Il tentativo è quello di fermare l’egemonia dell’Afp, l’Administradoras de Fondos de Pensiones, il sistema che risale agli anni della dittatura di Pinochet e che non ha mai subito modifiche sostanziali
Quando nel 2019 il popolo del Cile, con alla testa delle manifestazioni decine di migliaia di giovani, si riversò per le strade di Santiago e di altri centri del paese con lo slogan «Non è per 30 pesos, è per 30 anni», non si limitava a chiedere solo un passo indietro sui rincari del trasporto pubblico, ma voleva un cambio radicale nei fondamentali economici e politici del paese.
Con la vittoria dei progressisti e la presidenza del giovane Gabriel Boric, ora è stato avviato un altro importante passo in quella direzione.
Il presidente alla nazione il disegno di legge del governo sulla riforma del sistema pensionistico.
Un cambiamento sostanziale, che consentirà a due milioni di persone (su una popolazione complessiva di quasi 18 milioni) di ottenere pensioni dignitose. Come lo stesso Boric ha spiegato nel suo discorso, in Cile il 72 per cento delle pensioni è inferiore al salario minimo e un pensionato su quattro riceve una pensione che è al di sotto della soglia di povertà.
Questo provvedimento, invece, mira a cambiare l’egemonia dell’Afp, l’Administradoras de Fondos de Pensiones, il sistema che risale agli anni della dittatura di Pinochet (1981), che non ha mai subito modifiche sostanziali e la cui riforma si sperava e rinviava da più di quindici anni.
La riforma ha lo scopo principale di riconoscere lo sforzo individuale e garantire migliori pensioni attraverso un ente pubblico che le amministra con sistema misto (pubblico/privato) di capitalizzazione individuale e sicurezza sociale che migliorerà sia le pensioni già in corso che quelle future e in cui le persone potranno scegliere liberamente su quali entità investire i propri risparmi. Il nuovo sistema permetterà a tutti di mantenere i propri risparmi individuali, che potranno essere ereditati e non potranno mai essere sottoposti a espropri.
Boric ha dunque invitato tutti gli attori coinvolti nella discussione a mettere al centro le persone, soprattutto quelle anziane, che hanno già aspettato troppo a lungo una riforma che rappresenta una delle necessità più urgenti del Cile.
Si cerca così di lasciarsi alle spalle un sistema che mostra riconosciute carenze e di assumersi il compito di andare avanti nell’ottenere pensioni e condizioni di vita migliori per tutti.
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