Il giorno dopo l’esplosione nella centrale idroelettrica di Suviana, nell’Appennino bolognese, continuano senza sosta le ricerche dei quattro dispersi, pur tra molte difficoltà. «Non stiamo lavorando con molte speranze di trovare vivi i dispersi, lo scenario che abbiamo davanti non ci dà questa idea», spiega Luca Cari, dirigente comunicazione dei Vigili del fuoco. Al momento la conta è di tre morti, di età compresa tra i 35 e i 73 anni, e di cinque feriti. Sono ancora ignote le cause dell’incidente. La procura di Bologna ha aperto un fascicolo contro ignoti per disastro colposo e omicidio colposo.

«La situazione è molto difficile, l’acqua sta salendo, stiamo lavorando al di sotto del livello del lago quindi con l'acqua che entra – ha aggiunto Luca Cari –. Siamo già a 40 centimetri al piano -8 dove stavamo lavorando con le squadre di ricerca. Questa è una situazione molto difficile, sta entrando l'acqua, una situazione di rischio e pericolo per i nostri operatori». I soccorritori stanno tentando di accedere alla centrale elettrica del lago di Suviana anche con i gommoni.

Sul posto si è recata anche la ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone: «È ancora molto difficile definire qual è il complesso e la dinamica dei fatti, si rischierebbe di cadere nella retorica oppure di dire delle frasi fatte». E sui soccorsi ha aggiunto: «Dobbiamo il rispetto al lavoro dei soccorritori. C’è da tenere in considerazione che chi scende tanti metri sottoterra, come stanno facendo i soccorritori, lo deve fare in sicurezza. E in questo momento bisogna attendere che si creino alcune situazioni di sicurezza, dando loro la possibilità di poter agire in modo efficace». 

Cosa è successo

Secondo una prima ricostruzione, l’esplosione è avvenuta a 50 metri di profondità, in una delle due centrali idroelettriche che regolano il bacino, di proprietà dell’Enel. Il rogo sarebbe scoppiato nei locali dei trasformatori.

Secondo quanto riferito dal prefetto di Bologna, Attilio Visconti, erano in corso lavori di manutenzione. «L’esplosione si è verificata a 50-60 metri di profondità, all'ottavo piano della struttura, e il nono piano è stato inondato dalla pompa di raffreddamento della turbina», ha specificato il prefetto, che sull’identità delle vittime ha aggiunto: «Non si tratta di dipendenti Enel, ma di ditte a cui Enel appalta i lavori». 

La diga di Suviana, la più potente dell’Emilia-Romagna, non sarebbe coinvolta. Sull’incidente è intervenuto anche il ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin: «Non è prevedibile quanto tempo» la centrale resterà fuori uso «perché non si sa qual è l'entità dei danni» che dovrebbero essere «certamente enormi». Ma il ministro esclude problemi sulla rete per la fornitura di energia elettrica. «Difficoltà nell'immediato Terna non le ha segnalate, quindi valutiamo nella giornata di oggi e domani».

Per domani, già prima di quanto accaduto sull'Appennino bolognese, era in programma uno sciopero nazionale di quattro ore per tutti i settori privati promosso da Cgil e Uil. Dopo l’esplosione di Suviana, lo sciopero è stato esteso in Emilia-Romagna a otto ore. Il sindaco di Bologna Matteo Lepore ha invitato la cittadinanza a partecipare alla manifestazione indetta per domani dalle due sigle sindacali: «Invito tutte e tutti a partecipare domani al corteo che partirà da Piazza XX Settembre. Abbiamo bisogno di una grande manifestazione per dire basta alle morti sul lavoro e stare accanto ai colleghi e ai familiari delle vittime, ai feriti e a quanti oggi sono nell'angoscia per i dispersi. Dobbiamo esserci domani».

Mezz’ora prima dell’esplosione, una sessantina di studenti delle scuole medie Muratori di Vignola erano in visita alla centrale. Al momento dello scoppio stavano pranzando nell’area ristoro, a circa 500 metri di distanza, quando uno strano odore ha insospettito i docenti che, con i ragazzi, hanno lasciato il parco per procedere con le altre tappe della gita. A confermare i fatti è la dirigente scolastica, Brunella Maria Maugeri: «Questa mattina (ieri, ndr) sono andate in gita tre classi accompagnate da sei docenti – spiega –. Altre tre classi di terza sarebbero dovute andare a fare la stessa gita domani (oggi, ndr). Appena ho saputo dell’accaduto ho telefonato con il cuore in gola a un docente che stava accompagnando gli studenti. Ero terrorizzata mentre stavo chiamando, perché sapevo appunto che era prevista una visita alla centrale. Appena ho sentito il docente, ho tirato un sospiro di sollievo: i nostri studenti e i docenti erano tutti salvi».

Chi sono le vittime

Le tre vittime accertate, tutti trasferisti, erano dipendenti una ditta appaltatrice. Il più giovane, Vincenzo Franchina, aveva 35 anni. Residente a Sinagra, in provincia di Messina, era un elettricista industriale. Il più anziano dei tre, invece, avrebbe compiuto 74 anni il prossimo 8 maggio: Mario Pisani era originario di San Marzano di San Giuseppe, nel tarantino. Secondo quanto apprende La Presse, Pisani era il titolare della Engineering automation srl, ditta con sede a Mele (Genova) per cui lavoravano anche gli altri due. La terza vittima accertata era invece un 45enne di origine romena, Pavel Petronel Tanase, residente a Settimo Torinese.

I quattro operai ancora dispersi hanno tra i 37 e i 68 anni. Si tratta di Paolo Casiraghi, 59 anni milanese, dipendente della ditta Abb; Alessandro D'Andrea, 37enne, di Pontedera, lavora per la Voith di Cinisello Balsamo; Adriano Scandellari, 57 anni, dipendente della Enel Green Power, padovano ma residente a Mestre; Vincenzo Garzillo, 68enne di Napoli, dipendente di Lab Engineering.

Le reazioni

Sui propri profili social la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha espresso il proprio cordoglio e quello del governo: «Seguo con apprensione la terribile notizia riguardante l'esplosione verificatasi in una centrale idroelettrica nel bacino artificiale di Suviana, sull'Appennino Bolognese. Tutta la mia vicinanza e quella del Governo ai familiari delle vittime e ai feriti rimasti coinvolti. Un ringraziamento ai vigili del fuoco prontamente intervenuti, ai soccorritori e a quanti stanno lavorando in queste ore nella ricerca dei dispersi».

«Seguiamo con estrema preoccupazione le notizie provenienti da Suviana», scrive su X il presidente della regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini. «Sono in stretto contatto col sindaco di Camugnano. La vicepresidente Priolo sta raggiungendo il luogo dell'esplosione. Abbiamo attivato la Protezione civile, a disposizione dei Vigili del fuoco e delle Forze dell'ordine impegnate nelle operazioni di salvataggio». Si è espresso anche il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani: «Seguiamo con apprensione gli sviluppi della situazione».

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha chiamato il presidente della regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini dal quale ha assunto informazioni sulla tragedia avvenuta nella centrale elettrica del Lago di Suviana.

Nel corso della telefonata Mattarella ha espresso il suo cordoglio per gli operai deceduti e solidarietà ai feriti, alle famiglie e ai colleghi di lavoro delle vittime, auspicando che sia fatta piena luce sulla dinamica dell'incidente.

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