Circa 400 grammi di tritolo sono esplosi dopo cinque minuti da quando la figlia dell’ideologo Aleksandr Dugin si è messa alla guida della sua auto. Kiev ha immediatamente respinto un suo coinvolgimento
Ci sono importanti novità nel caso dell’attentato contro Darya Dugina, giornalista 29enne e figlia dell’ideologo e filosofo Aleksandr Dugin. Nel primo pomeriggio i servizi segreti russi hanno accusato una donna ucraina di aver commesso l’attentato.
«Il crimine è stato preparato e commesso dai servizi segreti ucraini. L’esecutrice è la cittadina ucraina Natalia Vovk, nata nel 1979, arrivata in Russia il 23 luglio insieme alla figlia Sofia Shaban e uscita dal Paese dalla regione Pskov, da dove ha raggiunto l'Estonia», si legge in un comunicato dell’Fsb. I servizi segreti avrebbero rintracciato anche i movimenti della donna accusata di aver commesso l’attentato: sarebbe entrata in Russia con un veicolo con tarda della repubblica popolare di Donetsk. Mentre durante i pedinamenti nei confronti di Dugina avrebbe usato una targa del Kazakistan. Nelle scorse ore poi i servizi russi avrebbero rilasciato alla stampa anche un video in cui si vedrebbe la sospettata. Il video va però ancora verificato. I servizi russi poi accuserebbero la donna di essere legata al battaglione ucraino Azov.
Azov sui suoi canali Telegram però ha smentito i legami: «L'attentato è la preparazione all'apertura del "tribunale" contro l'Azov. Dopotutto, in questo modo la Russia scalda l'opinione pubblica dei suoi cittadini sulla "necessità" di un simile processo», riferendosi al processo che i russi vorrebbero aprire a Mariupol contro gli uomini dell'Azov fatti prigionieri.
Anche il governo ucraino ha respinto le accus, il consigliere del presidente ucraino Mikhailo Podolyak ha scritto su Twitter «La propaganda russa vive nel mondo della fiction. Una donna e la figlia di 12 anni sono state incaricate di aver fatto saltare in aria l'auto della propagandista Dugina? Incredibile», sostenendo poi che l’attentato dimostra come sia nata una guerra interna ai servizi segreti russi.
Le parole di Putin e Dugin
Nella giornata sono arrivate anche le parole del presidente russo Vladimir Putin che dopo aver espresso le condoglianze alla famiglia della giovane donna e a chi gli era più vicino a denunciato l’attacco come « un crimine vile e crudele» che « ha messo fine prematuramente alla vita di una persona brillante e talentuosa dotata di un cuore autenticamente russo».
Konstantin Malofeyev, fondatore e finanziatore del canale televisivo Tsargrad, vicino al governo e allo stesso Dugin, ha fatto sapere sul suo canale Telegram che Dugin avrebbe dichiarato «I nostri cuori bramano non solo la vendetta, a noi serve la Vittoria. E allora vincete, per favore!».
Le ipotesi
Il caso sembra risolto, quindi, per l’Fsb, ma il comitato investigativo sta valutando altre piste. Prima di arrivare alla mano dietro l’attacco, gli inquirenti hanno intenzione di capire chi sia il reale l’obiettivo, dato che Aleksandr Dugin avrebbe dovuto viaggiare su quella auto insieme alla figlia prima di cambiare decisione. Per il momento sembra che il filosofo russo doveva essere il reale obiettivo.
Ieri il governo di Kiev ha negato un suo coinvolgimento, dopo che la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha detto che «Kiev pratica la politica del terrorismo di Stato». Il consigliere del presidente ucraino Mykhailo Podolyak ha respinto le accuse al mittente: «Non siamo uno stato criminale, a differenza della Russia, e sicuramente non uno stato terrorista. L'Ucraina non ha nulla a che fare con l'omicidio della figlia di Dugin».
Secondo Ilja Ponomarev, ex deputato della Duma, l’attacco è stato rivendicato dall’Esercito nazionale repubblicano, un gruppo che per ora è sconosciuto all’Europa. L’attentato «apre una nuova pagina nella resistenza russa al putinismo», ha detto Ponomarev.
La vicenda
Darya Dugina e il padre avevano partecipato a un convegno nell’oblast di Mosca. Una volta concluso i due dovevano rientrare in città sullo stesso veicolo ma all’ultimo momento, almeno stando a quanto hanno raccontato i primi testimoni, c’è stato un cambio di programma. Dugin è salito su un’alta vettura, mentre Dugina su una Toyota Landr Cruiser che è stata fatta saltare in aria cinque minuti dopo con 400 grammi di tritolo.
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