«È evidente che, se i vaccini per il Covid-19 non ci sono, slitta di qualche settimana o mese l’immunità di gregge. Non dipende da noi ma dalle aziende che forniscono i vaccini»: lo ha detto il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, ospite stamattina di SkyTg24, in riferimento ai ritardi nelle consegne da parte delle aziende produttrici del farmaco, con Pfizer che ha annunciato un rallentamento della produzione e AstraZeneca che ha invece ridimensionato il numero di dosi da consegnare nel primo trimestre al nostro paese.

Ritardi, questi, che rischiano di far saltare il piano ideato dal governo per la somministrazione ai cittadini. Tuttavia, Boccia ha voluto rassicurare tutti coloro che hanno già ricevuto la prima dose e ora sono in attesa dei richiami: «Quelli verranno fatti e garantiti», ha confermato. Il piano vaccini, però, andrà rimodulato «in base ai numeri ridotti».

Il ministro è tornato anche sulle iniziative legali annunciate dal premier, Giuseppe Conte, e dal commissario straordinario per l’emergenza coronavirus, Domenico Arcuri, per il mancato rispetto dei contratti stipulati con l’Italia: «Pretendiamo che quei numeri siano ripristinati» e se ci sono problemi produttivi per i ritardi «devono spiegarceli», ha detto Boccia. Ma «se i vaccini destinati all’Ue finiscono in altri continenti, è molto grave» perché l’Unione europea e il nostro paese «hanno preso accordi ben precisi. Serve uno Stato forte per imporre alle aziende il rispetto delle regole».

Nel frattempo, nonostante l’Italia sia al momento l’unico paese ad aver annunciato mosse legale contro i produttori del vaccino per il Covid-19, anche la Commissione europea si sta muovendo. Lunedì 25 gennaio è stata convocata una riunione per discutere dei ritardi e i vertici della multinazionale saranno invitati a fornire informazioni e dettagli riguardo il ridimensionamento della produzione.

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