Nella settimana in cui tutto il mondo dei libri si raduna a Torino, dal 9 al 13 maggio, per il primo Salone diretto da Annalena Benini, vince ancora il giallo.

Lo scrittore svizzero Joël Dicker si riprende la classifica con il romanzo Un animale selvaggio per La nave di Teseo, incalzato da La donna che fugge della scrittrice spagnola Alicia Giménez-Bartlett, la creatrice dei polizieschi con Petra Delicado. I romanzi della serie sono stati tutti pubblicati nella collana La memoria di Sellerio.

Giallo latino 

Siamo per i vicoli di Barcellona e nei dintorni tornano a investigare i due poliziotti Petra Delicado e Fermín Garzón, coppia amata del giallo mediterraneo, fondata su intuito e battibecco, al centro anche della serie Sky con Paola Cortellesi e Andrea Pennacchi, diretta da Maria Sole Tognazzi.

Petra Delicado torna con un’indagine tra gli ambulanti dello street food, avventurieri per alcuni, ma che invece il vice Garzón considera solo «saltimbanchi senza tetto». Da qui, le schermaglie comico-giocose tra l’ispettrice e il suo aiutante, che danno il ritmo a tutta la serie di Petra.

Così, scarpinando in tutta l’immensità urbana e umana di Barcellona, si infiltra in un vero e proprio gioco d’ombre ricco, oltre che di umori picareschi, di satira sociale. Petra Delicado, ispettrice della Policìa Nacional di Barcellona, è una detective hard boiled al femminile immersa in un «giallo latino». È femminista, senza disdegnare cose quali l’intuito femminile: «In fin dei conti, quello dell’intuito femminile è uno dei cliché meno fastidiosi in circolazione».

Sesso e amore dei boss

Nella saggistica sale al secondo Roberto Saviano, incalzando il Berlusconi di Del Debbio, con Noi due ci apparteniamo. Sesso, amore, violenza, tradimento nella vita dei boss per Fuoriscena il nuovo imprint di Solferino. A quasi vent’anni dalla pubblicazione di Gomorra, il libro che ha sovvertito le regole del racconto di realtà, con lo stile che lo ha reso famoso in tutto il mondo, Saviano ci racconta cos’è il sesso per la mafia. Le regole sentimentali e sessuali dentro le organizzazioni criminali.

Quando Tommaso Buscetta si pente, racconta a Falcone una serie di vincoli che il giudice non si aspettava. Può entrare in Cosa Nostra solo che non ha genitori divorziati, chi non tradisce la moglie, chi non frequenta prostitute, chi non gioca d’azzardo, chi non si droga, chi non beve, chi non è omossessuale, chi non ha un fratello gay.

Sono regole ossessive e bigotte. Opportunità di controllo, sopraffazione, stigma o vanto, esaltazione o vergogna. È un reportage narrativo lacerante. Uomini dal cuore di tenebra, donne che non appaiono più come semplici gregarie del boss di turno ma si trasformano da vittime a carnefici, da portatrici di salvezza a diaboliche assassine.

In una serata come tante, uno dei bravi ragazzi seduti al tavolo da poker, rimasto a corto di denaro, mette sul piatto una puntata sconvolgente che lascia gli altri esterrefatti. Ha buone carte, estrae con una fiche la foto della moglie, se la gioca e la perde.

La dimensione privata, sessuale, amorosa costruisce o distrugge alleanze, afferma linee di potere, stabilisce la rispettabilità del boss o ne condanna l’intera stirpe. Due regine del narcotraffico s’incontrano in un’asfittica prigione cilena, fra loro scoppia un amore. Paolo Di Lauro, spietato boss della camorra, vaga per il mondo in cerca della giovane ragazza che gli ha spezzato il cuore. Matteo Messina Denaro spende gli ultimi scampoli della sua latitanza barcamenandosi fra i ricordi e fra i letti delle sue tante amanti.

Un feroce killer della ’ndrangheta fa coming out e va a convivere con il suo compagno, scatenando le ire del clan.
«In un placido agrumeto siciliano o in una Vela di Scampia, sulla fiorente costa laziale o in un prefabbricato alle porte di Milano, nel trambusto newyorkese, da nord a sud e da est a ovest, in ogni possibile angolo dell’universo criminale: non si scherza con l’amore, e non si scherza con il sesso. Molte delle persone di cui sto per raccontarvi l’hanno imparato a proprie spese».

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