La commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all'odio e alla violenza, presieduta dalla senatrice a vita Liliana Segre, acquisirà i filmati dell'inchiesta di Fanpage sui militanti di Gioventù nazionale

L'esigenza - espressa nella riunione in corso al Senato e con la senatrice Liliana Segre in collegamento - è stata condivisa da tutti i gruppi parlamentari e fa seguito alla richiesta contenuta in una lettera dell'ex parlamentare di Forza Italia, Elio Vito. I filmati verranno acquisiti per approfondire quanto emerso e decidere eventuali azioni.

A inizio riunione, secondo quanto riferiscono i parlamentari presenti, la senatrice a vita ha informato la commissione della lettera ricevuta da Vito: Segre avrebbe aggiunto di essere assolutamente favorevole alla proposta, chiedendo su questo il parere dell'ufficio di presidenza. I senatori di tutti i gruppi sono intervenuti e all'unanimità hanno sostenuto la proposta, per cui si procederà con la richiesta formale di documenti.

Presente anche la senatrice Ester Mieli che è una delle vicepresidenti della commissione. Secondo quanto si apprende, avrebbe ringraziato tutti per la vicinanza espressa nei giorni scorsi dopo alcune affermazioni discriminatorie, da parte di militanti di Gioventù nazionale per le sue origini ebraiche.

L’intervista

Segre aveva detto la sua su quanto emerge dall’inchiesta già in un’intervista, andata in onda i giorni scorsi, concessa a Marianna Aprile su La7. «Credo che queste derive, chiamiamole derive, che sono venute fuori in questa ultima settimana in modo eclatante, ci siano sempre state, nascoste, non esibite, ma in parte ci sono sempre state. E con questo governo, si approfitta di questo potere grande della destra, che del resto è stata votata, non è rivoluzionaria andata al governo, non ci si vergogna più di nulla» ha detto la senatrice a vita. 

«Ho seguito in varie trasmissioni questa 'seduta' inneggiante a Sieg Heil, questi moti nazisti che io ricordo in modo diretto non per sentito dire. Ora, alla mia età dovrò rivedere ancora questo, dovrò essere cacciata dal mio paese come sono stata già cacciata una volta? È una domanda che ha una risposta».

La lettera di Meloni

Sul caso è intervenuta dopo giorni di silenzio anche la premier Giorgia Meloni con una lettera inviata al partito Fratelli d’Italia. «L’ho detto e ripetuto decine di volte, ma casomai ce ne fosse bisogno lo ripeto: non c'è spazio, in Fratelli d'Italia, per posizioni razziste o antisemite, come non c'è spazio per i nostalgici dei totalitarismi del '900, o per qualsiasi manifestazione di stupido folklore», scrive Meloni nella lettera. «I partiti di destra dai quali molti di noi provengono hanno fatto i conti con il passato e con il ventennio fascista già diversi decenni fa e a maggior ragione questo vale per un movimento politico giovane come il nostro, che fin dalla sua fondazione ha peraltro fatto la scelta di aprirsi a culture politiche compatibili con la nostra, accogliendo persone che arrivavano anche da percorsi politici diversi da quello della destra storica».

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