La vicedirettrice del Tg1 Rai Incoronata Boccia ha ricevuto da Forza Nuova la tessera ad honorem per le sue posizioni provita, espresse sabato sera nel programma di Serena Bortone Che sarà e ribadite in alcune interviste alla Stampa stamattina.

La vicedirettrice del Tg1, Incoronata Boccia, durante la trasmissione "Che sarà" di Serena Bortone su Rai 3 ha parlato dell'aborto come di un «delitto e non un diritto». «Qui si ha paura, anche la politica, di dire che l'aborto è un omicidio».

Boccia per Forza Nuova «ha dimostrato grande coraggio nell'esprimere la sua posizione contro il politicamente corretto che sta influenzando negativamente la nostra nazione. Con le sue dichiarazioni forti e libere, ha ribadito la posizione di Forza Nuova, che dal 1997 si batte per la difesa della vita. L'affermazione "l'aborto è un delitto e non un diritto" è un messaggio potente che dovrebbe essere diffuso e riconosciuto come un esempio di civiltà». Motivo sufficiente per la segreteria del partito di estrema destra di conferirle la tessera ad honorem. 

«Facciamo appello a tutti gli italiani affinché abbiano il coraggio di Incoronata Boccia e si schierino dalla parte della vita, gridando "Basta aborto, viva la vita!"» continua la nota. Boccia durante la trasmissione aveva spiegato che «Stiamo scambiando un delitto per un diritto» citando la posizione ultraantiabortista di Madre Teresa. La vicedirettrice aveva anche chiesto agli altri ospiti se non fossero inteneriti dai feti «fatti a pezzi» durante il raschiamento. 

Le parole di Boccia

Nell’intervista di oggi alla Stampa spiega che non definirebbe «mai una donna un’assassina» ma che dal suo punto di vista l’aborto resta un delitto anche in caso di stupro. Lei stessa deciderebbe di «portare avanti questa vita anche nel dolore, anche nelle difficoltà». 

Anche far ascoltare il battito del cuore del feto non è una crudeltà per Boccia: «È un’ipocrisia pensare che sia una crudeltà. Un’ipocrisia come quando in un’esecuzione capitale si infila un cappuccio nero sul volto del condannato perché non veda» ha detto al Giornale, confermando di rivendicare «ogni parola» del suo intervento. In ogni caso, secondo la vicedirettrice, un’opinione che «non c’entra niente con la legge»: «Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega hanno detto molte volte che la 194 non si tocca. A maggior ragione mi prendo la libertà di fare una mia valutazione». 

Il caso Liorni

Intanto un altro caso scuote la Rai, ancora alle prese con le conseguenze della vicenda del monologo di Scurati. Stavolta al centro delle polemiche c’è il conduttore Marco Liorni, che durante il game show L’eredità, mentre una concorrente rispondeva a una domanda sull’oro alla patria, ha definito la disponibilità degli italiani a donare le loro fedi nuziali al regime fascista «un gesto patriottico». 

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