La senatrice Liliana Segre ha commentato l’inchiesta sui giovani neofascisti di Fratelli d’Italia realizzata da Fanpage che ha di fatto diviso il partito di Giorgia Meloni. «Io ho seguito nelle varie trasmissioni questa seduta, chiamiamola così, inneggiante anche a “Sieg Heil”, quindi anche con questi motti nazisti che purtroppo io ricordo in modo diretto e non per sentito dire. Ora alla mia età dovrò rivedere di nuovo questo? Dovrò essere cacciata dal mio paese da cui sono stata già cacciata una volta?», ha detto Segre senza mezzi termini. Le parole sono state pronunciate durante un’intervista rilasciata al programma In Onda di La7 (Qui l’intervista completa).

Mentre la premier da Bruxelles contesta i metodi undercover con cui è stata condotta l’inchiesta di Fanpage, alcuni membri del partito hanno risposto alla senatrice Segre.

«Davanti alla senatrice Segre ci togliamo il cappello. È un monumento nazionale, una donna straordinaria che porta i segni dell’orrore. Una donna che io ho pubblicamente più volte difeso dalle schifezze degli attacchi social», ha detto il vicecapogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Alfredo Antoniozzi che ha accusato la sinistra di antisemitismo. «Detto questo, ricordo le critiche e le incredibili e ingiustificate accuse rivoltele dopo il 7 ottobre. Quelli che sbagliano da noi sono una esigua minoranza che non avranno voce perché da noi l'antisemitismo non può trovare spazio per il rispetto che abbiamo del popolo ebraico e di Israele – prosegue Antoniozzi – Il vero antisemitismo che ha colpito anche la nostra senatrice a vita proviene da settori della sinistra, da ex deputati Cinquestelle che paragonano Israele ai nazisti, dai centri sociali che inneggiano ad Hamas. Ai ragazzi che inneggiano a cose vergognose va fatta rileggere la Storia. E per noi il popolo ebraico sarà sempre, come disse San Giovanni Paolo II, il nostro fratello maggiore».

Sul caso si è espresso anche il vicepresidente della Camera e leader di FdI, Fabio Rampelli: «Quei ragazzi hanno sbagliato partito ed è giusto che vengano messi alla porta. Antisemitismo e razzismo sono incompatibili con la nostra natura, prima ancora che con il nostro progetto». E su Segre ha detto: «La ascoltiamo con rispetto. Lei è, e resterà, un punto di riferimento di tutti gli italiani. Semmai di troppo sono coloro che hanno fatto quelle dichiarazioni deliranti».

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