Il nome di Elly Schlein potrebbe esserci nel simbolo del Pd alle prossime Europee. L’indiscrezione, anticipata da Domani, circolava in ambienti vicini ai vertici del partito. C’è stata poi la frenata per quella che sarebbe stata una svolta storica, sicuramente mai vista in prima per il principale partito di centrosinistra. Tra i primi a dire no, il deputato Gianni Cuperlo: «Il nome nel simbolo è per l'elezione monocratica, alle europee bisogna votare Pd». In segreteria, tre componenti hanno espresso voto contrario. Durante la direzione è stato disposto un supplemento di riflessione.

Schlein ha quindi annunciato la corsa alle elezioni di giugno. «Sono disposto a dare una mano con spirito di servizio, per una spinta a questa meravigliosa squadra e a un progetto collettivo di cambiamento del Pd e del Paese», ha detto la segretaria del Pd. «Io poi sarò qui nel confronto quotidiano nel Parlamento con Giorgia Meloni e le sue scelte scellerate contro l'Italia», ha aggiunto, specificando che non andrà nell’europarlamento.

Pd, liste quasi chiuse

Nella giornata di oggi, è stata definita la composizione delle liste, che avevano già preso forma negli ultimi giorni. Ormai data per certa la candidatura di Stefano Bonaccini nel Nord-Est, un passo che apre di fatto una lunga campagna elettorale per la regione Emilia-Romagna. Al Nord-Ovest è stata annunciata la presenza in lista di Cecilia Strada, figlia di Gino Strada, fondatore di Emergency.

Definite le principali candidature anche al Sud, con la giornalista Lucia Annunziata e il sindaco di Bari, Antonio Decaro, che insieme a Pina Picierno, attuale vicepresidente del parlamento europeo, formano il “tridente” di candidati. Via libera anche a Lello Topo, ex consigliere regionale della Campania e già deputato della scorsa legislatura, fortemente sponsorizzato da Bonaccini. Il suo nome era stato oggetto di uno scontro, soprattutto territoriale.

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