C'è il nome di Massimo Galli, primario infettivologo dell'ospedale Sacco di Milano e volto notissimo della televisione durante la pandemia Covid, tra gli indagati di un'inchiesta della procura di Milano che ha portato oggi ad una serie di perquisizioni dei Nas dei Carabinieri. Nel fascicolo d'indagine, nato nel 2018, ci sono 33 indagati con reati che vanno dalla turbativa d'asta al falso all'associazione per delinquere alla corruzione, per aver condizionato una serie di concorsi universitari col fine di preferire i candidati scelti fuori dai concorsi.

Oltre a Galli, indagato per il suo ruolo come professore ordinario all'Università di Milano, ci sono anche altri 23 professori universitari oltre a dirigenti pubblici e ricercatori e tocca anche l'Università Cattolica del Sacro cuore, la Sapienza di Roma e l'Ateneo di Torino Pavia e Palermo.

Una situazione sconcertante

Nel decreto firmato dalla procura, «la situazione che emerge dall’analisi delle conversazioni intercettate è a dir poco sconcertante» perchè «gran parte dei concorsi banditi sono stati oggetto di condotte di addomesticamento».

Oltre a Massimo Galli, anche un noto virologo in prima linea durante l'emergenza Covid è indagato. Si tratta di Massimo Andreoni, ordinario alla Sapienza di Roma, direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e primario al policlinico Tor Vergata. Andreoni, risponde di falso in concorso con Galli e altri colleghi, come componente della commissione giudicatrice del concorso bandito nel luglio 2020 per un professore di seconda fascia all'università di Torino.

L’indagine, ricostruiscono i Nas, è partita nel marzo 2018 su segnalazione di irregolarità nella gestione delle iscrizioni a numero chiuso alla facoltà di medicina ed Odontoiatria dell’Università Statale di Milano, ha ad oggetto più episodi di condizionamento delle assunzioni pubbliche di docenti ordinari ed associati - ma anche di assistenti e dirigenti ospedalieri – secondo criteri non meritocratici, ma volti a favorire specifici candidati tramite la preventiva “profilazione” dei bandi di concorso sul prescelto da favorire, ed anche grazie alla puntuale scelta di compiacenti membri delle commissioni concorsuali.

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