La love story è finita, ma il thriller sul futuro di Gennaro Sangiuliano è destinato ad andare avanti. Al Collegio romano, sede del ministero della Cultura (Mic), ci sono infatti timori (qualcuno dice «certezze») sui prossimi sviluppi della vicenda, tutt’altro che risolta dall’intervista del ministro al Tg1.

Più fonti qualificate del ministero e di Palazzo Chigi, sentite da Domani, spiegano che ci sono seri indizi che Maria Rosaria Boccia possa avere in mano non solo audio e conversazioni scritte con Sangiuliano. Ma pure intere chat della piattaforma Whatsapp tra il ministro della Cultura e varie personalità, compresi altri esponenti del governo e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Intanto nell’intervista alla Stampa ha detto: «Il ministro è sotto ricatto». Facendo riferimento ad altri, in maniera generale. Chissà chi.

ANSA

Arriva Boccia

Ma per capire come Sangiuliano, Meloni e tutto l’esecutivo si siano infilati in questo deprimente feuilleton di potere occorre partire dal principio con la ricostruzione dei fatti, effettuata attraverso fonti e documenti inediti raccolte da Domani, che tratteggia una gestione quantomeno incauta e piena di reticenze del ministro.

Fino a quattro mesi fa, Maria Rosaria Boccia era una illustre sconosciuta, ambiziosa creator e imprenditrice nel settore della comunicazione di Pompei alla ricerca di entrature politiche.

Fonti di Fratelli d’Italia raccontano però che già a inizio anno un la donna avesse provato a stringere un sodalizio professionale con il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, sfruttando la conoscenza del deputato campano di Fratelli d’Italia, Gimmi Cangiano, volto noto anche nel mondo dello spettacolo per la sua relazione avuta con Valeria Marini.

Cangiano infatti coinvolge Boccia nel progetto dell’intergruppo parlamentare sulla «cultura della Bellezza», presentato a Montecitorio l’1 febbraio 2024 con tanto di foto a testimoniare l’evento nella sala stampa della Camera.

L’organismo viene pensato come strumento per la promozione della medicina estetica. Poi Cangiano passa il testimone a Simona Loizzo, deputata della Lega, che diventa presidente di quell’intergruppo, affidando a Boccia la guida del comparto tecnico-scientifico dell’organismo.

L’imprenditrice coglie l’occasione di frequentare ambienti istituzionali e punta a stringere rapporti con Lollobrigida attraverso il Festival della Bellezza dello scorso aprile, nell’ambito dell’evento organizzato proprio dalla creator a Pompei.

Dentro lo staff del ministro dell’Agricoltura scatta però subito un cordone di protezione, e la pompeiana capisce presto che non è aria. «Boccia? Si, la ricordiamo bene. Non ha avuto rapporti stretti con Lollobrigida, anche perché è stata giudicata non adeguata a far parte del nostro Lollobrigida», spiegano dal dicastero di Via XX Settembre.

L’ingresso al Mic

Lollobrigida è sotto una sorta di controllo, essendo un esponente molto in vista del partito. Fallita l’occasione di approdare al ministero dell’Agricoltura, per Boccia arriva presto un’altra chance: tramite un’amica in comune, la dentista Simona Russo, a inizio maggio, in piena campagna elettorale per le europee, l’imprenditrice conosce Sangiuliano.

I due legano subito: come dimostrano le foto sui social, la donna comincia a fare una sorta di mappatura degli eventi attraverso storie e post su Instagram.

Il primo contatto risale al 5 agosto del 2023, come raccontato e come emerge dal profilo Instagram. Ma il sodalizio social con Sangiuliano è diventato più intenso dal 25 maggio, a due settimane dal voto europeo. Pochi giorni dopo, la creator riappare in ambienti istituzionali partecipando alla conferenza stampa per un altro intergruppo, quello sulla dieta mediterranea, al fianco di nomi in rampa di lancio di Fratelli d’Italia: il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, e Marta Schifone, capogruppo di FdI in commissione lavoro alla Camera. A quell’evento c’è pure un intervento di Lollobrigida.

Come è noto l’imprenditrice diventa l’ombra del ministro: iniziano selfie e la pubblicazione di foto dei vari appuntamenti, anche istituzionali, di Sangiuliano. Il 3 giugno c’è la foto nella sede del comune di Pompei per un incontro sull’organizzazione del G7 della Cultura.

Il giorno dopo testimonia sui social le visite dell’ex direttore del Tg2 al campanile di Pompei e al parco archeologico della città napoletana.

Al ministero della Cultura nessuno ha ancora notato nulla: qualcosa passa davanti agli occhi della capo segreteria Narda Frisoni, ex collaboratrice del leghista Massimo Garavaglia e con trascorsi vicini al partito di Matteo Salvini, che però non mette in allarme il resto dell’entourage del ministro. Anche le figure più fidate ne restano all’oscuro. «Solo i componenti della scorta sapevano tutto, ma loro ovviamente non hanno avvertito nessuno», spiegano a Domani dall’ufficio del capo di Gabinetto.

Prime preoccupazioni

Dopo pochi giorni, il caso diventa però palese al Taobuk di Taormina, evento nell’ambito editoriale organizzato nella località siciliana all’inizio dell’estate. Infatti, il 23 giugno, Boccia pubblica una serie di fotografie che testimoniano la sua presenza a fianco al ministro della Cultura.

I due erano arrivati insieme, secondo le testimonianze dei presenti, e vengono notati in atteggiamenti molto confidenziali. E c’è chi ricorda che si sono allontanati insieme. Il ministro, sposato con Federica Corsini, però con i suoi collaboratori tace, non spiegando il tipo di relazione con Boccia.

Il festival di Taormina, intanto, lo travolge per un altro fatto, la gaffe su Galileo e Colombo: il ministro dice che Cristoforo Colombo è stato influenzato dalle teorie di Galileo, “dimenticando” che il navigatore è vissuto ben prima dell’astronomo. Insomma, l’attenzione si è concentrata su altro, e la presenza della donna campana sfugge a giornali e astanti.

Intanto Boccia entra ed esce dal ministero della Cultura con una certa disinvoltura, spesso supera i tornelli di ingresso al dicastero in compagnia di Sangiuliano, senza così dover lasciare tracce della sua presenza.

Risulta a Domani che è Emanuele Merlino, capo della segreteria tecnica, il primo a lanciare l’allarme all’interno del ministero a inizio luglio.

«Merlino, a quel punto, avverte anche alcuni esponenti importanti di Fratelli d’Italia e viene a sapere così del precedente tentativo della donna di avvicinarsi allo staff di Lollobrigida», spiega una fonte del Mic. Boccia però resta sempre a fianco del ministro.

Di più: l’imprenditrice - con l’appoggio di Sangiuliano - chiede con insistenza l’assegnazione di una consulenza nell’ambito dell’organizzazione di eventi. A cominciare dall’atteso G7 della Cultura con la tappa a Pompei, terra natia di Boccia.

Nonostante i suggerimenti dei collaboratori a evitare di coinvolgerla, su volontà di Sangiuliano la creator di Pompei viene inserita nelle chat ufficiali dello staff del ministero, da cui verrà poi eliminata il 16 agosto come riportato da una delle foto pubblicate da lei stessa su Instagram. «Avevamo capito che la cosa stesse prendendo una piega negativa e soprattutto non c’erano elementi per integrarla nei canali dello staff. Stava facendo una mappatura dei movimenti», raccontano a Domani dal Mic.

Voci sulla visita medica

Il 15 luglio - scopre Domani - i due amanti vanno insieme pure al concerto dei Coldplay a Roma. Stavolta in segreto, ma in tribuna autorità (hanno pagato i biglietti?). Le pressioni per la nomina come consulente aumentano, e al Collegio Romano la tensione è alle stelle.

Oltre a battutacce e gossip becero, qualcuno fa girare la voce (falsa) che lei potrebbe essere incinta, e che sarebbe andata a fare dei controlli ad hoc accompagnata dal ministro. Proprio ieri un fotografo, Alex Fiumara, ha raccontato al Fatto di aver saputo dell’esistenza di una fotografia, finora mai pubblicata, dove si vedono «i due mentre escono dal portone di uno studio medico».

Dentro il Mic la paura è che Sangiuliano sia in balia di una persona di cui nessuno sa davvero molto, e che possa essere prima o poi ricattabile. Anche perché passi falsi da parte del ministro ne vengono fatti a iosa.

L’altro ieri il ministro, interrogato dal Tg1 sulla «voce femminile» citata da Boccia come colei che ha suggerito all’ex direttore di Tg2 di chiudere il rapporto sentimentale e far saltare la nomina, non ha smentito che possa essere proprio la voce di sua moglie. Sembra dunque che Boccia abbia ascoltato un audio privato tra Sangiuliano e Corsini. Ma come avrebbe fatto? Il ministro ha detto al Tg1 che la conversazione «potrebbe essere stata carpita. Io non l’ho ascoltata».

Dunque, implicitamente Sangiuliano ammette che esiste un audio. Ma come avrebbe fatto una terza persona a registrare un colloquio privatissimo tra marito e moglie sull’amante di lui pronta a diventare consulente ? Delle due l’una: o in casa e in ufficio del ministro c’erano delle cimici (e sarebbe gravissimo) oppure la conversazione è stata registrata dal ministro (escludiamo la moglie per buon senso) e poi spedita (da lui stesso?Da qualcuno dei suoi collaboratori?) a Boccia.

Torniamo alla love story. Il giorno dopo il concerto dei Coldplay, il 16 luglio Sangiuliano firma, davanti a Boccia, la richiesta per la tanto desiderata consulenza. Ovviamente nella sede del ministero: nella stessa stanza c’è la capo segreteria Frisoni e il capo di gabinetto Francesco Gilioli. L’atto viene inoltrato agli uffici ministeriali che chiedono dati e curriculum per la consulenza a titolo gratuito.

E qui per la pompeiana arriva il primo stop. Il capo gabinetto nota ravvisa un potenziale conflitto di interessi di Boccia. Dalle verifiche effettuate da Domani risulta in effetti che Boccia sia in effetti tuttora azionista al 100 per cento, dal 10 marzo 2022, della Cult Comunication Srl, società domiciliata a Napoli, che nel 2023 ha registrato un fatturato di poco più di 14mila euro ed un rosso di quasi 2.500 euro.

Perdite a parte, il fatto più rilevante è che la Cult Comunication si occupa proprio di organizzazione di eventi, comunicazione, pubblicità; tutte materie che potrebbero rappresentare un conflitto d’interessi per una consulente del Mic nell’organizzazione di eventi.

La data chiave

Sangiuliano - dopo aver sempre difeso a spada tratta la sua fiamma da chi provava ad aprirgli gli occhi - inizia a capire che si sta mettendo in un grosso guaio solo quando, l’11 agosto, il giornalista specializzato in gossip Gabriele Parpiglia pubblica sui suoi canali social due foto in cui il ministro non porta la fede al dito. Le immagini sono accompagnate da queste parole: «Il ministro #sangiuliano in love?», e poi «il ministro sarebbe in crisi con la moglie. Una terza presenza sarebbe la causa».

Una delle due foto ritrae Sangiuliano insieme al sindaco di Pompei, durante la visita ufficiale avvenuta il 3 giugno: è la stessa visita in cui era presente Boccia, che però nella foto pubblicata da Parpiglia non compare. Il post viene rilanciato da Dagospia facendo clamore.

Il ministro si spaventa e blocca tutto. Allentando pure i rapporti con l’amante. La pausa estiva però non interrompe il pressing di Boccia. Continua a tempestare di chiamate gli uffici ministeriali chiedendo che l’iter per la nomina sia completato entro il 20 agosto, come chiesto fin dall’inizio. Il 16 agosto viene però estromessa dalle chat dal capo ufficio stampa, Andrea Petrella, come testimoniano alcuni screenshot pubblicati dalla creator. Boccia, in pubblico, non si scompone.

Dopo tre giorni va a Rimini, al meeting di Comunione e Liberazione, e pubblica delle foto di Sangiuliano, sebbene lei non compaia al suo fianco, a differenza di tante altre volte precedenti.

Lunedì 26 agosto arriva la rottura pubblica: «Boccia ha appreso che la nomina è stata rifiutata dal capo di gabinetto, che le ha spiegato varie ragioni per il mancato completamento dell’iter», raccontano ancora fonti del ministero.

La notizia viene comunicata all’imprenditrice alle 13.10 E alle 13.30 Boccia pubblica l’ormai famoso post in cui ringrazia Sangiuliano per la nomina ricevuta. Com’è possibile? «Voleva metterlo spalle al muro», spiega una fonte di Fratelli d’Italia con cui si è sfogato Sangiuliano.

Il problema, per Sangiuliano e forse non solo, è che la donna potrebbe avere altre frecce da scoccare. Fonti autorevoli vicini allo scandalo spiegano infatti che «l’entourage di Boccia avrebbe fatto sapere al Mic che la pompeiana avrebbe scaricato sul computer tutta la cronologia delle chat whatsapp del cellulare del ministro, tramite il qr code».

Fosse vero, significa che l’imprenditrice campana potrebbe avere a sua disposizione tutti i messaggi di Sangiuliano, compresi ad esempio quelli con la premier Meloni.

Per il ministro sono voci che non corrispondono a verità. «Non sono ricattabile», ha detto e ribadito più volte. Se i timori che circolano al Mic e a Palazzo Chigi fossero al contrario fondati, ad essere ricattabile non sarebbe più solo Sangiuliano, appena riconfermato da Meloni, ma tutte le persone che hanno scambiato con lui opinioni e informazioni riservate e private che non vogliono rendere pubbliche.

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