L'onorevole ha finanziato Open con 800mila euro. Lui, come tanti altri imprenditori, finanzia la politica per passione, ha detto, e trova ingiusto che abbiano tolto i finanziamenti ai partiti. Poi ricorda «la finanza in azienda con la pistola»
«Posso dire che 130mila euro sono tanti, ma se mi avesse chiesto un consiglio gli avrei detto di farlo». Così l'onorevole Gianfranco Librandi, deputato alla Camera nel gruppo di Italia viva, sulla cospicua somma spesa da Matteo Renzi per pagare un volo diretto a Washington. Per Librandi, infatti, la causa giustica il mezzo: «Ha parlato pochi minuti, ma ha dato lustro all'Italia e al nostro partito», afferma. E anche sui soldi che Renzi ha preso dai sauditi, Librandi ha sembra avere una risposta certa: «Si è trattato di un rimborso».
Secondo l'onorevole, che tempo fa ha finanziato la fondazione Open con 800mila euro, «Renzi è una persona onestissima, che ha dato tanto all'Italia e i giudici – che attualmente indagano proprio sulla fondazione – dovrebbero mettere sulla bilancia anche questo fatto», dice ancora Librandi.
Dalle indagini in corso è emerso che diversi imprenditori e politici finanziavano Open in cambio di qualcosa, Librandi non entra nel merito, riportando la propria esperienza: «Molti imprenditori finanziano la politica per passione, come nel mio caso. C'è chi ha i cavalli, le barche, io ho la politica. E trovo ingiusto che abbiano tolto i finanziamenti ai partiti».
A maggio scorso, il ministro per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, si era espresso sui controlli effettuati da parte della pubblica amministrazione sulle imprese, dicendo «basta ai controlli con le mitragliette». Anche Librandi, che oltre a essere un politico è un imprenditore, condivide questa linea di pensiero e ricorda della volta in cui gli agenti della guardia di finanza si sono presentati nella sua azienda con «la pistola». Poi lancia un appello: «Lavoriamo insieme».
L'undicesima edizione della Leopolda di Renzi si è conclusa intorno alle 14 di oggi. Renzi ha fatto un ultimo intervento da palco, parlando di futuro prossimo. Secondo lui, nel 2022 si andrà a votare. Oltre a dover eleggere un nuovo presidente della Repubblica. Senza sbilanciarsi troppo ha detto: «Voteremo chi sarà in grado di garantire la transizione democratica a livello europeo». Ma neppure nella giornata conclusiva dell'evento volta ha voluto rispondere alle domande della stampa.
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