Quattordici persone sono state arrestate dalle forze dell’ordine dopo la rivolta scoppiata all’interno del Centro di permanenza per il rimpatrio (Cpr) di Ponte Galeria a Roma. Le proteste sono scoppiate in seguito al suicidio del 22enne originario della Guinea che si trovava all’interno della struttura da otto mesi. 

Secondo una prima ricostruzione gli arrestati hanno provato a incendiare un’auto e hanno lanciati sassi contro le forze dell’ordine. Negli episodi sono rimasti feriti due carabinieri e un militare dell’Esercito. Nel frattempo, la procura di Roma ha aperto un fascicolo di inchiesta per istigazione al suicidio.

Il messaggio

I compagni presenti nel Cpr hanno trovato il ragazzo impiccato alle 5 del mattino della giornata del 4 febbraio. Il giovane è stato immediatamente portato in infermeria dove è morto poco dopo. Prima di suicidarsi ha disegnato sulla parete un ritratto di se stesso e ha lasciato un messaggio per la sua famiglia: «Se un giorno dovessi morire, vorrei il mio corpo fosse portato in Africa, mia madre ne sarebbe lieta (...) L’Africa mi manca molto e anche mia madre, non deve piangere per me. Pace alla mia anima, che io possa riposare in pace». L’uomo lamentava anche di non essere compreso dal personale della sicurezza presente all’interno della struttura.

La polemica politica

ANSA

«Abbiamo sulla coscienza la morte di questo giovane migrante che si uccide perché non vede futuro alla sua vita. Delmastro non perde occasione per tacere ma dovrebbe vergognarsi e non può dire dopo 16 mesi di governo della destra che è colpa di chi c'era prima. Questo governo riesce solo a fare propaganda sulla pelle dei migranti ma è evidente che il governo Meloni non è riuscito, visti i numeri, ad affrontare il problema. In ogni caso i Cpr sono assolutamente inadeguati per essere quello che dovrebbero essere, cioè strutture di passaggio. Quei centri sono solamente da chiudere, mentre il governo ne vuole costruire di nuovi». Così il capogruppo del Pd al Senato Francesco Boccia a Omnibus su La7.

«Il Cpr di Ponte Galeria va chiuso immediatamente. Il suicidio del ventiduenne avvenuto questa notta è l'ennesimo tra gli episodi di violenza in questa struttura detentiva, di cui si denunciano da anni le condizioni inumane di privazione della dignità. Va ricordato e denunciato sempre, con forza, che i Cpr sono carceri pensate per detenere persone che non hanno compiuto nessun reato. Si è tolto la vita perché oppresso dal peso di giornate colme di difficoltà e sofferenza e dopo aver chiesto di essere rimpatriato per tornare al fianco della sua famiglia. Questo non è degno di un Paese civile». Così Claudio Marotta capogruppo per Avs in Consiglio regionale del Lazio.

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