care lettrici, cari lettori

la settimana della giustizia dal punto di vista legislativo è stata caratterizzata dal via libera in commissione del ddl Nordio che prevede l’abrogazione dell’abuso d’ufficio e, all’opposto, il mancato arrivo di un intervento per l’emergenza carceraria, annunciato dal ministro Carlo Nordio ma non previsto nel consiglio dei ministri del 20 giugno.

Sul fronte politico, invece, continuano le schermaglie tra magistratura e politica, in seguito all’assemblea straordinaria dell’Anm della scorsa settimana, in cui si sono decise le prossime mosse e che trovate analizzato in questo approfondimento. Su questo trovate anche l’intervista alla pm Ida Teresi.

Sul fronte dei contributi, invece, interviene il presidente del tribunale dei minori di Trento, Giuseppe Spadaro, che riflette sugli ultimi numeri in materia di criminalità minorile.

Il ddl sulla separazione delle carriere

Il disegno di legge costituzionale sulla separazione delle carriere è stato assegnato alla commissione Affari costituzionali di Montecitorio. Il testo del governo prevede anche l’istituzione di un’Alta corte disciplinare e la previsione di due Csm, uno per la magistratura requirente e l’altro per la magistratura giudicante, oltre alla previsione del sorteggio per i membri togati e laici.

Camere penali contro Anm

Dopo l’assemblea straordinaria dell’Anm contro la riforma della separazione delle carriere, sulla questione interviene anche l’Unione camere penali italiane. «L’Anm lancia apertamente la propria sfida al Parlamento e sceglie la strada di una aperta politicizzazione della sua azione», si legge in una nota. «Si potrebbe dire che il potere giudiziario abbia gettato la maschera, contrapponendosi apertamente a quello legislativo, se non fosse che è evidente a tutti da almeno trent'anni che nessuna riforma possa essere portata a termine in questo Paese senza il consenso della magistratura. Un potere che domina indisturbato il proscenio della nostra democrazia ben oltre le competenze e le funzioni che sono state attribuite dal Costituente alla magistratura. È altrettanto evidente che l'esercizio di questo potere, incontrollato e straordinariamente efficace, si è mosso seguendo le vie opache del correntismo e delle logiche di spartizione opponendosi pregiudizialmente ad ogni modifica dell'assetto ordinamentale».

La critica dell’Ucpi è forte: «Partendo dalla oggettiva e innegabile constatazione della posizione egemonica assunta dal pubblico ministero e dello squilibrio fra la fase delle indagini e quella del dibattimento, la necessaria e non più rinviabile riforma della separazione delle carriere non mira affatto a indebolire il pubblico ministero ma a rafforzare il giudice rendendolo terzo, oltre che imparziale, affinché possa svolgere effettivamente la propria funzione di limite al potere esercitato dalle procure, rendendo la giustizia più giusta e più equilibrata nell'interesse di tutti i cittadini. La campagna di disinformazione lanciata dalla magistratura sostiene che questo avverrebbe, o potrebbe avvenire in futuro, diminuendo le garanzie del pubblico ministero, quando nel disegno di legge governativo, che sul punto riprende quello dell'Ucpi, è chiaramente scritto l'esatto contrario: al pubblico ministero sono riservate le medesime garanzie di autonomia e indipendenza del giudice, senza alcun condizionamento o controllo da parte del potere esecutivo».

La replica di Area

All’Ucpi ha risposto la corrente progressista di Area, che con il segretario Giovanni Zaccaro ha detto che «L'Unione delle camere penali si indigna per la mobilitazione dell'Anm per ristabilire la verità sulla inutile ed anzi dannosa riforma della magistratura promossa dal governo. Non posso credere che l'avvocatura italiana si preoccupi di questo e non del fallimento della difesa dei non abbienti, delle pene spropositate per i reati di strada, per il disciplinare a carico del magistrato che preferisce mettere un cittadino ai domiciliari invece che in galera, per i tempi della giustizia civile che pare tornino ad allungarsi», «Possibile che solo l'unione delle camere penali non colga il grande inganno?».

Il mistero delle iniziative sul carcere

Il ministro Nordio ha annunciato in una intervista al Sole24 ore che per le carceri sovraffollate «Alcuni rimedi sono già all'orizzonte, come il decreto legge portato al Cdm oggi: prevede risorse aggiuntive, incrementa la dotazione organica del personale penitenziario, accelera la costruzione di nuovi padiglioni, ma soprattutto semplifica la procedura della liberazione anticipata. Inoltre, per alleviare la tensione nelle carceri, si aumenta la possibilità di colloqui telefonici interfamiliari». Inoltre «un secondo rimedio è il disegno di legge cosiddetto Nordio, appena licenziato dalla commissione Giustizia della Camera. Inciderà significativamente sul sovraffollamento perché oggi i detenuti in attesa del giudizio di primo grado sono quasi 10mila: statisticamente, molti saranno assolti e la loro carcerazione si sarà rivelata ingiustificata».

In realtà l’intervento annunciato dal guardasigilli non è arrivato al cdm di venerdì.

L’Unione camere penali è intervenuta sulla situazione delle carceri, invocando «interventi urgenti volti alla decompressione del sovraffollamento». Il presidente Francesco Petrelli ha parlato di «rimedi insufficienti con investimenti irrisori rispetto alle attuali necessità strutturali e soprattutto si promettono norme che hanno proiezione incerta ed attuazione in tempi assai lunghi, che non incidono sull'emergenza attuale».

Incendio in cassazione

Nella mattina del 18 giugno un incendio è scoppiato all'interno del palazzo della Corte di Cassazione. Un cortocircuito ha generato un rogo scaturito da una presa multipla all'interno dell'ufficio dei sostituti Procuratori. L’edificio è stato evacuato, non risultano feriti o intossicati, e nessun fascicolo è andato distrutto. Il giorno successivo l’attività è ripresa.

L’ufficio del processo

Il ministero della Giustizia ha annunciato l’assunzione di 3840 vincitori del concorso per funzionario Auupp, ovvero gli addetti all’ufficio per il processo. In realtà esiste un problema, sottolineato da Area, causata dai ritardi con cui si è proceduto al concorso, che ha concluso le operazioni il 5-6 giugno.

«Questa frettolosa gestione delle fasi di ingresso negli uffici di destinazione rischia di determinare rinunce molteplici dei vincitori, a volte destinati a sedi molto lontane dai luoghi di residenza, anche perchè non risultano offerte alternative alla presa di possesso tradizionale che prevede la firma del contratto e la scelta della sede il 20 giugno prossimo e l'immissione in servizio il giorno successivo», inoltre «l'ingresso non programmato dei vincitori negli uffici giudiziari rende impossibile assicurare a ciascun nuovo Aupp la fornitura di tutti gli strumenti necessari allo svolgimento della propria attività».

L’abrogazione dell’abuso d’ufficio

La commissione della Camera ha dato il via al ddl Giustizia e il testo, già approvato al Senato lo scorso febbraio, arriverà in aula il 24 giugno. I relatori saranno la capogruppo di FdI in II Carolina Varchi e il vicepresidente della commissione e deputato di Forza Italia Pietro Pittalis. Il testo non ha subito alcuna modifica, sono stati respinti tutti gli emendamenti presentati dalle opposizioni. Qui un approfondimento sul ddl.

Cybersicurezza

Il ddl Cybersicurezza è stato approvato in via definitiva al Senato, con l’astensione delle opposizioni. Il testo prevede sanzioni più pesanti per i reati che corrono on line, in particolare le truffe. Il provvedimento conta 24 articoli e introduce anche l'obbligo per le pubbliche amministrazioni di segnalare, entro 24 ore, all'Agenzia per la cybersicurezza gli attacchi informatici e di nominare un referente per la sicurezza. Più stringenti le norme su ex direttori, vice e capireparto di Dis, Aisi e Aise, i principali organi di intelligence in Italia: salvo autorizzazione della presidenza del Consiglio, nei tre anni successivi alla fine dell'incarico non potranno lavorare per soggetti esteri o privati italiani nei settori della difesa, sicurezza nazionale, energia, trasporti e comunicazioni.

Soddisfatto il sottosegretario Alfredo Mantovano che ha la delega alla sicurezza della Repubblica, che ha apprezzato anche il contributo dato dalle opposizioni con gli emendamenti. 

Lo studio sui reati minorili

L’Università Cattolica ha presentato i risultati dell'analisi condotta dal Centro di ricerca Transcrime, secondo cui tra i giovani aumenta la natura violenta dei reati, ma cala l'età in cui si commette il primo reato anche se il numero dei casi non cresce.

Si inizia quindi a delinquere da più giovani: cala notevolmente l'età media al momento del primo reato, che in più della metà dei casi viene commesso prima dei 15 anni. Cresce il disagio psicologico e relazionale, agiti violenti, atti di autolesionismo. I giovani stranieri nati all'estero registrano la più elevata percentuale di Neet; tuttavia nel 2022-23 si è osservato un calo rispetto al periodo precedente. Al contrario, si è registrato un incremento rilevante dei Neet tra gli italiani e le seconde generazioni.

Lo studio ha anche evidenziato la tendenza dei giovani a commettere principalmente reati in concorso con altri (circa nei due terzi dei casi) e la presenza di problemi scolastici (rendimento, assenteismo o comportamento) nella quasi totalità dei ragazzi.

Ernesto Savona, direttore di Transcrime, ha spiegato che «ad aumentare non sono i numeri, ma la violenza allarmante dei comportamenti».

Da rifare il disciplinare Sinatra

La Cassazione ha annullato la sentenza disciplinare del 2023 a carico della pm di Palermo Alessia Sinatra, condannata dal Csm con la censura per aver chiesto a Luca Palamara di penalizzare il collega Giuseppe Creazzo, che quattro anni prima la aveva molestata e aspirava a diventare procuratore a Roma.

Secondo la sezione del disciplinare del Csm, la condotta dimostrava una «evidente e profonda sfiducia nell’istituzione giudiziaria» e non consona «al ruolo rivestito», perchè Sinatra aveva deciso di «non denunciare a suo tempo la condotta abusante subita, che peraltro è poi risultata pienamente confermata».

Secondo la Cassazione, la sentenza disciplinare non è stata sufficientemente motivata, spiegando in che modo le chat tra Sinatra e Palamara «si siano in concreto tradotte in una effettiva lesione del bene specificamente individuato dalla previsione dell’illecito disciplinare in esame (vale a dire in una concreta interferenza nelle attività consiliari), né, in caso negativo, se sia risultata lesa l’immagine pubblica del magistrato».

Il processo Amara

La Procura di Milano ha chiesto di condannare a 3 anni Piero Amara, imputato per aver calunniato l'ex consigliere del Csm, Marco Mancinetti nell’ambito del caso sulla loggia Ungheria. I due pubblici ministeri hanno proposto 2 anni e mezzo per l'ex collaboratore dell'avvocato siciliano, Giuseppe Calafiore, e per l'imprenditore Fabrizio Centofanti.

La pratica a tutela sul caso Toti

I consiglieri del Csm di Area, di Unicost, più l'indipendente Roberto Fontana e Domenica Miele (Md), hanno chiesto l'apertura di una pratica a tutela per i magistrati Paola Faggioni, Federico Manotti, Luca Monteverde, Nicola Piacente e Ranieri Miniati, titolari come gip e pm dell'indagine nei confronti di Giovanni Toti e altri indagati: «La richiesta è motivata con la critica (non ai provvedimenti, ma) alla strumentalità politica dell'azione della magistratura genovese, venuta da alcuni rappresentanti di alte istituzioni (tra gli altri i ministri della Difesa Guido Crosetto e della Protezione civile Nello Musumeci, ma anche il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini e la presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni), che hanno generato un clima in cui alcuni giornali si sono inseriti con articoli offensivi per i singoli colleghi e per l'esercizio della giurisdizione».

Il convegno dell’Anm

Venerdì 28 giugno 2024, alle 9 a Milano, presso il dipartimento di Scienze giuridiche “Cesare Beccaria”, si svolgerà un dialogo fra scienza, accademia e magistratura per affrontare il tema dei test psico-attitudinali per l’accesso in magistratura. 

Ad aprire i lavori il presidente dell’Associazione nazionale magistrati Giuseppe Santalucia, poi quattro le sessioni fino al pomeriggio. Fra i partecipanti i componenti della Giunta esecutiva centrale Elisabetta Canevini ed Enrico Infante, oltre al segretario dell’Unione internazionale magistrati Giacomo Oberto, alla componente del Csm Bernadette Nicotra e alla presidente della Scuola Superiore della magistratura Silvana Sciarra.

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