Due colonnelli ucraini sono stati arrestati perché accusati di pianificare un attentato contro Volodymyr Zelensky e altri funzionari del governo. Secondo il capo dell’intelligence di Kiev, Vasyl Malyuk, l’omicidio del presidente ucraino avrebbe dovuto essere un «regalo» per Vladimir Putin in occasione del suo insediamento, che proprio oggi ha inaugurato il suo quinto mandato da presidente della Federazione russa. Secondo le accuse, i due uomini erano al servizio diretto dell’Fsb, i servizi segreti di Mosca, e sarebbero stati reclutati già prima dell’invasione dell’Ucraina nel febbraio del 2022.

Gli arresti

«Gli investigatori del controspionaggio e della Sbu (l’intelligence ucraina, ndr) hanno contrastato i piani dell’Fsb di eliminare il presidente dell’Ucraina e altri rappresentanti della leadership politico-militare dello Stato», si legge in una nota dei servizi segreti di Kiev. Gli uomini arrestati sono colonnelli dell’amministrazione per la sicurezza dello Stato (Udo), l’agenzia che si occupa di garantire la sicurezza di Zelensky, e facevano trapelare informazioni riservate a Mosca. La cospirazione, ha aggiunto l’intelligence ucraina, era sotto il diretto coordinamento dei servizi segreti russi e prevedeva il reclutamento tra i militari incaricati di proteggere il presidente per trovare «qualcuno disposto a prenderlo in ostaggio e ucciderlo».

Ma Zelensky non era l’unico obiettivo, perché nei piani russi c’era anche l’eliminazione di due pezzi grossi dell’apparato statale ucraino: Kyrylo Budanov, capo dell’intelligence militare, e il numero uno del Sbu, Vasyl Malyuk. Oltre agli obiettivi, anche un timing preciso. L'assassinio di Budanov, in particolare, sarebbe dovuto avvenire prima della domenica di Pasqua ortodossa del 5 maggio. Per portare in dote a Putin un «regalo» in occasione del suo insediamento. Ma «è stato in realtà un fallimento dei servizi speciali russi», ha affermato lo stesso Malyuk. 

I precedenti 

La cronaca della guerra in Ucraina non è nuova ai tentativi del Cremlino di uccidere Volodymyr Zelensky. Lo scorso autunno il presidente russo ha detto che i suoi servizi di sicurezza avevano sventato almeno cinque complotti russi per assassinarlo. Fin dai primi giorni dell’invasione, in cui i piani di Mosca prevedevano una conquista lampo dell’Ucraina e un regime change a Kiev, motivo per cui gli Stati Uniti avevano offerto la propria protezione a Zelensky, offrendogli un modo sicuro di lasciare il paese. 

L’ultimo episodio, in ordine cronologico, risale al 18 aprile scorso, quando un cittadino polacco è stato arrestato perché sospettato di agire per i servizi segreti russi. L’uomo avrebbe dovuto «raccogliere e fornire informazioni ai servizi segreti militari della Federazione russa, in particolare per aiutare i servizi speciali russi a pianificare un possibile attentato contro il presidente ucraino Volodymyr Zelensky», ha scritto la procura generale polacca in una nota.

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