La chioma bionda legata in una lunga coda, l’abbigliamento informale, la bacchetta in mano. Il “maestro” più amato dai patrioti, Beatrice Venezi, dà un anticipo di quello che sarà il concerto previsto oggi a Pompei in occasione del G7 della Cultura.

Lo fa sui social, taggando l’orchestra Scarlatti di Napoli che si esibirà con lei e accompagnerà la soprano irpina Carmen Giannattasio, dopo l’esibizione di Andrea Bocelli guidato da Carlo Bernini.

Non è servita dunque quella che la direttrice d’orchestra lucchese – classe 1990, sostenitrice della premier Giorgia Meloni e premiata negli anni passati ad Atreju – chiama “cattiva pubblicità” perché al neo ministro della Cultura Alessandro Giuli si destasse qualche dubbio: Venezi rimane lì al suo posto, a dirigere l’orchestra, nonostante i 30mila euro percepiti dal Mic come consigliera per la Musica e come nei piani dell’ex capo di via del Collegio Romano, Gennaro Sangiuliano.

Chissà, a questo proposito, cosa ne penserà l’imprenditrice-influencer campana Maria Rosaria Boccia che, su Instagram, aveva sollevato il caso.

Divina Argentina

Intanto, a voler parlare di soldi – quelli che Beatrice Venezi dice di «non aver percepito dai ministeri, ma da chi produce gli eventi» – c’è di più rispetto a quanto anticipato ieri da questo giornale.

Non solo il contratto da 6.500 euro appaltato dal ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale per “masterclass e direzione concerto” e datato 2023. Non solo quello, più recente, dell’Istituto italiano di cultura a Buenos Aires, l’organismo dello Stato che fa capo sempre al ministero degli Esteri, da 33mila euro, con oggetto «compenso Beatrice Venezi ciclo Divina Italia Stagione 2024». C’è dell’altro.

Questa volta a bandire la gara è il Consolato d’Italia a Buenos Aires, facente capo al Maeci. Il compenso di 6mila euro va, ça va sans dire, alla direttrice Beatrice Venezi.

L’oggetto dell’appalto è più in particolare la «produzione del concerto Puccini 100 in occasione delle celebrazioni del 78esimo anniversario della Repubblica italiana domenica 2 giugno 2024 presso il teatro Coliseo».

La determina, di maggio 2024 appunto, oltre a prevedere il compenso per la direttrice, stabilisce anche che sarà il Teatro Coliseum a provvedere «alla produzione del concerto in questione per un ammontare di pesos argentini 17.518.732,00».

Il Teatro Coliseum, per la cronaca, è un bene dello stato italiano, affidato dal Mic alla gestione della Fundación Cultural Coliseum, “istituita nel 1971 dal Governo con lo scopo di sviluppare ed organizzare attività artistico-culturali e in particolare musicali, con specifica priorità per manifestazioni culturali italiane”.

Gennaro Sangiuliano lo ha visitato proprio a marzo scorso. Coi vertici del teatro, lo stesso Sangiuliano ha discusso delle prospettive della struttura e della programmazione della stagione 2024. «Ho incontrato la dirigenza e le maestranze del teatro. Lavoreremo per rafforzarne la funzione di faro della cultura italiana in Argentina», ha poi scritto l’ex ministro in un post sui social.

Intanto a Pompei

Ma torniamo a casa. Oggi, al termine della prima giornata del G7 al Palazzo Reale di Napoli, gli ospiti stranieri potranno assistere a una visita al tramonto agli scavi archeologici di Pompei, seguita, come si diceva, dall’ormai celebre concerto al Teatro Grande.

Compenso per la direttrice Beatrice Venezi? Non è dato sapere. Le bocche sono tutte cucite. In barba alla trasparenza.

E di mancata trasparenza si lamenta anche l’associazione nazionale “Mi riconosci”, impegnata da tempo a tutelare chi lavora quotidianamente nel mondo dei beni culturali. L’associazione rileva anche un’altra criticità.

«Nei giorni del G7 il Palazzo Reale di Napoli, museo statale dotato di autonomia speciale, sarà chiuso al pubblico. Chiusure più limitate al Mann e a Pompei – dicono gli attivisti – Non c’è niente di culturale in un G7 che occupa gli spazi della cultura. Nel frattempo coloro che lavorano nei musei saranno ancora una volta invisibili agli occhi dei ministri che passeranno da lì».

In sottofondo, nel frattempo, qualche aria dalla Tosca di Giacomo Puccini, a cui Venezi, in occasione del centenario dalla morte, ha dedicato un libro. Si intitola “Puccini contro tutti”, è edito da Utet e qualcuno sui social fa anche notare senza mezzi termini che presenta «la stessa copertina utilizzata da Il Saggiatore per il volume del 2014 di Giuseppe Adami sul compositore lucchese».

Ma tant’è. Dopo la tappa romana al Parco del Celio, alla presenza del deputato di Fratelli d’Italia e presidente della Commissione Cultura alla Camera Federico Mollicone, le presentazioni del libro da parte della direttrice d’orchestra Beatrice Venezi proseguono.

Non prima però d’aver agitato la bacchetta al concerto più chiacchierato delle ultime settimane, quello di Pompei in occasione del tanto atteso G7 della Cultura.

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