Calci, pugni, insulti. E una bandiera strappata come fosse un trofeo. Mentre tornavano dalla manifestazione convocata dalle opposizioni contro premierato e autonomia differenziata in piazza Santi Apostoli, il 18 giugno alcuni ragazzi della Rete degli studenti medi e di Sinistra universitaria sono stati aggrediti a Roma, in zona Colle Oppio, tradizionale “feudo” della destra romana.

E infatti la Digos avrebbe identificato i quattro aggressori in esponenti neofascisti di CasaPound, rintracciati all’interno del pub Cutty Sark, luogo simbolo del movimento politico, e oggi depositerà un’informativa di reato in procura a carico dei responsabili. 

L’episodio

I quattro ragazzi, si legge in un comunicato pubblicato dalle due sigle studentesche, passavano intorno alle 20:40 «nei pressi di via Merulana» quando «sono stati fermati da delle persone che hanno cominciato a prendere a calci e pugni due dei ragazzi». A testimoniare quanto accaduto un video girato con il telefono e diffuso dagli stessi studenti, in cui si vede chiaramente la dinamica: gli spintoni per rubare la bandiera del sindacato studentesco («Mo’ gli rubo la bandiera», inizia così il video), l’aggressione a chi stava riprendendo, i calci mentre uno degli aggrediti era già a terra.

Con il tentativo – continua la nota – di «sfilargli la maglietta di Spin Time Labs», il palazzo occupato a porta Maggiore dove si trova tra le altre cose anche la redazione di Scomodo, e dove nel 2019 è intervenuto l’elemosiniere del papa, il cardinale Konrad Krajewski, per ripristinare la corrente elettrica.

«I ragazzi hanno anche cambiato strada, ma sono stati a tutti gli effetti rincorsi, buttati a terra e presi a calci – spiega Paolo Notarnicola, coordinatore nazionale della Rete degli studenti medi –. Non c’era una conoscenza pregressa con gli aggressori, ma si sapeva che fossero fascisti e che frequentassero ambienti di estrema destra, anche da come erano vestiti».

Le due sigle avevano parlato subito di «aggressione di stampo neofascista», anche perché a Colle Oppio è attivo «un gruppo di estrema destra che si riunisce e organizza abitualmente attività nella sede un tempo del Movimento sociale italiano». Colle Oppio, poi, è passata alle cronache negli ultimi giorni perché li c’è la sede di Gioventù nazionale, le giovanili di Fratelli d’Italia, protagonista dell’inchiesta di Fanpage, che si è subito dissociata da quanto accaduto.

Dalla dinamica dei fatti, e dai racconti dei ragazzi aggrediti, non sono emersi legami precedenti tra le vittime e gli aggressori. Per questo, e per le modalità che si vedono dal video, le violenze sembrerebbero dettate esclusivamente da un movente politico.

Le indagini della Digos confermerebbero quanto denunciato subito dai ragazzi. Gli aggressori sarebbe stati rintracciati dopo poco all’interno del pub Cutty Sark, ritrovo abituale dei militanti romani di CasaPound. La conferma è arrivata direttamente dalla questura di Roma, che ha spiegato come i fermati fossero già noti alla Digos capitolina e con precedenti specifici.

I precedenti

Quello del 18 giugno è solo l’ultimo episodio di violenza neofascista ai danni di ragazzi e studenti di sinistra. Solo un mese fa, il rappresentante del liceo Augusto di Roma è stato preso a schiaffi da due appartenenti a un’organizzazione di estrema destra, di fronte all’ingresso della scuola. Sempre nella capitale, lo scorso marzo un ragazzo è stato aggredito al Plinio da un militante di estrema destra mentre cercava di staccare manifesti abusivi.

A Firenze, poi, a febbraio del 2023 gli studenti del collettivo di sinistra Sum (la maggior parte minorenni) sono stati colpiti da militanti di destra davanti al liceo classico Michelangiolo. 

«Rispetto a Firenze ora ci sono anche dei dati in più di inquietudine. Lì c’è stata un’aggressione gravissima che avveniva nell’ambito di un clima di rapporti nel mondo della scuola», spiega il coordinatore nazionale di Rete degli studenti medi. «In questo caso c’è stata un’aggressione proprio perché appartenenti a un’associazione che veniva da una piazza contro il governo. C’è stata una volontà di colpire persone con cui non si condividono spazi: è stata una violenza esclusivamente politica per aggredire le organizzazioni che militano e che svolgono la propria attività democratica».

«A Firenze – continua Paolo Notarnicola – si poteva leggere come un gravissimo caso isolato, anche se in un’atmosfera di legittimità che si stava creando. In questo momento non bastano neanche più le prese di posizione da parte del governo, serve altro. Partendo dallo scioglimento di organizzazioni, come Casapound, che non possono esistere in un paese antifascista».

La mobilitazione a piazza Vittorio

In risposta alle violenze, le due realtà studentesche, con Cgil e Anpi, hanno convocato una mobilitazione per oggi, 20 giugno, alle 18, in piazza Vittorio Emanuele II a Roma. «È inaccettabile che questi soggetti si sentano legittimati ad aggredire alla luce del sole degli studenti – spiegano le due sigle studentesche –. Noi non staremo in silenzio».

«Nel manifestare alle studentesse e agli studenti tutta la nostra solidarietà e il nostro sostegno esprimiamo forte preoccupazione per il clima che si sta creando nel nostro Paese», è la posizione congiunta della Cgil capitolina e laziale e dell’Anpi provinciale di Roma. «Le organizzazioni che si richiamano al fascismo e al nazismo, evidentemente, ormai si sentono giustificate, tollerate e pensano di poter agire nell'impunità – continua la nota –. Saremo sempre al fianco delle studentesse e degli studenti contro i vecchi e i nuovi fascismi. Per questo rispondiamo al loro appello alla mobilitazione e chiediamo a tutte le forze politiche e sociali che si riconoscano nei valori democratici e di essere in piazza domani».

Anche il Partito democratico parteciperà con una delegazione formata da Marta Bonafoni, Alfredo D’Attorre, Nicola Zingaretti e Matteo Orfini: «Oggi a piazza Vittorio si terrà il presidio per protestare contro le aggressioni ai ragazzi che tornavano dalla manifestazione contro il premierato e l’autonomia: il Pd ci sarà», ha detto Elly Schlein. «Quanto tempo ancora dobbiamo aspettare perché il ministro Piantedosi faccia il suo dovere e prenda provvedimenti per sciogliere i movimenti di matrice fascista? Le violenze sono ormai quotidiane, i campanelli di allarme stanno suonando forte, l’indifferenza è complice», ha aggiunto. 

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