Il racconto dell’estate? È quello delle donne. Non c’è dubbio, scorrendo la classifica dei libri più venduti della settimana.

Nella settimana olimpica, sul podio medaglie, il trio Di Pietrantonio, Palminteri, Giannone viaggia in fila e compatto occupando i primi tre posti della classifica di mezza estate. Certo sono romanzi stilisticamente diversi, ma di grande leggibilità, accomunati dal racconto contemporaneo delle donne. Donne che lottano contro una forza brutale e antica (“uomo nei campi, femmina in casa”) in L’età fragile (Einaudi), libro vincitore del Premio Strega; donne che subiscono e si scontrano contro i vincoli sociali e patriarcali in Come l’arancio amaro (Bompiani); fino all’Agnese di Domani, Domani (Nord) sullo sfondo di un’Italia che, incredula, sta scoprendo un improvviso benessere, che lavora alla catena di montaggio e poi canta con Mina e balla al ritmo del twist, giovane, creativa, impaziente.

Poi ci sono anche le donne ritratte da Chiara Valerio in Chi dice e chi tace (Sellerio), magnifico romanzo di donne in costante mutazione. E il racconto degli incontri e degli scontri della vita di Lenù e Lila migliori amiche e peggiori nemiche, attraverso i decenni de L’amica geniale (e/o) il grande romanzo di un’Italia che cambia, che rientra nei piani alti della classifica rilanciato dal New York Times che l’ha incoronato quale migliore libro del secolo. Così che, nell’Olimpo dei libri, l’Italia vince la medaglia d’oro con una donna immaginaria, la straordinaria Elena Ferrante.

E anche nella saggistica leggiamo il racconto della propria vita di un’altra fuoriclasse – scrittrice, intellettuale e attivista – come Michela Murgia in Ricordatemi come vi pare (Mondadori Strade blu), come racconta anche un muro di Roma, e quel libro scritto a voce nelle ultime ore delle sua vita, mentre tra pochi giorni ricorre l’anniversario della sua morte, il 10 agosto.

Un bicchiere di vino 

Sono belli i personaggi femminili anche nella new entry La regina dei sentieri (Sellerio): Serena Martini e Corinna Stelea, nuove protagoniste del giallo italiano nate dalla fusione del punto di vista maschile e di quello femminile della rodata coppia letteraria composta da Marco Malvaldi e Samantha Bruzzone, anche coppia nella vita. Di nuovo assieme a duettare in una indagine tra i vigneti e le uve rosse della Maremma toscana.

Un giallo di impianto logico, con l’andamento della commedia e l’ambientazione nella immaginifica provincia toscana. A questo gli autori aggiungono i loro tratti distintivi: la via dell’ironia e il rimando puntuale alle scienze, alla chimica e alla fisica che rendono più meravigliose sia le vite quotidiane sia l’esperienza del delitto.

Corinna Stelea, sovrintendente di polizia giudiziaria, e l’amica Serena Martini, chimica mamma ed esperta sommelier, si trovano a collaborare a un cold case ridiventato attuale, avvenuto in quella zona, la Maremma toscana, ricca di tradizioni e arricchita dalla modernità agricolo-turistica.

Succede che un vecchio Ape riemerge da un laghetto prosciugato all’interno della Cantina alla Tegolaia, un’enorme tenuta vinicola nei pressi di Bolgheri, rilevata da una multinazionale olandese. È il motocarro che percorreva filari di vigne guidato dal pittoresco marchese Crisante Olivieri Frangipane, proprietario («vignaioli dal mille e dugentoquaranta» si legge nel blasone di casa) di un’azienda molto più piccola ma con una produzione di bottiglie di altissima qualità. Il ritrovamento dell’Ape, tanti anni dopo la scomparsa del nobiluomo, è conferma della sua probabile morte.

Ma che morte?  L’indagine si concentra sul conflitto tra marketing e tradizione; e questo permette alla coppia Malvaldi-Bruzzone di divertirsi e divertire il lettore con digressioni e ragguagli di teoria e pratica dell’enologia. E sarà proprio il vino, il vino propriamente usato, degustato in adeguata compagnia, a mostrare la strada verso la soluzione.

Buon bicchiere di vino, allora, e buona estate, buone letture.

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