Più di duemila persone sono morte e più di 1.200 sono rimaste ferite in un potente terremoto che ha colpito il Marocco nella notte tra venerdì e sabato, provocando ingenti danni e seminando il panico a Marrakech, meta turistica, e in diverse altre città, secondo un rapporto ufficiale delle autorità locali. L’epicentro è stato collocato a 72 chilometri a sud ovest di Marrakech.

Il terremoto è stato registrato alle 23:11 ora locale e il Centro marocchino per la ricerca scientifica e tecnica (Cnrst) ha misurato la magnitudo del sisma a 7, precisando che l’epicentro del sisma è stato situato nella provincia di al Haouz, a sud-ovest della città di Marrakech, meta molto apprezzata dai turisti stranieri fra cui numerosi italiani.

Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, dopo aver offerto solidarietà e aiuti al Marocco ha affermato: «Non abbiamo notizia di italiani feriti». Nel paese africano si trovano circa 200 nostri connazionali. Come per ogni grande terremoto, e questo è il più potente nella storia del Marocco, sono probabili nuove scosse di assestamento che potrebbero ostacolare i soccorsi.

Il sisma si è manifestato lungo la catena montuosa dell’Atlante, con un movimento di compressione provocato dalla spinta della placca africana verso quella europea. Numerose le espressioni di solidarietà e cordoglio da parte dei principali protagonisti della politica mondiale tra cui papa Francesco, il presidente Sergio Mattarella e la premier Giorgia Meloni, l’americano Joe Biden, il presidente cinese Xi Jimping, quello russo Vladimir Putin e quello francese Emmanuel Macron. 

L’avvicinamento dell’Algeria

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Nella tragedia di quanto è accaduto, il terremoto ha già prodotto un primo segnale diplomatico positivo. L’Algeria ha espresso le sue «sincere condoglianze» al popolo marocchino, definendolo «fratello». Lo ha riferito la televisione ufficiale algerina, citando una nota del ministero degli Affari esteri. Il testo del ministero degli esteri algerino sottolinea che «l’Algeria segue con grande tristezza le ripercussioni del violento terremoto che ha colpito diverse regioni del Regno del Marocco. L’Algeria esprime le sue sincere condoglianze e la sua solidarietà alle famiglie delle vittime e al fraterno popolo marocchino, e augura una pronta guarigione ai feriti».

Alle dichiarazioni sono seguiti i passi concreti: l’Algeria ha aperto il suo spazio aereo ai voli che trasportano aiuti umanitari e persone ferite.

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Il passo di solidarietà non era affatto scontato visto che le relazioni diplomatiche tra Algeria e Marocco sono interrotte dall’estate del 2021 e i contatti ufficiali tra le due parti sono sospesi da quella data a causa di forti contrasti territoriali. L’Algeria dall’agosto 2021 ha tagliato addirittura le forniture di gas verso la Spagna che passavano attraverso il Marocco e ha accusato le forze marocchine di aver ucciso tre cittadini algerini nel territorio conteso del Sahara occidentale.

Proprio il Sahara occidentale è il tema di scontro tra i due paesi africani. A maggio scorso Anthony Dworkin, senior policy fellow dell’European Council on Foreign Relation, Ecfr, parlava di «possibile conflitto armato» tra i due paesi. L’escalation è dovuta allo scontro sullo status del Sahara occidentale, dove le rivendicazioni di sovranità marocchine sembrano, agli occhi di Rabat, ottenere crescente sostegno internazionale.

La contesa sul Sahara Occidentale

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Sempre secondo Dworkin a segnare una svolta decisiva è stata, nel dicembre 2020, «la decisione dell’ex presidente Donald Trump di riconoscere la sovranità marocchina sul Sahara occidentale in cambio della normalizzazione delle relazioni del Marocco con Israele». Questa decisione della Casa Bianca ha rotto i vecchi equilibri e ha spostato il peso degli americani in campo marocchino su una questione di importanza fondamentale per il Regno, in un momento in cui le tensioni sul Sahara occidentale si erano già riaccese dopo la fine di un cessate il fuoco di lunga data tra il Marocco e il movimento indipendentista del Polisario.

L’avvicinamento tra Marocco e Israele ha inserito nuove tensioni nel delicato gioco di equilibri di potere del Maghreb. Da parte sua, l’Algeria ha condotto esercitazioni militari congiunte in Ossezia del Sud con la Russia, che da tempo fornisce all’Algeria gran parte delle sue armi. L’Algeria successivamente è divenuta un partner importantissimo per l’Italia nella fornitura di gas dopo la visita del 18 luglio 2022 dell’ex premier Mario Draghi ad Algeri dove ha siglato un accordo per la fornitura di ulteriori quantità di gas algerino in sostituzione del gas russo dopo l’invasione della Ucraina. 

A riprova dell’importanza dell’Algeria e dei buoni rapporti di Algeri con Rabat per il nostro paese anche il premier Giorgia Meloni ha visitato Algeri il 23 gennaio scorso dove ha esposto al presidente della Repubblica Tebboune e con il primo ministro Benabderrahmane, le linee guida del “Piano Mattei” per rinsaldare i rapporti con i paesi africani.

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