e sempre meno aiuti. Il 2023 «è stato l’anno più difficile e impegnativo dell’ultima decade per l’Agenzia Onu per i rifugiati (Unhcr)». Di fronte a questi dati, Coop ha promosso una campagna di raccolta fondi a favore dell’Unhcr per portare un aiuto immediato ai civili in fuga da quattro dei tanti scenari di conflitto: Libano, Ucraina, Sudan e Gaza: Coop for Refugees.
Dal 9 dicembre al 9 gennaio quindi soci Coop e consumatori potranno contribuire alla campagna. Le loro donazioni andranno ad aggiungersi ai 200mila euro che tutte le cooperative di consumatori hanno già messo a disposizione. È possibile donare attraverso il conto corrente dedicato, la piattaforma o nei punti vendita aderenti.
«Dopo anni in cui siamo esposti a immagini di bombe che squarciano case o a notizie di civili morti sotto i bombardamenti, il rischio è quello di sentirsi anestetizzati davanti a tutto questo. Oltre che impotenti», dice Ernesto Dalle Rive, presidente Ancc-Coop (Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori). La campagna, prosegue Dalle Rive, «è un invito affinché ognuno faccia la sua parte».
L’obiettivo dell’iniziativa è fornire un qualsiasi aiuto utile al miglioramento delle condizioni delle popolazioni colpite dai conflitti, come materassi, lampade solari o set per cucinare in Libano, un sostegno economico diretto alle famiglie ucraine, tende per le popolazioni in fuga in Sudan e beni di prima necessità per Gaza attraverso la realtà egiziana della Mezzaluna Rossa.
«Il numero record di persone costrette a fuggire nel mondo rappresenta la diretta conseguenza dell’insorgenza di nuovi e brutali conflitti e della mancanza di soluzioni pacifiche per quelli di vecchia data», dichiara Chiara Cardoletti, Rappresentante Unhcr per l’Italia, la Santa Sede e San Marino. Per Cardoletti, viviamo un momento storico in cui «l’inosservanza delle regole fondamentali di guerra e del diritto internazionale umanitario sta diventando sempre più la norma e non l’eccezione, a fronte di un numero senza precedenti di civili innocenti uccisi, inclusi gli operatori umanitari».
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