Il silenzio di Palazzo Chigi e il rumore delle opposizioni. È quello che rimane il giorno dopo la commemorazione dei fatti di Acca Larentia dove il 7 gennaio del 1978 vennero uccisi tre giovani fascisti (Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta e Stefano Recchioni). La commemorazione, come ogni anno, si è svolta esibendo ritualità e gesti tipici dell’epoca fascista, come il saluto romano. Sui social sono circolati video e immagini eloquenti di ciò che è accaduto nel quartiere Tuscolano nella capitale, suscitando critiche da parte delle opposizioni che hanno chiesto al ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, di intervenire identificando i presenti.

Sul caso il vicepresidente della Camera Sergio Costa ha annunciato che presenterà un esposto alla Procura di Roma, firmato da tutti i membri del Movimento cinque stelle, rispetto ai gravissimi fatti accaduti ieri a Acca Larentia per accertare eventuali reati commessi (tra cui apologia di fascismo) durante la commemorazione.

In mattinata, davanti la sede del Movimento sociale italiano, era presente anche anche il governatore della regione Lazio, Fracesco Rocca. «È doveroso essere qui oggi, in via Acca Larentia, nel quartiere Tuscolano della Capitale, per ricordare i giovanissimi Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta e Stefano Recchioni, morti per l'odio ideologico che ha avvelenato gli Anni di Piombo. A 46 anni di distanza è nostro dovere ricordare. Commemoriamo perciò questi ragazzi uccisi in nome delle loro idee e del credo politico, affinché ciò non avvenga mai più», ha scritto sui social il governatore meloniano sui suoi social network.

Le reazioni

ANSA

Tra i primi a intervenire sul caso c’è la segretaria del Partito democratico, Elly Schlein che annuncia un’interrogazione: «Roma, 7 gennaio 2024. E sembra il 1924. Presenteremo un’interrogazione al ministro Piantedosi, quel che è accaduto non è accettabile. Le organizzazioni neofasciste vanno sciolte, come dice la Costituzione». Oltre a Schlein anche il co-portavoce di Europa Verde e deputato di Avs Angelo Bonelli e il capogruppo al Senato di Italia Viva Enrico Borghi hanno chiesto un intervento del ministro dell’Interno. I saluti romani durante la commemorazione di Acca Larentia sono «una vergogna inaccettabile in una democrazia europea», ha detto il leader di Azion Carlo Calenda.

All’interno della maggioranza solo ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha condannato l’accaduto: «Siamo una forza che certamente non è fascista, siamo antifascisti. Chi ha avuto un comportamento del genere certamente deve essere condannato da parte di tutti, come devono essere condannate tutte le manifestazioni di sostegno a dittature. C’è una legge che prevede che non si possa fare apologia di fascismo nel nostro paese, è vietato dalla legge», detto il capo della Farnesina. Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia, ha invece attaccato la procura di Roma: «Condannati i comportamenti sbagliati... vogliamo condannare pure gli assassini? Perché la procura di Roma non ha fatto niente in quarant'anni? La mia è un’accusa precisa», ha detto.

«Sono scene inaccettabili e il fatto che queste scene siano ripetute nel corso degli anni non giustifica che nessuno faccia niente. Un mese fa il loggionista della Scala è stato identificato dalla Digos di Milano... Decidiamo a che gioco si gioca. Tolleranti verso chi fa apologia del fascismo e intolleranti con chi dice “Viva l’Italia antifascista”?», ha detto invece il leader di Italia Viva, Matteo Renzi. «Tra un post su Ferragni e una fondamentale discussione su Delmastro o i treni di Lollobrigida, riuscirà a dire mezza parole su questa scena? L’aspettiamo», ha aggiunto.

Indignazione anche per Marco Vizzardelli, il loggionista che è stato identificato dalla Digos alla prima della Scala solamente per aver urlato “Viva l’Italia antifascista”.  «Quando io ho urlato 'Viva l'Italia antifascista' alla prima della Scala si è scatenata una reazione mediatica che mi ha lasciato basito, anche se da un lato mi ha divertito, però poi vedo quello che succede tutti gli anni alla commemorazione di Acca Larenzia e penso che il fascismo in Italia è un nervo scoperto ed è terrificante che ci sia gente che abbia nostalgia di questa cosa», ha detto Vizzardelli.

I giovani di Fratelli d’Italia

Più esponenti delle opposizioni hanno chiesto alla premier Giorgia Meloni di esprimere un’opinione sull’accaduto e soprattutto di condannare i saluti romani  e il richiamo ai «camerati caduti» dei giovani di Fratelli d’Italia che ieri si sono riuniti a Villa Glori a Roma, nel quartiere Parioli. A parlare per lei ci ha pensato il vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli: «Sono persone di varia provenienza, cani sciolti, organizzazioni extraparlamentari. Non hanno niente a che vedere con FdI. Noi facciamo la nostra celebrazione ufficiale e poi andiamo via», e anche quest’anno «Fratelli d’Italia si è presentata la mattina, ha deposto tre cuscini sui luoghi dove sono caduti i tre ragazzi. I giovani di FdI, il pomeriggio, organizzano invece una celebrazione al Parco della Rimembranza».

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