Care lettrici, cari lettori

la settimana della giustizia non ha avuto grossi picchi, in attesa di due eventi importanti per la prossima settimana: l’inaugurazione dell’anno giudiziario forense e l’intitolazione della sede del Csm alla memoria di Vittorio Bachelet. Entrambi saranno momenti in cui testare il clima all’interno di magistratura e avvocatura.

In newsletter trovate aggiornamenti sullo stato dei disegni di legge in parlamento, che stanno lentamente procedendo: dall’abuso d’ufficio alle intercettazioni.

Trovate poi anche un retroscena sul Csm, dove si è generata una nuova geometria: Magistratura indipendente, infatti, ha votato in disaccordo coi laici di centrodestra in una nomina di Cassazione, mettendo in minoranza anche il vicepresidente Fabio Pinelli.

Infine, per gli approfondimenti, trovate il dettaglio del funzionamento del cosiddetto test Minnesota, che dovrebbe essere il modello su cui costruire i futuri test psicoattitudinali per i magistrati.

Nordio: rientrata la protesta

Dopo la grossa tensione tra governo e magistratura sui test attitudinali per le toghe, il ministro Carlo Nordio è convinto che la protesta sia rientrata. In effetti, l’assemblea dell’Anm della scorsa settimana ha frenato rispetto all’ipotesi iniziale di sciopero. «Questa minaccia di grandi proteste è rientrata, penso per una ragione molto semplice: era stata vista come una sorta d'invasione del governo nella selezione dei magistrati, poi si è capito, perché bastava leggerlo il testo, che fa tutto il Consiglio superiore della magistratura», ha detto il ministro a Bologna. In ogni caso, ribadisce Nordio, «gli esami psicoattitudinali sono per me il minimo sindacale», ricordando i suoi punti fermi nel dibattito: «Il pubblico ministero è il capo della polizia giudiziaria dove fanno tutti l'esame psicoattitudinale, fra l'altro molto complesso. Se lo fanno loro non vedo perché non dovrebbe farlo il capo». Questo anche perché i magistrati per legge hanno il diritto di avere il porto d'armi: «Allora la domanda è: ma se ti danno l'arma di diritto in mano, vorremo fare quel minimo sindacale di esami che fanno tutti i cittadini che chiedono il porto d'armi?».

Nuovi magistrati

Nordio è tornato anche sul tema della carenza di magistrati e ha detto che «abbiamo in corso nientemeno che quattro concorsi, per un totale di più di 1.200 unità che entreranno entro 1-2 anni, altri sono in programma e finalmente colmeremo gli organici della magistratura che da cinquant'anni sono al di sotto del 15%. Per gli amministrativi sarà anche più facile, perché sono concorsi meno complessi e contiamo anche lì, con le risorse che abbiamo e che vengono anche dal Pnrr, di colmare questo vuoto». Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, a margine di un convegno organizzato da FdI a Bologna.

L’abuso d’ufficio

Dopo le voci su un possibile slittamento dell’approvazione in via definitiva del ddl Nordio che comprende l’abrogazione dell’abuso d’ufficio, ci sono state conseguenze politiche. Se la sensazione è che il centrodestra intenda non accelerare l’approvazione alla Camera, Azione con Enrico Costa ha voluto alzare l’attenzione: «Non presenterò emendamenti al ddl Nordio su abuso d'ufficio, custodia cautelare ecc. non perché non sia migliorabile, ma perché se torna al Senato c'è il rischio che si areni. Si chiama opposizione costruttiva. Che contribuisce ad approvare un testo che va nella direzione giusta».

Ddl Intercettazioni

La Commissione Giustizia del Senato sta esaminando un ulteriore provvedimento nel disegno di legge che disciplina le intercettazioni tra il difensore e il proprio cliente. Un emendamento di Erika Stefani (Lega), ha previsto infatti che gli ascolti non possano durare più di 45 giorni: «Le intercettazioni non possono avere una durata complessiva superiore ai 45 giorni, salvo che l'assoluta indispensabilità delle operazioni per una durata superiore sia giustificata dall'emergere di elementi specifici e concreti che devono essere oggetto di espressa motivazione», le proroghe potranno essere più ampie però in caso di criminalità organizzata, secondo un emendamento ulteriore. Il testo è ancora all’esame della commissione.

Ddl smpartphone

Con 89 voti a favore, 18 contrari e 34 astenuti il Senato ha approvato il Ddl che modifica il codice di procedura penale in materia di sequestro di dispositivi e sistemi informatici, smartphone e memorie digitali. Il provvedimento, a prima firma Pierantonio Zanattin (FI) passa ora all'esame della Camera.

Sul testo il Pd si è astenuto. E' un testo che, secondo il viceministro Francesco Paolo Sisto, «in qualche maniera possa servire ai cittadini ad essere più confidenti nella giustizia e ai Pm a non essere disturbati nell'attività di indagine dando al giudice il ruolo di garante nel rapporto tra accusa e difesa».

Il ddl prevede maggiori garanzie nella fase dell'acquisizione dei dati contenuti nello smartphone, consente ai difensori e ai consulenti tecnici dell'indagato di partecipare alla duplicazione dei dati e di formulare le proprie critiche in via preliminare rispetto alla fase del processo.

Viene inoltre stabilito che solo le informazioni considerate rilevanti debbano finire nel fascicolo processuale e si prevede, di fatto, che tutto ciò che equivale a vera e propria corrispondenza - come i carteggi mail e le conversazioni attraverso messaggi e WhatsApp - sia soggetto, per modalità di conservazione e di utilizzo alle regole del codice che riguardano le intercettazioni.

Inaugurazione anno giudiziario Cnf

Il 15 aprile 2024, ore 11.30, presso Palazzo Venezia a Roma, si svolgerà l’inaugurazione dell'anno giudiziario 2024 del Consiglio Nazionale Forense. La cerimonia si aprirà con la relazione inaugurale del presidente del Consiglio Nazionale Forense, Francesco Greco. Seguiranno gli interventi della Prima Presidente della Suprema Corte di Cassazione, Margherita Cassano, del Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Fabio Pinelli e del Ministro della Giustizia, Carlo Nordio.

La cerimonia a palazzo dei Marescialli

Il 16 aprile si terrà la cerimonia per l’intitolazione della sede del Csm, oggi palazzo dei Marescialli, alla memoria di Vittorio Bachelet, il professore assassinato dalle Br. L’evento si svolgerà alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Si tratta di un momento importante per l’attuale consiliatura, su cui il vicepresidente Fabio Pinelli ha investito molto e che è slittato: la data iniziale era fissata per il 12 febbraio, ma – secondo ricostruzioni giornalistiche – è slittata a causa della controversa conferenza stampa tenuta da Pinelli qualche giorno prima, che ha creato momenti di tensione con il Colle.

Ancora sul doppio mandato per le istituzioni forensi

Le sezioni unite civili della Cassazione hanno annullato una sentenza del Cnf in materia di doppio mandato per i componenti dei consigli degli ordini. Con l’ordinanza 9771/24, è stato ribadito che per la ricandidatura occorre fare riferimento alla durata effettiva delle consiliature e non a quella «legale, tendenzialmente quadriennale» fissata dalla sentenza del Cnf.

«I consiglieri dell'ordine degli avvocati non possono essere eletti per più di due mandati consecutivi, occorre far riferimento alla nozione di mandato in senso oggettivo, senza che possa avere rilievo la circostanza che il consigliere già eletto per il secondo mandato si sia dimesso anticipatamente rispetto alla durata legale della consiliatura, non potendo quindi ripresentarsi alle elezioni immediatamente successive. Né può rilevare in senso contrario la diversa previsione del terzo periodo del terzo comma, secondo cui la ricandidatura è possibile quando sia trascorso un numero di anni uguale agli anni nei quali si è svolto il precedente mandato, atteso che la norma mira a rafforzare il divieto di cui al precedente periodo, disponendo che il divieto di rielezione opera anche nel caso in cui, pur non essendovi stata un'immediata ripresentazione, la successiva consiliatura abbia avuto una fine anticipata rispetto al termine legale, non sia ancora decorso un numero di anni uguale a quello del precedente mandato, sempre inteso come riferito alla durata della consiliatura», si legge nell’ordinanza.

I finanzieri in corte d’appello a Roma

Un protocollo d'intesa siglato dal presidente della Corte d'appello di Roma, Giuseppe Meliadò, dal procuratore facente funzioni della Procura generale, Salvatore Vitello, dal presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca e dal presidente dell'Associazione nazionale finanzieri d'Italia, generale di Corpo d'armata (in congedo) Pietro Ciani, prevede che finanzieri in pensione saranno volontari negli uffici giudiziari di Roma.

L'intesa prevede, nello specifico, che gli iscritti all'Associazione nazionale finanzieri d'Italia (Anfi) possano prestare attività di volontariato, fornendo ausilio al personale amministrativo degli uffici e/o dei servizi che gestiscono atti non più coperti dal segreto d'indagine. Si tratta di un'attività che verrà eseguita in maniera, personale, gratuita e senza fini di lucro, anche indiretto, che persegue esclusivamente scopi di solidarietà.

La Regione Lazio si è resa disponibile ad attivare, nei limiti delle risorse disponibili per tale attività, una copertura assicurativa per i volontari.

La collaborazione dell'Anfi - ha sottolineato il procuratore facente funzioni della Procura generale Salvatore Vitello - «ci consente di ridurre il disagio dovuto alle gravi carenze di personale amministrativo facendo ricorso a personale qualificato e di esperienza».

Volontaria giurisdizione

Il consiglio nazionale del Notariato e le associazioni dei consumatori hanno presentato la nuova guida 'Volontaria giurisdizione. Il notaio e le fragilità sociali: una nuova disciplina per i minori e i soggetti incapaci'.

La guida illustra la nuova procedura che ha previsto la possibilità di rivolgersi al notaio, oltre che al giudice, per il compimento di determinati atti di amministrazione da parte di soggetti fragili o di minori per i quali è necessario l'intervento del giudice. Secondo i dati del Ministero della Giustizia, oggi le amministrazioni di sostegno sono circa 350.000 con una tendenza in continua crescita, le persone con disabilità sono circa 13 milioni, le persone che hanno subito l'interdizione sono circa 140.000.

Con questa riforma, il notaio può rilasciare le autorizzazioni per la stipula degli atti pubblici e delle scritture autenticate nei quali intervenga un minore, un interdetto, un inabilitato o un soggetto beneficiario della misura dell'amministrazione di sostegno, nonché le autorizzazioni relative ad atti che hanno ad oggetto beni ereditari.

Nuovo strappo al Csm

Un tranquillo mercoledì di plenum al Csm si è movimentato con un colpo di scena che segna la prima vera spaccatura dell’asse tra i laici di centrodestra e il gruppo dei togati di Magistratura indipendente.

L’occasione è stata il voto dell’avvocato generale di Cassazione, incarico apicale che era ambito tra tre candidati: Giuseppina Casella, ex membro del Csm di Unicost e sostituto pg di Cassazione; Giulio Romano, anche lui ex membro del Csm per Magistratura indipendente e oggi magistrato dell’ufficio del Massimario in Cassazione e Gabriele Mazzotta, sostenuto da Area e procuratore aggiunto della procura di Firenze. Alla fine, a farcela è stato – contro ogni previsione della vigilia – l’outsider Mazzotta. A sostenerlo al ballottaggio, però, è stato un inedito e del tutto inatteso asse tra i progressisti di Area e i conservatori di Mi.

In prima votazione, infatti, Mi aveva sostenuto da sola con 6 voti il suo candidato Romano. Al ballottaggio, invece, li ha fatti convergere a sorpresa su Mazzotta che così ha ottenuto 16 voti: quelli di Mi più i 5 di Area, cui si sono aggiunti quelli dell’indipendente Fontana e dei laici di Pd e M5S. E’ uscita sconfitta, dunque, la candidata di Unicost su cui si erano schierati i laici di centrodestra in prima votazione e che aveva ottenuto 13 preferenze, che sono diventate 14 al ballottaggio con l’aggiunta – anche in questo caso inedita – della togata progressista di Magistratura democratica, Mimma Miele, che ha spiegato di essersi orientata per la candidata con più anzianità di servizio.

A fare le spese di questa inedita spaccatura, tuttavia, è stato il vicepresidente Fabio Pinelli. Prassi delle scorse consiliature voleva che il vicepresidente si astenesse sulle nomine, Pinelli invece ha abituato il consiglio al fatto di scegliere di partecipare ad alcune votazioni. Un dettaglio fondamentale: quando vota, la preferenza del vicepresidente vale doppio in caso di parità. Così era stato nella molto discussa nomina del procuratore capo di Firenze, in cui il suo voto è stato determinante in favore di Filippo Spezia, ma anche più di recente con la nomina di Concettina Epifanio alla guida del tribunale di Palmi. Nel caso dell’avvocato generale di Cassazione, però, la mossa di Mi ha di fatto neutralizzato anche vicepresidente, che è finito in minoranza.

Qui trovate tutti i dettagli e un’analisi delle conseguenze.

Nomine al Csm

La quinta commissione del Csm ha proposto, all'unanimità, la nomina del procuratore di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri a procuratore di Torino e il sostituto procuratore generale Angelo Busacca per il ruolo di Avvocato generale di Catania. Sarà il plenum del Csm, adesso, a dovere ratificare la scelta. 

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