La campagna era iniziata malino, con molti malumori interni e promesse di rese dei conti. Ma alla fine Elly Schlein arriva alla meta più solida. Ha costretto i suoi a liste «plurali», per portare al Pd voti di mondi diversi. La sua leadership è salda, anche se peseranno i voti dei big dell’area riformista. Ora l’aspetta la prova delle alleanze, che non è davvero riuscita a nessun predecessore