«Oggi per voi avevo ordinato anche il sole, e il sole è arrivato». Dopo mesi di musi lunghi fatti di accuse e richieste di dimissioni per i problemi delle sue società con la giustizia, la ministra Santanchè si gode la sua giornata al Forum Internazionale del Turismo di Baveno, l’evento da lei ideato per uscire dall’angolo in cui l’avevano messa il processo Visibilia e il flop della campagna Open to meraviglia per tornare al centro dell’attività di governo.

E per farlo ha fatto venire tutti, dal vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani (doveva esserci anche l’altro vicepremier, Salvini, ma ha dovuto rinunciare), al ministro dell’agricoltura Lollobrigida, passando per il titolare della Cultura Gennaro Sangiuliano e per il presidente del Senato Ignazio La Russa (che ha aperto le danze con uno show sugli anglicismi in voga nel settore). C’era il presidente di Confindustria Carlo Bonomi. Per i capisaldi della stampa di destra Nicola Porro e Pietro Senaldi, che hanno moderato i vari incontri della giornata. E domani, sabato 25, si chiude in bellezza, con Giancarlo Giorgetti e la premier Giorgia Meloni.

Ma Santanchè non vuole sentire parlare di passarella: «Sono venuti tutti qui perché tutti devono tenere presente che il turismo è materia trasversale e centrale, e per questo ci vuole unità di intenti».

La kermesse si apre con un annuncio importante: la funivia del Mottarone riaprirà presto al pubblico. È la stessa Santanchè ad annunciarlo, insieme al presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e la sindaca di Stresa Marcella Severino, saliti con lei sul palco la firma del protocollo attuativo per rimettere in funzione la funivia del Mottarone, bloccata ormai da due anni e mezzo, da quel 23 maggio del 2021 in cui la fune traente dell’impianto di risalita, che collegava il paese di Stresa con la vetta del Mottarone, cedette all’improvviso e si schiantò a venti metri di altezza a causa del mancato rispetto delle norme di sicurezza, causando la morte di 14 persone.

Si è rimasti fermi per più di due anni, ma ora è il momento di ripartire, e quale migliore cornice per annunciarne la riapertura che il forum del turismo di Baveno, proprio a pochi chilometri da Stresa, con la ministra che può così rivendicare il primo successo di questa due giorni che ruota intorno a lei e al suo dicastero. 

Se tutto va bene la nuova funivia sarà pronta entro l’estate del 2025. Nel frattempo rilancia un leitmotiv di vecchia data: «Il turismo deve diventare la prima industria italiana», il che la renderebbe la ministra più importante di tutti, e non solo per un weekend. Un turismo a modello Twiga, incentivando l’arrivo di visitatori ricchi, non a caso prende a esempio il modello della Ryder Cup di golf, che si è svolta a Roma due mesi fa: «Chi viene per seguire eventi di questo tipo è disposta a fermarsi per tanti giorni e spendere tanti soldi».

Un concetto rilanciato anche dal ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, intervenuto in collegamento perché bloccato a Roma dagli incontri con le parti sociali a Palazzo Chigi: «Bisogna puntare sul turismo di alta gamma, in tutto il mondo siamo conosciuti per il brand del lusso». E il presidente della Federalberghi Bernabò Bocca gongola: «Nel giro di due anni arriveranno le più importanti catene alberghiere, Roma sarà una delle poche città al mondo ad avere due FourSeasons». Almeno per oggi, nella cornice ovattata del Grand Hotel Dino di Baveno, lontani dai problemi che attanagliano la maggioranza della popolazione, l’Italia sognata dalla Santanchè sembra prendere forma.

© Riproduzione riservata