Cosa ci fa un avvocato costituzionalista fondatore di un’associazione finanziata da Forza Nuova e membro del comitato scientifico di un think tank di estrema destra, in un tavolo tecnico sulla montagna istituito «presso la presidenza del consiglio – ministero per le autonomie regionali»?

Il 10 giugno 2021 il dicastero guidato da Mariastella Gelmini ha nominato per decreto i componenti del tavolo incaricato di supportare il ministero nell’elaborare la strategia nazionale per la montagna e una successiva legge.

Nella corposa lista di esperti selezionati a titolo gratuito, tra la sciatrice Stefania Belmondo e Andrea Ferrazzi, direttore di Confindustria Belluno, compare anche il «costituzionalista» Daniele Trabucco, fondatore dell’associazione Vicit Leo finanziata dal trust fondato dal leader di Forza Nuova, Roberto Fiore.

Come è possibile che Trabucco partecipi a un tavolo seppure minore a Palazzo Chigi?

Fonti ministeriali spiegano che il nome di Trabucco è stato suggerito dall’opposizione parlamentare che ha reclamato una rappresentanza al tavolo della presidenza del consiglio: Trabucco è stato indicato da Fratelli d’Italia.

La ministra Gelmini appena è stata informata da questo giornale di chi aveva nominato al tavolo della presidenza di Palazzo Chigi ci ha fatto sapere di aver deciso di revocare l’incarico al professore.

Trabucco è professore associato di diritto costituzionale comparato e dottrina dello stato alla «Libera Accademia di Bellinzona – Istituto di Neuroscienze Dinamiche Erich Fromm». L’istituto svizzero ha piazzato ben tre suoi docenti nel comitato scientifico del think tank di estrema destra Istituto per lo stato e la partecipazione, nel cui comitato redazionale siede per esempio Valerio Benedetti, il caporedattore di Prima nazionale, il giornale del gruppo neofascista CasaPound.

Certamente il professore Trabucco è molto attivo nel bellunese: è docente di Unidolomiti istituto privato che eroga corsi soprattutto grazie ai finanziamenti della regione Veneto ed è presidente del «Circolo della libertà e della stampa bellunese», quella libertà di stampa che, per esempio, gli ha permesso di scrivere sull’ultimo numero del mensile di Forza Nuova. Per comprendere la sua personale idea di libertà, è utile ricordare un intervento in cui sostiene che le accuse di negazionismo servano a limitare la libertà di pensiero.

In quota opposizione

Trabucco scrive attualmente su La Verità dove ha proprio in questi giorni spiegato perché è difficile sciogliere Forza Nuova, cioè il movimento che ha finanziato la associazione Vicit Leo da lui fondata. Negli anni scorsi ha firmato un libro sugli aspetti giuridici della Repubblica sociale di Salò assieme all’amico Augusto Sinagra, il professore di diritto che ha difeso il piduista Licio Gelli e il dittatore argentino Videla.

Entrambi sono stati entrambi inseriti nell’elenco dei “ministri” del governo ombra di «Italia libera», la sigla ombrello sotto la quale a dicembre 2020 si sono uniti i neofascisti e alcuni leader del movimento No Vax No Green Pass.

Ad aprile il professore aveva elogiato il partito della Meloni per l’opposizione al governo Draghi, in contrasto con «una Lega guidata da “Capitan Findus” che ha tradito ogni suo ideale».

A giugno era poi arrivata la nomina del ministero.

 

© Riproduzione riservata