Elisabetta Maio, 35 anni, lavora nell’ospedale della Ong nella capitale. Il centro è specializzato in cardiochirurgia e cure pediatriche. «Tra gennaio e marzo di quest’anno ci sono state settimane durissime. L’ospedale era sotto assedio. I pazienti non riuscivano ad arrivare, i camion con i medicinali erano bloccati», racconta