Sono in corso alla regione Basilicata e all'azienda ospedaliera San Carlo di Potenza perquisizioni delle forze dell’ordine nell'ambito dell'inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Potenza.

A quanto finora si è appreso, l'inchiesta mette insieme vari filoni che ruotano intorno alla regione, principalmente quello sanitario. Uno dei filoni principali d'indagine è quello legato alla realizzazione dell'ospedale unico per acuti di Lagonegro, in provincia di Potenza.

Tra le carte dell'inchiesta anche la gestione dell'emergenza Covid nella fase iniziale della pandemia, a marzo del 2020, quando due famiglie di Potenza hanno denunciato l'effettuazione tardiva dei tamponi per i loro congiunti poi deceduti. Gli indagati sono varie decine.

Gli inquirenti si sono occupati anche del presunto procacciamento di voti in occasione delle elezioni di Lagonegro.

Chi è coinvolto

Gli inquirenti hanno perquisito l’ufficio del presidente di regione di Forza Italia, Vito Bardi, che ha consegnato agli investigatori il suo cellulare.

Bardi sarebbe estraneo alla parte dell'inchiesta che riguarda la costruzione del nuovo ospedale di Lagonegro, mentre sarebbe coinvolto in una "segnalazione" per un militare della Guardia di Finanza, di cui Bardi è stato in passato vicecomandante.

Altri aspetti che riguarderebbero Bardi nell'inchiesta si riferiscono al cambio alla guida dell'Azienda ospedaliera "San Carlo" di Potenza: in questo ambito, l'inchiesta tocca anche i componenti della giunta regionale in carica all'epoca dei fatti. Le delibere all'attenzione degli investigatori sarebbero quelle relative al fondo di riparto.

Tra i tanti indagati sarebbe stato arrestato il capogruppo di Forza Italia alla regione Basilicata, Francesco Piro. Un provvedimento di divieto di dimora avrebbe raggiunto invece l'attuale assessore regionale all'Agricoltura, Francesco Cupparo, sempre di Forza Italia. A essere coinvolto anche l’ex assessore regionale alla Sanità, Rocco Leone (Fratelli d'Italia), e il direttore dell'ospedale San Carlo, Giuseppe Spera.

I delitti contestati vanno dall’induzione indebita alla corruzione, alla tentata concussione a altri reati contro la pubblica amministrazione. Le indagini sono andate avanti per oltre due anni. 

Oltre a Bardi hanno ricevuto comunicazione di garanzia e sono stati sottoposti a perquisizione anche Francesco Fanelli, assessore all’Agricoltura, Gianni Mastroianni, assessore di Lagonegro, Donatella Marra, assessore regionale alla Mobilità e Antonio Ferrara, segretario regionale della giunta.

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