Arriverà oggi la decisione sul commissario per la ricostruzione del dopo alluvione in Emilia-Romagna. C’è l'intesa nella maggioranza sul nome del generale Francesco Paolo Figliuolo come commissario alla ricostruzione dopo l'alluvione che a inizio maggio ha colpito l'Emilia Romagna e parte di Marche e Toscana. Lo confermano fonti di governo. Si attende il via liberà alla nomina che sarà discussa nel Consiglio dei ministri delle 18, con all'ordine del giorno un decreto legge con disposizioni urgenti per la ricostruzione sui territori colpiti dall'alluvione. Figliuolo, comandante del Comando operativo di vertice interforze, ha ricoperto il ruolo di commissario straordinario per l'emergenza Covid-19 da marzo 2021 a marzo 2022.

Il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha annunciato: «Conto che il consiglio dei ministri di oggi sia quello che, valutando le richieste di tutti, troverà la soluzione più utile e condivisa». L’esecutivo deve scegliere il nome a cui affidare la ricostruzione dopo averne già scartati diversi. Per esempio, quello del presidente di Regione Stefano Bonaccini, ma anche quello del viceministro Galeazzo Bignami, plenipotenziario di Giorgia Meloni in Emilia-Romagna. 

Scartato il commissario alla siccità Nicola Dell’Acqua, e l’altra alternativa in campo, Guido Bertolaso, assessore al Welfare in Regione Lombardia. Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera dei deputati aveva ribadito quanto detto dal leader: «La buona notizia è che probabilmente oggi verrà scelto il nome, e probabilmente sarà un tecnico, come abbiamo capito».

I precedenti

Inizialmente il nome più accreditato per l’incarico sembrava quello di Bonaccini, ma il governo ha preferito virare su un tecnico per evitare di incappare in problemi di orientamento politico. Il viceministro Bignami aveva espresso su Facebook la sua perplessità sull'opportunità di fidarsi di «Schlein e compagni» e tutto il partito ha continuato a restare sospettoso nei confronti della possibilità di assegnare il ruolo a qualcuno di estraneo al partito. 

«Con ben 15 giorni di ritardo la Regione Emilia-Romagna si degna di consegnare al Governo gli elenchi degli interventi necessari dopo la terribile alluvione che ha colpito gran parte della Romagna. Una Regione che non perde occasione per incensarsi ed autoelogiarsi ha finalmente dovuto fare i conti con la realtà: l'incompetenza di chi amministra è sempre più evidente e le menzogne non troveranno più spazio» ha detto Michele Barcaiuolo, senatore di Fratelli d'Italia.

La questione del ritardo nelle comunicazioni era stata sollevata anche dal sottosegretario alla presidenza Giovan Battista Fazzolari. Pronta la replica della vicepresidente di Regione, Irene Priolo: «Che il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Fazzolari, dica che interventi e danni non siano stati consegnati e formalizzati lascia davvero stupiti e amareggiati: basta col gioco delle tre carte, il governo pensi a territori e comunità colpite e approvi il decreto con le risorse necessarie a sistemare argini, strade e frane».

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