«Ci vuole un bel coraggio a dire che il turismo è andato a male. Lei è italiana? Per chi fa il tifo?». Così la ministra Daniela Santanchè, interpellata da Domani, ha risposto sui risultati di un’estate che doveva essere “da record”. Guardando ai primi dati, mentre quelli definitivi saranno disponibili tra qualche mese, sembrerebbe tuttavia che siano stati parecchi gli italiani che non hanno potuto “fare il tifo” per il proprio paese.

La battuta d’arresto

Dopo un inizio anno positivo, secondo Assoturismo Confesercenti il turismo in Italia «ha subito una battuta di arresto», come si legge in un comunicato pubblicato alla fine del trimestre giugno-luglio-agosto.

Stando all’indagine realizzata dal Centro studi turistici di Firenze, la domanda interna degli italiani per un pernottamento è diminuita del 5,7 per cento, leggermente aggiustata dall’aumento dei viaggiatori stranieri (+3,6 per cento). Il totale dei pernottamenti rilevati nelle strutture ricettive (207 milioni, per 50,5 milioni di turisti) mostra un calo di 3 milioni rispetto al 2022. 

Alberto Lo Bianco/LaPresse

Federalberghi aspetta i dati definitivi, ma il presidente Bernabò Bocca ha osservato che la tendenza è quella di un aumento degli stranieri, soprattutto dal nord America, mentre sono in calo gli italiani: «Ne beneficiano le mete internazionali che abbiamo sul territorio, come le città d’arte, mentre soffrono di più i luoghi che vivono di turismo interno, come le località costiere».

«A incidere sui flussi turistici l’inflazione, la tragica alluvione dell’Emilia Romagna, a cui si sono aggiunte le prolungate ondate di calore e l’incertezza meteo, l’impennata delle tariffe aeree sulle tratte nazionali e le difficoltà operative dei voli da e per la Sicilia, la mancanza del mercato russo e ucraino assenti ormai dall’inizio della guerra», ha commentato in una nota il presidente di Assoturismo Vittorio Messina.

Le tasche degli italiani

Per l’ultimo rapporto Coop sul consumo e lo stile di vita, infatti, sono 27 milioni gli italiani che pensavano di andare in vacanza, 2,5 milioni in meno rispetto all’estate scorsa. Come sottolineato da Messina, ha influito l’aumento dei prezzi dovuto all’inflazione: nel caso del trasporto aereo, ad esempio, il tasso di inflazione ha toccato il 94 per cento, rispetto al 2019, e il 28 per cento per i servizi di alloggio.

Per Assoutenti, che ha rielaborato i dati Istat sull’inflazione, ad agosto i pacchetti vacanza hanno visto rispetto all’anno scorso rincari del 17 per cento e le tariffe di alberghi, motel, pensioni del 12,2 per cento.

Secondo l’analisi della Federazione italiana pubblici esercizi (Fipe), riportata da Repubblica, i ristoratori hanno avuto ricavi simili se non maggiori all’anno scorso, proprio per i rincari e non per un aumento effettivo della clientela.

Rimandati a settembre

La stessa Santanchè, al Salone del camper di Parma, ha riconosciuto che l’inflazione «ha tolto liquidità nelle tasche dei nostri italiani» e che il turismo potrebbe spalmarsi sugli altri mesi: «Dobbiamo anche essere uomini e donne del nostro tempo e capire che agosto non è più come una volta». Per i dati raccolti dall’Osservatorio Turismo Confcommercio – Swg sono 11,5 milioni gli italiani che preferiscono muoversi a settembre, anche se solo il 18 per cento opta per permanenze di una settimana o più. Il 13 per cento sceglie l’estero, ma rimane in Europa. 

Anche il presidente Bocca di Federalberghi aspetta settembre: «Per adesso sta andando bene, speriamo che possa recuperare il calo di agosto». A chi ha rinunciato a partire per l’aumento dei prezzi si affiancano infatti anche quelli che la scorsa estate hanno scelto l’Italia perché ancora in periodo Covid, e che quest’anno potendo scegliere sono volati all’estero.

Il caso siciliano

Ai costi si è sommata l’incognita climatica. Gli eventi estremi registrati in Italia tra giugno e l’inizio di agosto sono stati 1.844, e secondo il rapporto Coop il 13 per cento degli italiani avrebbe rinunciato del tutto o modificato i propri piani di villeggiatura a causa di maltempo eccezionale, alluvioni o incendi.

Nei due mesi centrali, l’aeroporto di Catania Fontanarossa è stato chiuso a più riprese: l’incendio di un terminal il 16 luglio ha portato alla cancellazione e al dirottamento dei voli per quasi due settimane, e una nuova chiusura a Ferragosto, questa volta per le ceneri dell’Etna nell’aria, ha paralizzato ancora una volta ogni attività dello scalo. 

Confindustria Siracusa in proposito ha rilasciato un comunicato, sottolineando come la vicenda dell’aeroporto abbia impattato in modo negativo sul turismo dell’isola: «Dall’analisi dei dati che abbiamo raccolto tra i nostri albergatori, la media delle perdite stimate nei due mesi luglio e agosto di quest’anno rappresenta circa il 40 per cento del fatturato atteso e non realizzato a causa di disdette e mancati arrivi, senza considerare il danno d’immagine».

Open to meraviglia

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Intanto, due giorni fa la ministra Santanchè ha postato su Instagram una foto con la maglietta della ormai celebre – per nuovi motivi – Venere di Botticelli nella campagna da 9 milioni di euro "Open to meraviglia”, che doveva celebrare le bellezze del paese. Campagna che era stata lanciata ad aprile, per poi scomparire a giugno e riaffiorare a fine agosto, mentre usciva su Repubblica la notizia di un’indagine della Corte dei conti sull’operazione di marketing per sospetto danno erariale.

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