Il presidente del Comitato olimpico internazionale, Thomas Bach, è intervenuto sulla polemica che si protrae da giorni sulla pugile algerina Imane Khelif, che giovedì alle Olimpiadi di Parigi ha sconfitto l’italiana Angela Carini, ritiratasi dopo 46 secondi al primo pugno incassato in faccia: «Khelif è una donna, ha fatto competizioni per sei anni al livello internazionale», ha detto.

La premier italiana, Giorgia Meloni, si trova in questi giorni nella capitale francese per assistere ai Giochi. E sul caso di Khelif non si è astenuta dal commentare, subito dopo la fine dell’incontro con Carini: «Non ero d’accordo con la scelta del 2021» di ammettere Khelif e «non sono d’accordo oggi. Ringrazio Angela Carini: conta anche poter competere ad armi pari. E dal mio punto di vista non era una gara pari», ha dichiarato davanti ai giornalisti.

Proprio in virtù di queste dichiarazioni, si è tenuto poi un incontro tra Meloni e Bach, durante il quale la premier ha chiesto regole più chiare, da uniformare con quelle delle federazioni: «È stato un incontro positivo, abbiamo parlato anche del caso Carini. Siamo rimasti d'accordo di restare in contatto per “dare il benvenuto” allo stesso background scientifico e rendere la situazione più comprensibile. Condividiamo punti di vista e siamo d'accordo sul chiarire e migliorare il background scientifico di cui abbiamo parlato», ha aggiunto il presidente del Cio. 

Nel frattempo, in Italia (ma non solo) non si placano le polemiche per il livello di testosterone dell'atleta algerina: in questi giorni, soprattutto dai giornali di area di centrodestra, Khelif è stata definita «un uomo». E dopo l’incontro con Carini, sono intervenuti diversi leader, da Matteo Salvini al presidente del Senato Ignazio La Russa, che ha invitato Carini a palazzo Madama.

La stessa Carini, che subito dopo l’incontro aveva precisato di essersi ritirata per il dolore al volto dopo il pugno, e non in protesta con l’ammissione di Khelif ai Giochi, in un’intervista alla Stampa ha raccontato di essersi chiesta, prima della gara, «chi sto affrontando?». «Poi però – ha precisato l’atleta campana – non tocca a me decidere. Mi dispiace anche per lei, siamo finite in un boom mediatico. Chi siamo noi per giudicare? Per dire cosa è giusto e cosa è sbagliato? Noi siamo atlete, non siamo giudici. Non me la sono più sentita di combattere dopo meno di un minuto. Ho preso un colpo al naso e ho perso l'equilibrio, non respiravo e quindi ho detto basta. Non sono nessuno per poter giudicare. Non sono nessuno per prendere una decisione. Se questa ragazza è qui ci sarà un motivo. Io ho combattuto e sono salita sul ring, come è giusto che facessi. Non ho mai protestato, mi adeguo alle regole. Anche se mi avessero detto non combattiamo, non avrei accettato. Non mi sono mai abbattuta, esco a testa alta».

malagò: «non sostituiamoci al mestiere degli altri»

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«Ovviamente provo un po' di imbarazzo istituzionale. La posizione del Coni è a tutela e difesa di Angela. Ci ho parlato settimane fa e da giorni, dopo il sorteggio, ci siamo confrontati sull'incontro contro questa pugile chiacchierata», ha detto il presidente del Coni, Giovanni Malagò.

«Io, prima verbalmente poi in modo lieve ma formale e infine con una protesta ufficiale, ho scritto una lettera a tutela dell'atleta Angela Carini chiedendo dei rumors e di quale fosse la situazione. Inoltre la gente deve sapere che l'Associazione Internazionale Boxe (IBA) è stata commissariata un anno e mezzo fa. Tutti i vertici sono stati rimossi ed è stata presa sotto l'egida del Cio con un organismo terzo indipendente», ha continuato.

«Qual è il tema? Se uno si basa su aspetti estetici è chiaro che le riflessioni sono molto comuni e similari. L'algerina non ha fatto oggi il primo match della sua vita, sono almeno 8-9 anni che è nel circuito della boxe. È stata la porta bandiera dell'Algeria ad Orano ai Giochi del Mediterraneo. Ha vinto i Campionati Africani, ma nel 2017 ha fatto i Campionati del Mondo e nel 2021 l'Olimpiade di Tokyo senza fare medaglia. Ha un passaporto, che non devo giudicare io, che dichiara che è donna. Poi è giusto che ognuno faccia le sue considerazioni, però quello che dico è di non sostituirci al mestiere degli altri. Dieci persone che rappresentano una commissione scientifica hanno valutato e testato di recente, ho ricevuto questa mattina la lettera, quelli che sono i valori ormonali di questa atleta. Poi ognuno è padrone di pensare ciò che crede. Questa non è una giustificazione, sto comunque dalla parte di Angela», ha concluso.

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