Lo scontro sull’eredità degli Agnelli si sposta dai tribunali civili alla procura di Torino.

Dopo l’apertura dell’indagine per irregolarità fiscali nei confronti del presidente di Stellantis, John Elkann, del commercialista Federico Ferrero e del notaio Urs Von Grünigen, la Guardia di Finanza, che ha svolto alcune perquisizioni mercoledì, è già al lavoro per esaminare tutti i documenti.

Secondo quanto ha ricostruito da Domani, l’esposto che ha dato il via all’inchiesta risale allo scorso maggio, presentato da Margherita Agnelli, madre di John Elkann.

È questo l’ultimo episodio di un’estenuante battaglia legale ingaggiata da Margherita sull’eredità del pare Gianni e poi della madre Marella, uno scontro che dura da almeno 15 anni e ha già portato all’apertura di quattro procedimenti civili: uno in Italia e altri tre in Svizzera, tra Ginevra e il canton Berna, a Thun.

La causa civile al tribunale di Torino è stata sospesa lo scorso 6 giugno in attesa dei pronunciamenti svizzeri, accogliendo il ricorso dei figli John, Lapo e Ginevra. Ma il 6 dicembre la Cassazione ha deciso di annullare la decisione della corte torinese, invitando il tribunale a motivare in maniera adeguata la sospensione della causa.

L’inchiesta penale di Torino riguarda invece presunte irregolarità fiscali relative al vitalizio di 700mila euro al mese che dal 2004 Margherita Agnelli ha versato alla madre Marella Caracciolo, vedova dell’Avvocato. Il vitalizio era parte di un patto successorio e di un accordo transattivo firmato quell’anno a Ginevra: con quegli atti Margherita Agnelli, figlia di Gianni, riceveva 1,4 miliardi di euro, rinunciando a ogni altra pretesa sulla successione del padre e della madre Marella.

A più riprese Margherita Agnelli ha accusato la madre e i figli John, Lapo e Ginevra Elkann di averle nascosto parte del patrimonio paterno, chiedendo di invalidare l’accordo del 2004. Adesso di questi oltre 8 milioni all’anno di vitalizio non ci sarebbe traccia nelle dichiarazioni dei redditi della signora Caracciolo.

La residenza in Svizzera avrebbe permesso agli eredi di non pagare le tasse di successione in Italia: se venisse accertato che Marella Caracciolo era invece residente in Italia, gli eredi John, Lapo e Ginevra Elkann potrebbero dover pagare centinaia di milioni di euro di imposte successorie e sanzioni all’Agenzia delle entrate.

C’è poi una seconda inchiesta penale della procura di Milano, a cui Margherita Agnelli ha denunciato la scomparsa dalle case di famiglia di alcuni quadri della collezione di suo padre Gianni. Dipinti di autori come Monet, De Chirico, Picasso e Bacon, capolavori di cui sostiene di essere proprietaria e di non averne trovato traccia quando è rientrata in possesso di Villa Frescot a Torino e di via XXIV Maggio a Roma, dopo la morte della madre Marella.

Il pm Eugenio Fusco aveva chiesto l’archiviazione, ma il gip ha deciso per un supplemento di indagine: i magistrati dovranno sentire alcuni dipendenti della famiglia Agnelli e chiedere al ministero della Cultura se negli archivi delle soprintendenze sono presenti documenti e notifiche su questi quadri, di cui lo Stato doveva avere contezza per via del loro grande valore culturale.

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