Due giorni di eventi, la presenza della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, del presidente del Senato Ignazio La Russa, vicepremier, mezzo governo, ospiti internazionali, operatori del turismo, della cultura, dello sport. Quasi 700 invitati da tutto il mondo per “Meraviglia, gli Open”, il primo Forum Internazionale del Turismo 2023 fortemente voluto dalla ministra del Turismo Daniela Garnero Santanchè sulle rive piemontesi del lago Maggiore.

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Un convegno utile a rilanciare l’immagine della “pitonessa”, dopo mesi passati tra le polemiche per la campagna “Open to Meraviglia” e quelle relative all’indagine sul gruppo Visibilia della procura di Milano per falso in bilancio e bancarotta fraudolenta. In queste ore, più di qualche stakeholder e imprenditore del settore sarebbe pronto a farsi da parte, per tutti gli altri l’appuntamento è per oggi e domani a Baveno, al Grand Hotel Dino, lussuosa struttura di proprietà della famiglia Zacchera, una delle location più esclusive del golfo Borromeo con una vista mozzafiato sul lago, come ben si addice alla grandeur della ministra.

La locandina del forum organizzato da Santanchè

Budget a sei zeri

«Ogni euro che investi nel turismo ti torna moltiplicato», ha affermato Santanchè presentando l’evento. E per questo non si è badato a spese: per il Forum e i suoi ospiti sono stati spesi oltre un milione di euro, raccontano fonti che si sono occupate dell’organizzazione. Quasi tutti provenienti da enti pubblici. La maggior parte arriva da Enit, l’ente nazionale del turismo, guidato da Ivana Jelinic, amministratrice delegata fortemente voluto da Santanché. Jelinic è stata nominata lo scorso novembre, a un mese dall’insediamento del governo Meloni, dopo la cacciata della professoressa Roberta Garibaldi che – come rivelato da Domani – ha chiesto il reintegro e un risarcimento di un milione di euro su cui si pronuncerà il Tar del Lazio il prossimo 19 dicembre.

L’Enit di Jelinic ha stanziato per il Forum circa 500mila euro. «La ministra prima ci ha definiti “marchettificio”, poi ci usa come bancomat», dicono infastiditi all’interno dell’ente. Un importante finanziamento sarebbe arrivato anche dalla regione Piemonte, si parla di 300mila euro: il presidente Alberto Cirio, felice di ospitare l’evento sul suo territorio, parlerà alla platea venerdì subito dopo il saluto istituzionale del presidente del Senato La Russa, legatissimo a Santanchè.

Il programma del forum

La ricerca di sponsor per l’evento, per via del gran numero di ospiti, della location prestigiosa, e del lustro che si è voluto dare alla manifestazione, ha interessato per mesi il ministero del Turismo, che ha prorogato il bando più volte fino a fine ottobre. Uno degli assegni più sostanziosi è stato staccato dall’Automobile club d’Italia. Anche il presidente Angelo Sticchi Damiani sarà tra i relatori del panel “Passione”, sabato alle 11:30: insieme a lui il ministro dello Sport Andrea Abodi, l’amico e socio della ministra, Flavio Briatore, in qualità di brand ambassador di Formula 1, il presidente e ad di Formula 1, Stefano Domenicali, il presidente del Coni Giovanni Malagò, e il presidente di Sport e Salute, e cognato di Claudio Lotito, Marco Mezzaroma.

Non sorprende la partnership di Aci anche per i legami dell’ente con gli uomini di Fratelli d’Italia: il viceministro all’economia Maurizio Leo nel 2018 ha svolto una consulenza per 55mila euro in una vicenda tributaria, mentre il suo studio si è aggiudicato importanti incarichi per Aci Informatica per oltre 150mila euro, l’ultimo a inizio 2022. Come dimenticare poi Geronimo La Russa, figlio della seconda carica dello stato e presidente di Aci Infomobility e dell’Automobile Club Milano, uno dei più attivi e prestigiosi, organizzatore di un’eccellenza italiana, il Gran premio di Monza.

Il programma del forum

A casa dell’Azionista

Alla passerella sulle rive del lago Maggiore non mancherà nessuno. Ci saranno la premier Meloni e il presidente La Russa. Sicura la presenza del cognato d’Italia, Francesco Lollobrigida, che parlerà di “biodiversità, sapori, tradizioni e stile alimentare” insieme a Brunello Cucinelli, Massimiliano Giansanti di Confagricoltura, Maurizio Zanella di Ca’ del Bosco, e Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, ispiratore di molte politiche del ministero dell’Agricoltura.

E poi i ministri Giorgetti, Urso, Locatelli, Tajani, Bernini, Sangiuliano. Ancora in forse – stando alla locandina del 22 novembre – solo la presenza di Matteo Salvini. Tra i dirigenti di azienda si aspettano Matteo Del Fante di Poste italiane, Gianni Onorato di Msc, Nicola Maccanico di Cinecittà, Antonino Turicchi di Ita airways.

Annunciato anche Eike Schmidt, direttore degli Uffizi di Firenze, possibile candidato sindaco del capoluogo toscano per il centrodestra. A moderare gli eventi saranno due delle voci del giornalismo vicino al governo: Nicola Porro, conduttore di Quarta Repubblica e Stasera Italia, sempre presente ai grandi eventi del governo meloniano – dalla visita di Elon Musk a quella di Volodymyr Zelensky – e il condirettore di Libero, Pietro Senaldi.

Abbiamo chiesto un commento sulle cifre al capo ufficio stampa del ministero, che al momento della pubblicazione dell'articolo non aveva risposto se non con un laconico: «Sono alle prese con i sopralluoghi (a Baveno, ndr)»

Saranno tutti ospiti delle quasi 400 camere, tra cui due suite presidenziali, del Grand Hotel Dino, fiore all’occhiello del Gruppo Zacchera. Alla guida del gruppo c’è Antonio Zacchera, dal 2020 nel direttivo nazionale di Azione di Carlo Calenda come responsabile turismo. «Hanno scelto il nostro albergo perché è uno dei migliori d’Italia», gongola Zacchera raggiunto da Domani. «Affidamento e contratti: è tutto in ordine».

La scelta della zona non è casuale: alle ultime elezioni politiche Fratelli d’Italia è passato dal 4 al 30 per cento di voti. Qualcuno però storce il naso: «Anch’io ho degli alberghi sul lago, avrei dato volentieri una mano», racconta Marzo Zacchera.

Stesso cognome del proprietario del Grand Hotel Dino, una parentela alla lontana con Antonio – «forse un bisnonno in comune che ha avuto due mogli, ci vediamo spesso, ma non alle cene di famiglia» – Marco ha sempre militato nel Msi, per cui è stato eletto deputato nel 1994. Dopo 19 anni in parlamento e un mandato da sindaco di Verbania tra 2009 e 2013, ora è in pensione dalla politica attiva. «Né io, né gli altri albergatori del verbanese sapevamo nulla», sottolinea l’ex sindaco, come a dire che la decisione non ha coinvolto molto il territorio. Per soddisfare la grandeur della ministra però non si poteva che scegliere la location più esclusiva.

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