- L’Occidente ha approvato due pacchetti di sanzioni economiche contro la Russia ed è pronta a colpire direttamente Putin e Lavrov. Le misure attuali intanto hanno grossi buchi.
- Il primo buco è che permettono comunque il pagamento a istituti russi di forniture di energia e materie prime, cioè oltre il 70 per cento dell’export russo, il secondo è l’esclusione dei beni di lusso.
- Inoltre i paesi Ue hanno per ora evitato l’esclusione di Mosca dal sistema Swift. La Russia è il sesto paese per pagamenti con banche estere. Ma dopo il pressing delle ultime ore la Germania si è detta aperta all’”opzione nucleare”. Una guida alle misure approvate finora.
Il consiglio esteri dell’Unione ha approvato il congelamento degli asset economici del presidente russo Vladimir Putin e del ministro degli Esteri Sergej Lavrov.
I Paesi del G7 hanno coordinato la risposta all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e la risposta al momento è soprattutto di natura economica.
Nelle ultime ore è anche cambiata la posizione della Germania sulla possibilità di premere il pulsante nucleare finanziario: escludere la Russia dal sistema di comunicazione telematica finanziaria, Swift.
Il commissario agli affari economici Paolo Gentiloni ha dichiarato:
Nei prossimi giorni la Commissione e la Bce valuteranno i meccanismi possibili per aggiungere lo Swift alle sanzioni, sempre con l'obiettivo di colpire Putin e le sue azioni senza colpire le nostre economie
Si tratta di una tipica dinamica bruxelles, nei momenti di alta tensione la Commissione europea, cerca di intervenire come un ombrello sui conflitti tra i paesi europei, in questo caso a salvaguardia delle capitali più titubanti, Roma, Budapest e Berlino.
Per ora sono stati adottati due pacchetti di sanzioni economiche da Unione europea, Stati Uniti, Gran Bretagna e altri paesi occidentali come l’Australia, che sono stati preparati da tempo, attraverso negoziati in corso già dalla fine di gennaio, e un terzo è in preparazione.
Il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis ha anticipato che il terzo pacchetto conterrà anche misure contro la Bielorussia.
Ci sono tre grandi questioni attorno alle misure adottate finora:
- la Russia non è stata esclusa dal sistema di telecomunicazioni finanziarie Swift
- il congelamento dei rapporti con le banche russe, che le ha isolate dal mercato dei capitali occidentali, permette comunque i pagamenti per energia e materie prime
- c’è una lista di eccezioni che si stanno ancora negoziando in Europa come quella sui beni di lusso dovuta alla lobbying italiana
L’effetto maggiore delle sanzioni è aumentare di molto i costi di finanziamento dello stato e delle attività economiche russe, che sono già sotto pressione per il crollo del rublo.
Chi ha seguito le trattative da vicino ha spiegato che già a fine gennaio la Germania aveva chiesto di escludere dalle sanzioni i pagamenti per prodotti energetici russi.
Gli uffici legislativi del consiglio Ue stanno ancora lavorando al testo del secondo pacchetto di sanzioni contro la Russia, per questo il premier Mario Draghi durante la sua audizione in parlamento non è sceso nei dettagli, qui invece trovate i 4 atti già adottati per il primo pacchetto di sanzioni
L’ultima opzione: escludere la Russia da Swift
Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy ha però accolto le decisioni europee sottolineando che «non tutte le possibilità di sanzioni sono state utilizzate finora». Il riferimento è alla possibilità di scollegare la Russia al sistema di comunicazione delle informazioni finanziarie Swift.
Una opzione a cui si sono opposte sia la Germania sia l’Italia e che in passato è invece stata utilizzata contro Venezuela e Iran sotto la spinta degli Stati Uniti d’America.
La Russia è il sesto paese al mondo per l’utilizzo del sistema Swift per pagamenti, significa che è sesta per flussi di denaro telematici tra banche estere e russe. Secondo un esperto analista finanziario francese questi flussi valgono circa 800 miliardi l’anno.
Il presidente del Partito popolare europeo, l’ex premier polacco Donald Tusk, ha scritto che «quei governi dell'Ue, che hanno bloccato decisioni difficili (es. Germania, Ungheria, Italia) hanno perso l'onore». L’ambasciatore ucraino in Italia, Yaroslav Melnykha, ha chiesto con parole dure una presa di posizione ufficiale.
Il tempo delle dichiarazioni è scaduto, è necessario agire subito con decisione - l’Italia è uno dei pochi Paesi Ue a non aver ancora precisato la propria posizione
Quando è iniziata ad emergere l’opposizione di Italia e Germania alla misura, il presidente del consiglio Draghi ha dichiarato che l’Italia sulle sanzioni è allineata a Francia e Germania e all’Unione europea. Vero, ma nel senso che è allineata al compromesso trovato, secondo le dichiarazioni del ministro delle finanze francesi, Bruno Le Maire, infatti, la Francia non ha la stessa posizione della Germania.
Oggi alla conferenza stampa al termine dell’Eurogruppo, Le Maire ha detto che quando si ha in mano «un’arma nucleare finanziaria» servono delle riflessioni. «Alcuni paesi hanno riserve, ma la Francia non è tra questi voglio dirlo con chiarezza».
Quando è toccato prendere la parola al ministro delle finanze tedesco, la svolta: Chrisitan Lindner ha dichiarato che la Germania «è aperta» all’esclusione della Russia da Swift. Cosa farà l’Italia?
Fonti di Palazzo Chigi continuano a ribadire che l’Italia non ha chiesto alcuna eccezione.
Già un terzo pacchetto
Intanto appena varato un secondo pacchetto di sanzioni, che ieri è stato descritto come «massiccio», il presidente del Consiglio Ue, Charles Michel, ne ha già annunciato un altro
Cosa sono allora queste sanzioni?
Draghi di fronte al parlamento ha fatto una buona sintesi.
Il primo pacchetto approvato include:
- Il bando alle importazioni e alle esportazioni da entità separatiste, cioè dalle cosiddette repubbliche indipendenti del Donbas, Donetsk e Lugansk. Lo schema è quello adottato nel 2014 in risposta all’annessione della Crimea.
- Sanzioni economiche e finanziarie alla Russia, tra cui il divieto di rifinanziamento del debito sovrano sul mercato secondario e il congelamento di asset di tre istituti bancari, tra cui la seconda banca russa, Vtb, controllata dal Cremlino.
- Sanzioni mirate nei confronti di individui e entità: tra questi ci sono il ministro della difesa russo, ma anche una agenzia di ricerca internet che ha diffuso disinformazione sull’Ucraina, il fondatore del gruppo paramilitare russo, Wagner e oltre 300 membri della Duma che hanno proposto il riconoscimento dei territori separatisti e che hanno votato a favore.
Il secondo pacchetto approvato include:
- Misure finanziarie: tra cui il divieto di rifinanziamento per banche e imprese pubbliche in Russia.
- Il blocco di nuovi depositi bancari dalla Russia verso istituti di credito dell’Unione Europea
L’Italia è il paese più esposto sul fronte bancario nei confronti della Russia: Unicredit è con la francese Société Générale tra gli istituti di credito con maggiori crediti verso la Russia, ma anche Intesa San Paolo anche se in misura minore è attiva nel paese. La Banca centrale europea nei giorni scorsi ha sottoposto le banche più esposte a due stress test per misurare l’impatto delle sanzioni - Misure per limitare il trasferimento tecnologico. Gli Stati Uniti hanno annunciato che bloccheranno l’export di prodotti high tech verso la Russia, tra cui le tecnologie aerospaziali. L’obiettivo è stoppare la metà dell’import russo di tecnologie innovative. L’Ue ha annunciato il blocco del trasferimento di tecnologie nel settore difesa e in quello energetico. Draghi ha detto che queste misure si concentrano sul comparto raffineria.
Non essendo ancora stati adottati i testi finali non è ancora chiaro se queste misure potrebbero bloccare i progetti di Saipem, controllata da Eni e Cdp, che ha da poco firmato un contratto con una controllata di Gazprom per un nuovo impianto nella raffineria di Mosca. - Misure sul settore dei trasporti, come il divieto di esportazione esteso a tutti i beni, le tecnologie, i servizi destinati al settore aereo.
La Russia ha già risposto bloccando il suo spazio aereo per le compagnie aeree occidentali. I viaggi verso l’Asia diventeranno più lunghi. - Un blocco dei finanziamenti per nuovi investimenti in Russia e altre misure di controllo delle esportazioni.
- La sospensione degli accordi di facilitazione dei visti per passaporti diplomatici e di servizio russi.
Il buco nelle sanzioni
Il ministro francese Bruno Le Maire ha dichiarato che l’obiettivo delle sanzioni occidentali è isolare la Russia dal sistema finanziario globale. Come abbiamo detto però le trattative fin dall’inizio hanno previsto delle esenzioni e non sono esenzioni da poco.
Infatti l’accordo tra le due sponde dell’Atlantico ha portato a un compromesso. Come spiega il comunicato del tesoro americano il congelamento dei pagamenti alle banche russe annunciato ieri sera dagli Stati Uniti, infatti, permette in ogni caso di pagare forniture di energia e materie prime attraverso istituti di credito terzi, cioè non statunitensi, e quindi per esempio tramite istituti di credito europei.
Energia e materie prime sono esattamente quello che la Russia esporta:
i combustibili e i prodotti energetici hanno pesato per il 53,8 per cento dell’export russo nei primi dieci mesi del 2021,
i metalli rappresentano l’11,2 per cento delle esportazioni e i prodotti alimentari e le materie prime alimentari il 7,2 per cento.
Il buco nelle sanzioni permette i pagamenti per il 72,2 per cento dei beni esportati dalla Russia.
Altre eccezioni includerebbero i beni di lusso, dalla moda italiana ai diamanti belgi. Secondo quanto hanno detto alcuni diplomatici europei, in particolare il primo ministro italiano Draghi ha trattato perché fossero esclusi dalle sanzioni.
Il giornalista del quotidiano britannico Telegraph Joe Barnes ha riportato cosa gli ha detto a proposito una fonte diplomatica Ue, che potrebbe voler dire un funzionario del Consiglio o dell’azione esterna europea: «Apparentemente vendere mocassini di Gucci agli oligarchi è una priorità maggiore rispetto a colpire Putin»
Cosa fa la Cina
La Cina ha definito illegali le sanzioni occidentali. Il portavoce del ministero degli Esteri, Wang Wenbin, ha detto: «Gli Stati Uniti hanno imposto più di 100 sanzioni alla Russia dal 2011», che sono risultati strumenti «non fondamentali ed efficaci per risolvere i problemi»
«La Cina si oppone a qualsiasi sanzione illegale che leda i diritti e gli interessi legittimi della Russia»
Eppure anche in Cina non tutti gli interessi coincidono. Secondo Bloomberg, infatti, «almeno due delle maggiori banche statali cinesi stanno limitando i finanziamenti per l'acquisto di materie prime russe» per non compromettere la loro posizione sui mercati finanziari.
L’impatto della guerra
A Parigi prima della riunione dell’Eurogruppo il capo economista della Banca centrale europea Philip Lane ha detto che il conflitto può ridurre la crescita europea dello 0,3-0,4 per cento quest’anno. Non tutti i paesi dell’Eurozona però subiranno l’impatto della guerra allo stesso modo. Anche questo sarà uno choc assimetrico.
Il presidente dell’Eurogruppo, Pascal Donohe, ha confermato: la nostra risposta avrà dei costi, ha detto, «questi costi emergeranno nelle prossime settimane e mesi. L'impatto sarà diverso per i diversi Stati membri».
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