Cara Giulia,

è da tutta la vita che mi porto dietro una profonda insicurezza del mio aspetto. Ho fatto di tutto per sentirmi meglio con me stessa, ho perso molti chili e mi curo in modo maniacale, tra creme e cremine e parrucchieri sempre più costosi, ma questa insicurezza non se ne va mai perché non vedo risultati concreti. Tengo molto al mio look e cerco di essere sempre in tiro, eppure non piaccio a nessuno e non capisco perché. Non ho mai dato nemmeno il primo bacio e non ti dico quanti anni ho perché mi vergogno troppo. 

I ragazzi scelgono sempre le più belle e in qualsiasi contesto sociale a me non rivolgono nemmeno uno sguardo. Sono il brutto anatroccolo di ogni compagnia. 

Ho provato con le app per incontri, ma quando poi incontro qualcuno dal vivo vedo la delusione nei loro occhi e non c’è mai un secondo appuntamento. 

A questo punto ho le aspettative talmente basse che mi prenderei chiunque, non sto certo cercando un modello, e so di non poter puntare tanto in alto. Però sono davvero scoraggiata e ho paura di vivere tutta la vita senza mai essere amata da nessuno. Consigli?

P.


Cara P.,

mi dispiace che tu ti senta così, perché ti assicuro che la tua sfortuna in amore non ha niente a che vedere con il tuo aspetto fisico, ci posso scommettere quello che vuoi senza averti neanche mai vista in faccia.

Non funziona così, l’amore non è solo per le Gisele del mondo. Più verosimilmente il tuo problema nasce un combinato disposto di due sotto-problemi: da una parte una sconveniente infilata di uomini troppo superficiali, che evidentemente sono toccati tutti a te.

Dall’altra temo che l’insicurezza di cui parli si manifesti fuori da te, e che sia questo alone di paura che in realtà tiene la gente a distanza, molto più di qualche chilo di troppo, che non ha mai impedito a nessuno di essere amato. 

Non so se quello che sto dicendo possa essere percepito come incoraggiante, ma spero di sì. Vedila così: la faccia che abbiamo è quella lì e ce la teniamo. L’aspetto fisico (a meno che uno decida di rivolgersi a un chirurgo estetico, che va comunque bene se lo chiedi a me) è più ineluttabile del proprio modo di interagire col mondo. Il secondo è una scelta.

Un naso che non ci piace, o gli occhi vicini o il metabolismo lento invece ci vengono assegnati alla nascita (anzi, nove mesi prima) e sta a noi imparare a farci i conti senza perderci troppe ore di sonno. Certo, non si cambia nemmeno il carattere dal giorno alla notte, ma è qualcosa su cui si può lavorare in autonomia più che sulle orecchie a sventola.

Sembra che stia insinuando che se non trovi un fidanzato non è perché sei brutta, ma è perché oltre a essere brutta hai anche un brutto carattere. Correggo immediatamente il tiro: sono certa che tu sia simpatica e intelligente e anche molto più carina di quanto pensi, solo che è più facile risultare attraenti se ci si sente attraenti, e non intendo solo fisicamente. È possibile che tu tenda a chiuderti un po’ a causa di questo senso di inadeguatezza che ti porti dietro? Te lo chiede una che non è né una Gisele né l’anima della festa, ma che l’autostima l’ha imparata e per questo ti vuole rassicurare: si può fare. 

Giulia

Cara Giulia,

io e il mio compagno lavoriamo nello stesso ambito, ma anche se abbiamo iniziato praticamente insieme ora, dopo alcuni anni, la sua carriera sta andando molto meglio della mia. Lui ormai guadagna quasi il doppio di me e ha molte più gratificazioni dall’azienda per cui lavoriamo entrambi. Io mi sento arenata e anche se è un pensiero meschino, mi sono resa conto di essere invidiosa di lui. Dovrei essere felice per lui e per noi, il suo benessere economico comunque si riflette positivamente anche sulla qualità della vita che abbiamo come coppia.

Eppure ho una rabbia dentro che temo possa esplodere da un momento all’altro. Lui non se ne rende conto minimamente e anzi se parliamo di cose di lavoro mi sembra che stia diventando sempre più arrogante, come se volesse spiegarmi come gira il mondo o come se io non avessi studiato le stesse identiche cose. Come posso parlargliene senza far scoppiare una bomba atomica?

C. 


Cara C.,

chi sono io per dirti che devi gioire dei successi altrui? Te lo dico chi sono: la regina delle rosicone che ti dirà che invece fai bene a essere incarognita e che al tuo posto avrebbe già rovinato la relazione con un paio di scene madri.

Invece i miei complimenti per il tuo autocontrollo, credo che una persona emotivamente più matura di me ti direbbe che fai bene a non lasciar deflagrare questa frustrazione, che per il proprio partner bisogna essere solo portatori sani di solidarietà. In parte sono d’accordo anche con questa posizione, però non è facile mantenere il decoro quando ci si misura nello stesso campo. Dipende dal livello di competitività e di bruttapersonismo di ciascuno di noi. 

Dipende anche da quanto ami questa persona. Vuoi vivere il resto dei tuoi giorni al suo fianco? O almeno il prossimo anno? In quel caso mettitela via e limitati a fargli notare quando si comporta da stronzetto saccente. 

L’altra cosa da fare è mettere in conto che magari è stato solo fortunato, ma può essere anche che sia più bravo di te a fare quello che fate e si meriti quindi di guadagnare più soldi e fare carriera più di quanto te lo meriti tu. O magari non è nessuna di queste cose e ci troviamo di fronte al famoso gender gap. In quel caso io non sono la persona più adatta a cui scrivere, partirei piuttosto dalle risorse umane dell’azienda (auguri).  

Nel dubbio io comincerei anche a mandare dei cv altrove. O mi cercherei un fidanzato nuovo. In ogni cas, tra lavoro e partner, mi sa che qualcosa s’ha da cambiare. 

Giulia

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