A Mantova l’ennesima vittima sul lavoro. Il 21 giugno un operaio di 34 anni è morto, incastrato tra i rulli di un macchinario, mentre lavorava in una fabbrica che produce laminati in vetroresina. Meno di 24 ore prima a Brembio, nel lodigiano, un ragazzo di 18 anni ha perso la vita schiacciato da un macchinario agricolo. E poi il caso di Satnam Singh, il bracciante indiano morto dopo essere stato abbandonato senza soccorsi vicino casa dopo un incidente sul lavoro nelle campagne di Latina in cui aveva perso un braccio.

Si potrebbe andare a ritroso, e ogni giorno si troverebbe un nome da aggiungere alla triste lista delle vittime sul lavoro. Solo il 19 giugno, quando è morto Satnam Singh, hanno perso la vita altri quattro lavoratori: un operaio 57enne e uno di 55 anni in provincia di Frosinone, un agricoltore 84enne a Borgo Podgora, frazione di Latina, e un dipendente indiano di 39 anni a Porto Salvo, a qualche chilometro da Reggio Calabria.

Un contatore – quello delle morti sul lavoro – che secondo le stime del giornalista Piero Santonastaso, gestore della pagina “Morti di lavoro”, dall’inizio dell’anno è arrivato a quota 536.

I dati Inail

Le cifre ufficiali le riporta l’Inail, che aggiorna periodicamente i dati sugli infortuni e sulle morti sul lavoro. Sono numeri che si basano sulle denunce arrivate all’istituto e che, per definizione, sono provvisori e soggetti ai tempi burocratici necessari per queste pratiche.

L’ultimo aggiornamento è stato pubblicato il 3 giugno, e prende in considerazione i primi quattro mesi del 2024. In questo arco di tempo in Italia si sono verificati 268 incidenti mortali, quattro in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e sette in più sul 2022 (a fine anno, nel 2023, ci sono stati 1.041 morti sul lavoro, nel 2022 1.090. In generale, dal 2019 si è sempre superata quota mille). 

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A livello nazionale i dati rilevati ad aprile di ciascun anno evidenzierebbero, per il primo quadrimestre 2024 e rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, una diminuzione dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati da 207 a 206, e un aumento di quelli in itinere, da 57 a 62. E dall’analisi territoriale emerge che gli incrementi si verificano al sud (da 45 a 57 denunce), nel nord-est (da 60 a 67) e nelle isole (da 20 a 21), un calo al centro (da 60 a 44) e stazionarietà nel nord-ovest (79 casi mortali in entrambi i periodi).

Se poi si guarda alle denunce di infortunio presentate all’Inail, si vede che sono aumentate del 3,6 per cento rispetto al 2023 – passando da 187.324 a 193.979 – e addirittura del 23,8 per cento rispetto al 2022.

I numeri della pagina “Morti di lavoro”

«Satnam Singh è il centesimo lavoratore straniero morto quest’anno in Italia, il decimo proveniente dall’India», ha sottolineato il giornalista Piero Santonastaso nel suo ultimo post sulla pagina Facebook “Morti di lavoro”, con cui racconta e analizza il fenomeno degli incidenti sul lavoro oltre i dati ufficiali. 

Secondo le stime di Santonastaso, a giugno del 2024 si sono verificati già 70 morti sul lavoro (di cui 24 in itinere), che arrivano a 536 se si considerano tutti i mesi dell’anno in corso, per una media di 3,1 vittime al giorno. Una su quattro – circa il 25 per cento – riguarda il settore agricolo.

Guardando agli incidenti mortali nelle singole regioni, con 85 morti sul lavoro nel 2024 la Lombardia è sul gradino più alto del podio, seguita dalla Campania con 55 e dall’Emilia Romagna con 44. Poi Veneto e Sicilia (43), Lazio (38) e Toscana (36).

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