Il ministro dell’ambiente Gilberto Pichetto Fratin, dopo essersi commosso di fronte a un’attivista in preda all’ecoansia, incontra martedì una delegazione di Ultima generazione. Per convincerli a smettere di «aggredire» i monumenti e dimostrare loro il suo interesse per il clima, ha scritto in una lettera.

Lo scetticismo nell’associazione è evidente: «Non mi aspetto un ambientalismo di destra», dice Giulio Giuli, che si occupa degli affari giuridici di Ultima generazione. Ma dopo le critiche e le denunce, qualcosa nell’atteggiamento della politica è cambiato.

Tre punti

Ultima generazione presenterà a Pichetto Fratin tre punti contenuti in una bozza di proposta di legge:

  • la richiesta di resuscitare la commissione istituita dall’ex ministro dell’Ambiente Sergio Costa per tagliare i sussidi ambientalmente dannosi (Sad),
  • il taglio di alcune delle agevolazioni più sostanziose che vanno dai trasporti al comparto estrattivo,
  • infine il blocco immediato delle garanzie Sace e Cdp a progetti che includono gas e petrolio.

L’obiettivo è di abbattere i sussidi e smettere di agevolare il settore estrattivo, un’impresa mai riuscita visto che i Sad sono agevolazioni che di fatto vanno bene a tutti. Rivoli (e fiumi) che si sommano in un mare di sconti e benefici. Nel 2021, anno di riferimento dell’ultimo catalogo approntato dal ministero dell’Ambiente, hanno superato i 22 miliardi.

Delegazione e proposta

LaPresse

La delegazione sarà composta da cinque persone. Si va da Alessandro Berti, denunciato per aver bloccato il Gra, il grande raccordo anulare, già volto televisivo del movimento, a Rita, insegnante di sostegno molto cauta nel guadagnare la scena.

E poi Annamaria, pediatra che coordina gli incontri, Beatrice, che si è riempita di fango davanti al Senato, e Daniele, anche lui attivista a Roma. Per il momento non divulgano i cognomi di chi non è già noto, cercano di tutelarli dagli haters, spiegano.

Nella proposta di legge, la voce più sostanziosa è l’eliminazione immediata della differenza di accisa fra benzina e gasolio, cresciuta da oltre 2,6 miliardi di euro nel 2020 a 3,3 nel 2021. Stima che non prende tra l’altro in considerazione i maggiori rimborsi sul gasolio a favore dell’autotrasporto.

Ma ci sono anche i fringe benefit a favore di chi usa l’auto aziendale pur avendo altri mezzi (1,2 miliardi) o l’agevolazione all’uso di gasolio e Gpl impiegati per riscaldamento in aree geograficamente o climaticamente svantaggiate (152 milioni). La franchigia sulle estrazioni di gas. L’esenzione dall’imposta per l’utilizzo degli oli lubrificanti per lavorare la gomma, passando dall’esenzione della tass automobilistica per i possessori di veicoli ultratrentennali. I fondi, dovrebbero andare invece per la mobilità elettrica, il trasporto pubblico e le energie rinnovabili.

La commissione Costa aveva avviato nel 2020 una consultazione con tutte le parti sociali. Alla fine era stata elaborata una prima timida proposta che non era arrivata a niente. Pier Luigi Petrillo, professore alla Luiss che all’epoca coordinava il tavolo, racconta: «O noi avevamo ascoltato male le organizzazioni che contano, oppure la paura ha frenato la trasformazione. Il petroliere di fatto ci perde, visto che il sussidio favorevole lo davamo all’impresa».

Molti, assicura, potevano essere eliminati. Anche se con tempistiche molto più lente di quelle prospettate da Ultima generazione: «È stato molto difficile, il settore agricolo, che beneficiava degli sconti sul gasolio, era molto contrario».

Sergio Costa, allora ministro dell’Ambiente, oggi deputato del Movimento 5 stelle, conferma: «Ho firmato una lettera all’allora ministro dell’Economia Roberto Gualtieri (oggi sindaco di Roma, ndr), che non ha mai risposto». Due gli ordini di problemi: «Il ministero dell’Agricoltura, retto dalla ministra Teresa Bellanova (renziana, ndr), e subito dopo il Covid». Quando il ministero è passato dall’Ambiente alla Transizione ecologica con Draghi, la commissione interministeriale sui Sad è stata abolita.

I dialoghi

Finora l’unico che ha operato un taglio è stato il governo Draghi e si è fermato a 105 milioni di euro. Ultima generazione punta su Sinistra Italiana e i Verdi per la legge. Ma anche loro mettono dei paletti. «Siamo d’accordo con il principio – dice Angelo Bonelli di Europa Verde – ma bisogna discutere sui tempi».

Costa, nonostante le attenzioni degli attivisti, è ugualmente cauto: «Anche se non posso rispondere per tutto il Movimento 5 stelle, questa è un’iniziativa da incoraggiare. Ma la trasformazione da Sad a sussidi favorevoli non deve fare andare il sistema in default, deve essere sicura e pianificata». Il Pd non gli ha ancora risposto. Tutto rimandato a settembre.

La sorpresa è che un ministro di Forza Italia, Pichetto, abbia deciso di accoglierli nonostante la derisione dei giornali di destra (uno dei recenti titoli recitava: “Ora Pichetto accetta di farsi torchiare dai militanti verdi”).

Mentre vanno avanti i processi, in maniera più o meno evidente tutti parlano con loro: «Abbiamo in mente anche alcuni parlamentari di Forza Italia e Fratelli d’Italia che hanno una sensibilità in questo senso. Per il momento non facciamo i loro nomi», dice Giuli.

Ultima generazione assicura che le proteste continueranno. E l’attivista arriva a suggerire al ministro di andare contro il sistema e dimettersi. «Non so quanto le lacrime di Pichetto Fratin siano sincere o “alla Fornero”, non giudico. Noi gli diremo anche in che casino si è cacciato con questo governo, dove è l’ultima ruota del carro».

In questi giorni il suo nome circola tra quelli che dovrebbero finire tra le vittime del rimpasto. Giuli non crede in un interesse spontaneo: «C’entrano moltissimo i sondaggi. L’esempio è il salario minimo. Quando la maggioranza si è accorta che piaceva a troppa gente hanno deciso di rinviare tutto. Allo stesso modo dopo gli eventi estremi e il collasso climatico, tra alluvioni e incendi, stanno cercando una strategia di confusione: “abbandoniamo un attimo il negazionismo”, si sono detti. Io credo che siano molto confusi loro». Appuntamento alle 15 al Mase.

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