Ad appena 118 giorni dal volo inaugurale, è ufficialmente in vendita Ita, la compagnia che ha preso il posto di Alitalia. Il Consiglio dei ministri dell’11 febbraio ha dato il suo assenso formale all’azionista, il ministero dell’Economia proprietario della società al 100 per cento, perché proceda all’alienazione.

Una ventina di giorni fa due giganti del settore dei trasporti, il gruppo navale Msc e la compagnia tedesca Lufthansa, avevano fatto pervenire a Ita una manifestazione di interesse chiedendo 3 mesi di esclusiva per constatare le condizioni dell’azienda di Fiumicino con una due diligence e alla fine proporre un prezzo.

La decisione del governo spalanca loro le porte, ma non chiarisce se essi potranno usufruire dell’esclusiva. Nella conferenza stampa a palazzo Chigi il ministro dell’Economia, Daniele Franco, non ha fornito elementi decisivi, si è limitato a informare che non ci sono tempi prefissati per la conclusione della faccenda e non è stato deciso se procedere a una vendita diretta oppure attraverso altri percorsi, facendo magari intervenire altri pretendenti. Ovviamente se ci sono.

L’interesse di Air France

LaPresse

Di nuovo sono rimbalzate voci circa un possibile interessamento di Air France anche se in questo momento la società francese si trova in una condizione svantaggiata perché non ha ancora restituito il prestito ottenuto dallo stato per far fronte all’emergenza Covid e quindi in base alle regole europee non può procedere ad acquisizioni di altre aziende.

Secondo altre voci interessata a Ita sarebbe anche la grande compagnia americana Delta che fa parte della stessa alleanza aerea internazionale che comprende Air France, ma non essendo una società europea è sottoposta al vincolo di non superare il 49 per cento dell’azionariato di una compagnia europea.

Infine c’è l’accoppiata Msc-Lufthansa che sembra trovarsi in una posizione di vantaggio anche se pure in questo tandem c’è qualche ingranaggio che non gira alla perfezione. Msc è un colosso mondiale dei trasporti, ma avendo sede in Svizzera che non è un paese dell’Unione europea, si trova nelle stesse condizioni limitative che riguardano l’americana Delta.

Da questo punto di vista l’alleanza di Msc con Lufthansa appare obbligata. A differenza di Air France la compagnia tedesca ha le mani libere per effettuare acquisizioni di altre compagnie europee.

Di sicuro lo stato italiano non avrà più la maggioranza della compagnia di Fiumicino, cioè, detto in altre parole, Ita a breve sarà privatizzata. Il ministro Franco durante la conferenza stampa ha detto che lo stato manterrà in Ita una quota di minoranza aggiungendo però che in futuro potrebbe essere venduta anche quella.

A quel punto il divorzio tra lo stato italiano e quella che un tempo fu la compagnia di bandiera diventerebbe totale e finirebbe la lunga agonia dell’azienda di Fiumicino iniziata più di una quindicina di anni fa e che secondo le valutazioni più accreditate è costata ai contribuenti italiani circa 13 miliardi di euro.

Succursale di Lufthansa

Ita in pratica ha imboccato la strada che quasi inevitabilmente la porterà a diventare una succursale della compagnia tedesca.

Nei giorni passati in un’intervista l’amministratore delegato di Ita, Fabio Lazzerini, aveva escluso tassativamente che Ita possa diventare la low cost di Lufthansa, ma al di là delle definizioni la logica e i fatti indicano che la compagnia italiana diventerà un satellite. Negli ultimi 15 anni Lufthansa ha comprato quattro compagnie aeree europee: Swiss, Austrian, Brussels Airlines e Air Dolomiti.

Tutte hanno conservato il loro marchio e una gestione autonoma, ma le funzioni chiave e le decisioni strategiche sono state trasferite a Colonia. Sarebbe veramente sorprendente che a Ita fosse riservato un trattamento diverso, considerato oltretutto che sta andando malissimo.

Del resto l’obiettivo principale di Lufthansa nei confronti di Alitalia prima e di Ita ora è quello di mettere le mani sul mercato italiano del trasporto aereo.

L’eventuale acquisto di Ita da parte della coppia Msc-Lufthansa produrrà parecchi sconvolgimenti nel sistema italiano, a cominciare dagli aeroporti. Se è prevedibile un potenziamento di Fiumicino come hub del Mediterraneo, meno sicuro appare il futuro di Malpensa avendo Lufthansa tutto l’interesse a potenziare i suoi hub di Monaco e Francoforte per i voli intercontinentali. Diverse le prospettive per Linate che potrebbe servire come base per convogliare i passeggeri del nord Italia verso la Germania. È vero che per decreto Linate dovrebbe effettuare solo voli point to point, senza proseguimenti. Ma tutti fanno finta che il decreto non esista.

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