Il vertice dei capi di stato e di governo è dedicato temi della lotta alla pandemia e ai cambiamenti climatici. Xi Jinping in collegamento: «No alla politicizzazione del virus, serve solidarietà. Nel pomeriggio il faccia a faccia tra Erdogan e Draghi, che nel suo discorso d’apertura ha attaccato «nazionalismo e protezionismo»
È iniziato ufficialmente il G20 di Roma. Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha accolto i leader per un summit incentrato sui temi della lotta alla pandemia e ai cambiamenti climatici. A mezzogiorno si è tenuta la prima sessione su «Economia e salute globale», mentre alle 15 l’evento «Sostenere le Pmi e le imprese femminili per crescere meglio», con speaker d’eccezione la regina Máxima d’Olanda.
Al termine della prima giornata, i capi di stato e di governo visiteranno le Terme di Diocleziano prima di spostarsi al Quirinale per la cena con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. A margine della plenaria sono previsti incontri e bilaterali: Draghi ha visto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, mentre Biden, Macron, Merkel e Johnson si incontreranno per parlare di Iran.
Draghi condanna nazionalismo e protezionismo
«Il multilateralismo è la migliore risposta ai problemi che vediamo oggi. È l’unica risposta possibile, dalla pandemia al clima alle tassazioni. Dobbiamo superare le nostre differenze e ritrovare lo spirito di questo consesso». Così il premier Mario Draghi nel breve intervento con cui ha aperto il summit. «È bello vedervi dopo che la comunità globale ha affrontato la pandemia: il Covid ci ha diviso, come anche il protezionismo e il nazionalismo».
«A circa due anni dall’inizio della pandemia – ha aggiunto Draghi – possiamo guardare al futuro con più ottimismo. Campagne vaccinali di successo e azioni coordinate da parte dei governi e delle banche centrali hanno permesso la ripresa dell’economia globale. Ora dobbiamo dare impulso alla crescita, ridurre le diseguaglianze, promuovere la sostenibilità».
Le proteste di Fridays for Future
«La catastrofe arriva, è tempo di agire» e «Da Roma a Glasgow le vostre iniziative sono il problema»: sono questi gli slogan scanditi dagli attivisti di Climate Camp, in corteo sulla Cristoforo Colombo, nelle vicinanze della Nuvola, dove oggi si terranno gli incontri del G20. I manifestanti sono scortati dalle forze dell’ordine, sono diretti al ministero della Transizione ecologica.
Già di prima mattina, alle 7.40, era stato sgomberato un sit-in nei pressi della zona rossa che abbraccia l’Eur per tutelare i leader mondiali: una cinquantina di persone ha cercato di bloccare il traffico sulla corsia centrale della Colombo e sono state sgomberate dalle forze dell’ordine.
Anche i Fridays for Future hanno annunciato mobilitazioni per la giornata di oggi per portare le proprie vertenze all’attenzione dei leader riuniti. «Il G20 legittimerà nuove scappatoie per le grandi aziende inquinanti, attraverso cui potersi certificare green senza realmente limitare le proprie emissioni climalteranti. Abbiamo bisogno di soluzioni climatiche reali, decoloniali e socialmente giuste», hanno fatto sapere.
Nuovi arresti dopo l’assalto alla Cgil
Sono arrivate sei nuove misure cautelari per gli scontri avvenuti nel corso della manifestazione contro il green pass del 9 ottobre scorso che ha visto anche l’assalto alla sede nazionale della Cgil. Sono stati arrestati tre militanti di Forza Nuova, vicini agli ambienti ultras capitolini, e tre obblighi di dimora per altre tre persone aderenti del movimento di estrema destra e di movimenti No-vax. Le indagini avevano preso spunto dai filmati che hanno documentato l’attacco. Tra le persone sottoposte a obbligo di dimora c’è anche il leader veronese di Forza Nuova.
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