La denuncia sui social di Aurora Leone, che stasera con Ciro Priello avrebbe dovuto partecipare alla Partita del cuore: «Alla cena di ieri sono stata cacciata dal tavolo della squadra dei Cantanti dal direttore generale Pecchini». «Queste sono le nostre regole. Da quando le donne giocano a calcio?», avrebbe detto lui che, raggiunto al telefono, nega e accusa i comici di volersi pubblicizzare. Ma poi si dimette e chiede scusa
«Devi alzarti. Le donne non possono stare al tavolo delle squadre». E ancora: «Il completino per la Partita del cuore puoi indossarlo in tribuna. Le donne non giocano a pallone». Sono queste, secondo la denuncia arrivata sui social da Aurora Leone e Ciro Priello dei The Jackal – il gruppo comico partenopeo che da Youtube è arrivato fino al cinema –, le parole che il direttore generale della Nazionale Cantanti, Gianluca Pecchini, avrebbe rivolto alla ragazza lunedì sera, nel corso della cena al J Hotel di Torino alla vigilia della Partita del cuore in programma oggi tra la squadra dei Cantanti e quella dei Campioni della ricerca.
Un episodio di sessismo che ha provocato un vero e proprio terremoto sulla Partita del cuore e sulla sua organizzazione. Che prima ha fatto sapere di aver cacciato «due volontari», ritenuti colpevoli delle frasi offensive a Leone. Poi, verso ora di pranzo e dopo una mattinata di riunioni, comunicati polemici poi cancellati e dichiarazioni contrastanti, sono arrivate le dimissioni di Pecchini: «Mi assumo la responsabilità di quello che è accaduto dimettendomi dal mio incarico in attesa di parlare personalmente con Aurora Leone», ha scritto in una nota.
Poco prima, al telefono, Pecchini aveva respinto ogni accusa, ammettendo di essersi alzato per dire a Leone e Priello che avrebbero dovuto spostarsi in un altro tavolo, cosa poi avvenuta. Secondo l’ormai ex dirigente della Nazionale cantanti, «i The Jackal si sono seduti all’altro tavolo e hanno cenato. Poi hanno pensato di sfruttare l’occasione dicendo di essere stati discriminati». Dichiarazioni in netto contrasto con il comunicato uscito neanche un’ora dopo.
La denuncia di Aurora Leone
Leone si è sfogata in alcune storie su Instagram, dopo aver lasciato la serata insieme al suo collega e amico Priello. In un primo momento, dal racconto dei The Jackal, Pecchini avrebbe scambiato Aurora per un’accompagnatrice di Ciro («le donne non possono stare al tavolo delle squadre»). Ma dopo aver chiarito di essere stata convocata, con tanto di e-mail e completino, il dg della Nazionale cantanti avrebbe risposto: «Ma tu il completino te le puoi mettere pure in tribuna, che c’entra. Le donne non giocano. Queste sono le nostre regole e se non le volete rispettare dovete uscire da qua». L’attrice e l’attore dei The Jackal hanno anche detto di essere stati cacciati dall’albergo per questo motivo. Allo stesso tempo, hanno chiesto che la vicenda non metta «in cattiva luce l’importanza della ricerca sul cancro e di quanto fa la Fondazione».
Pecchini: «Ricostruzione dei The Jackal sbagliata». Poi si dimette
Raggiunto al telefono, Gianluca Pecchini – impegnato nella riunione dalla quale poi sarebbero emerse le sue dimissioni – tramite Sandro Giacobbe ha reso la sua versione dei fatti: «Neanche noi ci siamo resi conto di quello che è successo. Aurora Leone e Ciro Priello si sono presentati ieri al tavolo riservato alla Nazionale cantanti. Così sono stati gentilmente invitati a sedersi a un tavolo vicino a noi. Si sono fermati lì e hanno cenato. Probabilmente in un secondo momento è subentrata la loro voglia di sfruttare la situazione. Così hanno denunciato di essere stati discriminati».
All’obiezione secondo cui, nel video, Leone ha detto di essere stata l’unica a cui è stato chiesto di spostarsi (mentre a Priello è stato detto che, se avesse voluto, sarebbe potuto rimanere al tavolo), Pecchini nega: «Sono stati invitati entrambi a spostarsi per i motivi che ho spiegato. Se si fossero offesi davvero, sarebbero andati via senza cenare e invece hanno cenato».
Sul comunicato della Nazionale cantanti, che stamattina parlava di «arroganza, minacce, maleducazione e violenza verbale degli ospiti», secondo l’ex dirigente «è stato convenuto che non era una situazione da cui difenderci, perché dobbiamo tenere alto il nome della Nazionale cantanti», anche se «le risposte di una persona sono anche calibrate al modo in cui ci si rivolge ad essa».
Per quanto riguarda i due volontari allontanati, Pecchini ha precisato che «non fanno parte dell’entourage degli artisti e sono stati allontanati a scopo precauzionale, in attesa di capire bene se qualcuno ha detto una frase fuoriluogo».
Le dimissioni di Pecchini
Alla fine, però, a saltare è proprio la testa del direttore generale della Nazionale cantanti. «Mi assumo la responsabilità di quello che è accaduto dimettendomi dal mio incarico in attesa di parlare personalmente con Aurora Leone. Ci tengo però a sottolineare, a scanso di equivoci, che nessun artista si è reso conto dell’episodio in questione. I presenti si sono accorti di quello che stava accadendo nel momento in cui Aurora e Ciro si sono alzati per andarsene via», ha scritto nella lettera di dimissioni. Evidentemente, l’autore di quelle «frasi fuoriluogo» è stato individuato.
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