Trovare una soluzione per liberare gli ostaggi in mano ai miliziani di Hamas e firmare accordi in tema migratorio. Sono gli obiettivi principali della visita del ministro degli Esteri, Antonio Tajani, al Cairo, dove ha incontrato il suo omologo Sameh Shoukry e il segretario della Lega Araba, Ahmed Aboul Gheit.

Sul conflitto tra Hamas e Israele

La priorità, ha detto il ministro, è la liberazione degli ostaggi, che dovrebbero comprendere anche due cittadini italiani. «L’Egitto è un paese cruciale», ha detto Tajani. Già in passato il paese guidato dal generale al-Sisi si è occupato di mediare per lo scambio di prigionieri tra Hamas e Israele. La speranza è che accada lo stesso anche in questi giorni.

Al momento, sono circa 100/150 le persone rapite da Hamas e trenta di loro sarebbero nella mani della Jihad islamica. «Dal presidente al Sisi ho trovato orecchie attente e ho ribadito che dovremmo impedire una escalation della situazione e il coinvolgimento di Hezbollah», ha aggiunto Tajani durante la conferenza stampa congiunta con il ministro degli Esteri egiziano che ha spinto anche per la creazione di un corridoio umanitario.

Secondo quanto riferisce al Arabya, l’Egitto ha proposto una tregua umanitaria di sei ore per far arrivare sulla Striscia viveri e medicine.

I migranti

In Egitto il ministro Tajani ha firmato anche accordi sulla migrazione regolare. Da parte dell’Italia c’è la necessità di attivare i flussi per ottenere manodopera qualificata già formata e gli accordi annunciati oggi vanno in questa direzione. Tajani ha anche annunciato che ci sarà un business forum tra imprese italiane ed egiziane per rinforzare i rapporti economici.

«Del tema immigrazione ho parlato anche con il segretario generale della Lega Araba al quale ho ribadito l'impegno dell'Italia ad accogliere migranti legali, circa mezzo milione in tre anni, ma la ferma determinazione dell'Italia a combattere i trafficanti di esseri umani che sfruttano la disperazione degli africani ma anche dei mediorientali per fare affari, sapendo bene poi che queste persone non avranno una vita facile in Europa», aveva annunciato Tajani ai giornalisti presenti al Cairo in mattinata.

Il capo della Farnesina ha concluso il suo discorso affermando di aver riferito al presidente al Sisi la sentenza della Corte costituzionale sul caso Regeni, secondo cui può continuare il procedimento penale nonostante l’assenza degli imputati dovuta alla mancata collaborazione con le autorità egiziane.

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