- Con un saggio su Foreign Affairs, il professore di scienza politiche Barry R. Posen definisce una fantasia l’idea di una vittoria dell’Ucraina ed esclude la possibilità del regime change in Russia.
- L’articolo è un segno della presenza sempre maggiore all’interno dell’establishment americano di voci critiche nei confronti della strategia della guerra a oltranza scelta dal Pentagono.
- Così com’è il conflitto è senza sbocchi e produce vittime senza alcun risultato né da una parte né dall’altra. Ad un certo punto occorrerà fare dolorose concessioni anche territoriali: meglio iniziare subito a trattarle.
Sul numero di luglio di Foreign Affairs spicca un articolo di Barry R. Posen, professore di scienze politiche al Mit (Massachusetts Institute of Technology) titolato Ukraine’s implausible theories of victory, ovvero Le inverosimili teorie di vittoria dell’Ucraina. Nel lungo saggio Posen passa in rivista le ragioni di chi sostiene come probabile o possibile la vittoria ucraina nella guerra in corso, sia con l’affermazione sul campo di battaglia che mediante un regime change a Mosca. «Il più prob



