Due generazioni si incontrano e si celebrano sul palco dell’Ariston. Il maestro e l’allievo, a cantare una canzone scritta dal primo quando il secondo ancora non era nato
Quando Alfa ha iniziato ad avere un certo successo, ha portato su un palco Luci a San Siro di Roberto Vecchioni e l’ha cantata con il padre. Era febbraio del 2020, mancava un mese al lockdown che avrebbe cambiato il destino dei giovani e dei giovani musicisti in particolare. Così ora – nel momento in cui la sua carriera sboccia sul palco dell’Ariston – ha deciso di esibirsi proprio con Vecchioni e con una canzone iconica: Sogna, ragazzo, sogna.
È un passaggio simbolico, una sorta di benedizione. Ma è anche un confronto fra due generazioni, nel tempio della musica leggera italiana. Quando questa canzone è uscita, nel 1999, Alfa neppure era nato.
In un certo senso, questo confronto fra il maestro e l’allievo può diventare come il confronto del padre e del figlio in un famosa canzone di Cat Stevens. Fra chi ha l’esperienza e chi ha un mondo di sogni da realizzare.
Il testo di Sogna, ragazzo, sogna di Roberto Vecchioni
E ti diranno parole rosse come il sangue
Nere come la notte
Ma non è vero, ragazzo
Che la ragione sta sempre col più forte
Io conosco poeti
Che spostano i fiumi con il pensiero
E naviganti infiniti
Che sanno parlare con il cielo
Chiudi gli occhi, ragazzo
E credi solo a quel che vedi dentro
Stringi i pugni, ragazzo
Non lasciargliela vinta neanche un momento
Copri l'amore, ragazzo
Ma non nasconderlo sotto il mantello
A volte passa qualcuno
A volte c'è qualcuno che deve vederlo
Sogna, ragazzo, sogna
Quando sale il vento
Nelle vie del cuore
Quando un uomo vive
Per le sue parole
O non vive più
Sogna, ragazzo, sogna
Non lasciarlo solo contro questo mondo
Non lasciarlo andare sogna fino in fondo
Fallo pure te
Sogna, ragazzo, sogna
Quando cade il vento ma non è finita
Quando muore un uomo per la stessa vita
Che sognavi tu
Sogna, ragazzo, sogna
Non cambiare un verso della tua canzone
Non lasciare un treno fermo alla stazione
Non fermarti tu
Lasciali dire che al mondo
Quelli come te perderanno sempre
Perché hai già vinto, lo giuro
E non ti possono fare più niente
Passa ogni tanto la mano
Su un viso di donna, passaci le dita
Nessun regno è più grande
Di questa piccola cosa che è la vita
E la vita è così forte
Che attraversa i muri per farsi vedere
La vita è così vera
Che sembra impossibile doverla lasciare
La vita è così grande
Che quando sarai sul punto di morire
Pianterai un ulivo
Convinto ancora di vederlo fiorire
Sogna, ragazzo, sogna
Quando lei si volta
Quando lei non torna
Quando il solo passo
Che fermava il cuore
Non lo senti più
Sogna, ragazzo, sogna
Passeranno i giorni
Passerrà l'amore
Passeran le notti
Finirà il dolore
Sarai sempre tu
Sogna, ragazzo, sogna
Piccolo ragazzo
Nella mia memoria
Tante volte tanti
Dentro questa storia
Non vi conto più
Sogna, ragazzo, sogna
Ti ho lasciato un foglio
Sulla scrivania
Manca solo un verso
A quella poesia
Puoi finirla tu
© Riproduzione riservata