Enrico Mentana aveva chiesto un segnale all’azienda, dopo che Lilli Gruber si era lamentata dello sforamento del Tg La7 sul suo Otto e mezzo. E il segnale da La7 è arrivato: «È fondamentale che non venga mai a mancare il rispetto reciproco. Così come è fondamentale che non manchi il rispetto verso un’azienda che ha nei suoi valori fondamenti la libertà di espressione e l’autonomia responsabile dei suoi conduttori e giornalisti».

La crisi tra i due è stata ufficializzata in diretta tv. Enrico Mentana nel chiudere il telegiornale della sera del 7 maggio aveva replicato a Lilli Gruber, che la sera prima si era lamentata del collega parlando di «incontinenza, una brutta cosa». Il direttore – conduttore aveva chiesto ai vertici della rete di intervenire, arrivando a minacciare le dimissioni dopo le parole «molto sgradevoli e offensive» pronunciate nei suoi confronti il 6 maggio. Altrimenti ne avrebbe tratto «le conseguenze».

Il comunicato di La7

In un comunicato pubblicato questa mattina l’editore di La7, Urbano Cairo, si è detto fiero degli «ottimi risultati» che l’azienda sta conseguendo «grazie al contributo di tutti e a un prezioso lavoro di squadra». E rivendica che La7 «ha saputo negli anni mantenere e ampliare il livello di occupazione, risanarsi economicamente, e diventare un punto di riferimento di eccellenza nel panorama informativo e culturale italiano. Per questo – conclude – va preservata e tutelata sempre da parte di tutti noi» 

Le parole di Mentana

«Ieri sera (il 6 maggio, ndr) – ha detto Mentana – siamo andati un po' lunghi con il telegiornale, era una giornata cruciale, importantissima: la prospettiva di pace in Medio oriente, la tragedia di Casteldaccia, vicino a Palermo. In più come ogni lunedì c'erano i nostri sondaggi e l'appuntamento con il Data Room di Milena Gabanelli. Come ogni lunedì siamo andati un po' lunghi, me ne scuso con i telespettatori. Un po' lunghi, come era prestabilito e concordato con chi dirige questa rete», dice Mentana chiudendo il tg di oggi.

«Chi ci ha seguito, Lilli Gruber, perché non mi piace far finta di non sapere nomi e cognomi, ha avuto parole molto sgradevoli e offensive nei confronti del sottoscritto. Io mi siedo qui da 14 anni per fare questo tg, non ho mai offeso volontariamente nessuno e tantomeno i colleghi che lavorano su questa rete. Gradirei reciprocità a questo riguardo e gradirei da parte dell'azienda per cui lavoro che non ci fosse il mutismo che accompagna questa vicenda da 24 ore. Domani sera vedremo se c'è stato qualcosa, altrimenti trarrò conclusioni e dirette conseguenze», conclude. 

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