L’incontro è durato circa trenta minuti. Per il ministro degli Esteri le esecuzioni dei manifestanti sono una linea rossa da non superare
Nella mattinata del 28 dicembre il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha incontrato l’ambasciatore iraniano a Roma, Mohammad Reza Sabouri, per discutere della violenta repressione da parte del governo di Teheran delle proteste in corso nel paese da oltre tre mesi. La convocazione è arrivata nella tarda serata del 27 dicembre, ma già da tempo il ministro Tajani aveva anticipato le sue intenzioni.
«Ho convocato l’ambasciatore dell’Iran per manifestargli l’indignazione e la preoccupazione dell’Italia per quello che sta accadendo nel paese», ha detto il capo della Farnesina. «Ho chiesto all’ambasciatore iraniano di trasmettere al governo del suo paese alcune richieste dell’Italia a partire dalla sospensione delle condanne a morte e della repressione violenta delle manifestazioni», ha aggiunto. Esecuzioni che il ministro di Forza Italia e vicepremier ha definito come una linea rossa, un punto di «non ritorno» soprattutto «quando vengono utilizzate per motivi futili». «Uccidere dei minorenni come una bambina di 12 anni o un ragazzo di 17 non è una questione di ordine pubblico», ha detto.
Per uscire dalla spirale di violenza e repressione Tajani ha chiesto all’ambasciatore iraniano di aprire un canale di dialogo con i manifestanti. Tuttavia, come da prassi diplomatica il ministro non si è speso a favore delle manifestazioni che non sono supportate dall’Italia, che invece, però, tutela il rispetto dei diritti umani e la libertà di espressione.
Il caso Alessia Piperno
Il colloquio è durato trenta minuti e i due hanno anche parlato dell’arresto di Alessia Piperno la travel blogger italiana arrestata a fine settembre e che è stata rilasciata soltanto qualche settimana fa dopo un’intensa attività diplomatica italiana.
La ragazza era stata incarcerata con l’accusa di sostenere le manifestazioni delle donne iraniane iniziate dopo la morte di Mahsa Amini, uccisa dalla polizia morale che l’aveva fermata per non aver indossato correttamente il velo. «Speravamo che la liberazione di Alessia Piperno fosse un’inversione di tendenza» da parte del governo iraniano «ma così non è stato», ha detto Tajani.
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